Le Olimpiadi Milano Cortina 2026 sono state decorate dagli organizzatori con la medaglia alla sostenibilità. "Saranno le prime Olimpiadi davvero sostenibili", così è stato detto. Una verità che tuttavia non supera il livello promozionale, perché la realtà dei fatti ci presenta una situazione che di sostenibile – sia dal punto di vista ambientale che da quello economico – ha ben poco
A Laces, in Val Venosta, a quota 600 metri e poco più la stazione di rilevamento ha misurato come minima notturna, poco dopo mezzanotte, 15 gradi. Dieter Peterlin: ''La notte più calda di febbraio, ma anche la più calda di sempre in un inverno in Alto Adige''. Ma è da giorni che si battono record con Vipiteno che ha raggiunto i 17 gradi e Silandro che ha superato i 20
Le temperature anomale dilagano sulla catena alpina, eppure non sono pochi a sostenere che i valori che in questi giorni si stanno registrando nelle valli alpine siano “normalissimi”. Una percezione sbagliata, questa, come spiega in modo efficace Daniele Cat Berro della Società Meteorologica Italiana e redattore di Nimbus
Ce lo aspettavamo e alla fine è successo: il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato. La temperatura media planetaria lo scorso anno ha sfiorato i 15 °C, superando di 1.48°C il valore medio dell'epoca pre-industriale (1850-1900). Rispetto al precedente record del 2016, c'è stato un balzo in avanti di quasi 0.2 °C. Un anno climaticamente eccezionale sotto molti punti di vista
Approfondiamo il tema dell'estrazione di marmo nelle Alpi Apuane insieme a Chiara Bruacher del Collettivo Athamanta, ospite della quinta puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia
Come possiamo comprendere l'importanza di specie ed ecosistemi per il funzionamento del pianeta su cui viviamo? Un'insolita ma illuminante parabola ce lo spiega
Le temperature anomale dilagano sulla catena alpina: dal Piemonte dei gemelli Dematteis, forti trail runners che si sono recentemente esposti sui loro canali social; alla val di Peio dove a breve distanza dal lago di Covel (1856 metri) la neve fonde dando vita a innumerevoli rigagnoli che, come lacrime, solcano i pendii; fino al Veneto dove, sul Monte Grappa, la colonnina di mercurio ieri ha raggiunto 13,3 gradi a 1540 metri di quota. Episodi questi che si fanno sempre più ricorrenti, tanto da trasformare l'anomalia in normalità, e la normalità, purtroppo, non fa notizia
Immaginate di avere a disposizione una gigantesca bilancia con il quale fosse possibile pesare tutti i mammiferi del pianeta terra, compresi voi stessi e tutti gli altri componenti della nostra specie. Quale risultato otterreste?
Oggi, 2 febbraio, si celebra la Giornata mondiale delle zone umide. La ricorrenza offre la possibilità di riflettere ancora una volta sul Lago Bianco, relitto dell’era glaciale, oltre che uno straordinario esempio di tundra artica delle Alpi, i cui equilibri potrebbero essere alterati dall’industria dello sci
I ghiacciai sono le vittime per eccellenza del cambiamento climatico antropogenico. Con il ghiaccio che fonde non perdiamo solamente una preziosa fonte d’acqua dolce, ma anche informazioni climatiche e ambientali che sono naturalmente conservate nel ghiaccio di ghiacciaio. L’aumento della temperatura sta cancellando interi archivi climatici naturali, a rivelarlo un recente studio pubblicato su Nature Geoscience
Queste fotografie, scattate domenica scorsa da Riccardo Brusa mentre saliva sulla Piramide Vincent (Monte Rosa), stanno rimbalzando di social in social con una rapidità sorprendente. Il glaciologo Giovanni Baccolo: "Certamente anche il vento ha lavorato sul ghiacciaio, portando via parte degli accumuli. D'inverno capita ed è normale. Non è però la norma che un ghiacciaio a 3500 metri sia quasi completamente esposto"
Dal secondo dopoguerra in poi, come in ogni settore, anche in quello forestale si è assistito ad un progressivo incremento della meccanizzazione. La tempesta Vaia, in questo, ha rappresentato un netto punto di discontinuità: anche nei boschi alpini si sono diffuse, molto più che in passato, le grandi macchine forestali come "harvester" e "forwarder". La presenza di questi mezzi ha suscitato perplessità, preoccupazioni, anche proteste. Ma quali sono i veri rischi di queste macchine? E come è possibile prevenirli? Ne parliamo con due grandi esperti: Raffaele Cavalli e Stefano Grigolato, dell'Università degli Studi di Padova
In Svizzera, i ghiacciai possono contare sul sostegno appassionato e sulle azioni risolute di molti cittadini. Le Klimaseniorinnen ("Signore del clima") ci insegnano come l'attivismo montano non abbia età
Adele Zaini è uno degli esempi più interessanti di come l'attivismo in campo ambientale possa scegliere strade non scontate. Insieme a tre compagne di viaggio, a cui in itinere si è aggiunta una quarta, ha deciso di intraprendere un viaggio a piedi attraverso le Alpi ponendo la massima attenzione a quello che ci si porta dietro uscendo dalla soglia di casa, soppesando ogni dettaglio affinché fosse compatibile con un impatto dolce sul territorio
L'Italia ha iniziato il 2024 con l'approvazione, dopo sei lunghi anni dalla prima bozza, del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici: ben 361 azioni rivolte ai sistemi naturali (tra cui quelli montani), sociali ed economici. Comprendiamo le implicazioni di questa novità con l'aiuto di Giorgio Vacchiano
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