Nato su iniziativa della famiglia Giuriolo, col contributo dell’Istrevi Vicenza, il docufilm, in lavorazione in questi mesi, vuole essere un omaggio a “capitan Toni” rivolto in particolare ai giovani. Per sostenere i costi di produzione è stata attivata una raccolta fondi. Ne abbiamo parlato con Giulio Todescan, che affianca il regista Marco Zuin come co-autore
Cadde per soccorrere un partigiano ferito sul monte Belvedere, caposaldo delle difese tedesche sull’Appennino tosco-emiliano. Il ricordo e la memoria di un maestro di Libertà, "nobilissimo esempio di educatore senza cattedra" e di rigore etico e civile, che fu sempre intransigente avversario del fascismo
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L.P. 18 November - 17:10 Sulle domande che ruotano attorno al ritrovamento è in corso un articolato progetto di ricerca. L'obiettivo è quello di ricostruire le modalità di occupazione del territorio e le strategie di sfruttamento delle risorse delle comunità umane. L’esito delle indagini archeologiche condotte dal 2022 in diversi siti a breve distanza dal Tresero, alla Malga dell’Alpe, alla Grotta Cameraccia e al Lago Nero, ha confermato che queste aree, oltre diecimila anni fa, furono percorse dai cacciatori mesolitici, che hanno lasciato le tracce di bivacchi e di postazioni per la caccia
Alla Tirano-Tre Baracche (lunga 46 chilometri) si aggiunse poi il tratto fino ai cantieri di San Giacomo (19,5 chilometri): l'infrastruttura serviva i cantieri delle dighe San Giacomo e Cancano II ed era parte di un collegamento intermodale che si basava sul treno prima, sulla filovia poi e sulle teleferiche per finire. I camion trasportavano cemento, sabbia, attrezzi e gli operai
Oggi può sembrare strano, ma grazie ai manici da frusta, il paese di Taio, che si trova tra i meleti della Val di Non, è riuscito in parte ad arginare lo spopolamento che ha svuotato molti solchi vallivi. È sufficiente pensare che negli anni Venti, a donare al legno l’elasticità necessaria per diventare un manico da frusta, si contavano 350 addetti. Quasi ogni famiglia era coinvolta, in modo più o meno diretto, in questa attività
È stato ripubblicato a opera del Gruppo storico Valle dell’Agno il libro di Bussolon, insegnante, sindaco di Vallarsa e per decenni appassionato ricercatore storico e memorialista della sua valle, che racconta l'esperienza autobiografica di adolescente arruolato nel cantiere di Campogrosso. Un libro da riscoprire assieme al suo autore
Inoltrandosi nel bosco nato tra i frantumi del monte Toc si ha la percezione che il bosco sia cresciuto per coprire le cicatrici lasciate da una politica poco lungimirante, ingorda, disinteressata alle esigenze del territorio e di chi lo abita. Ma quel bosco custodisce anche dei veri e propri monumenti vegetali alla memoria: piante dallo sviluppo orizzontale e dal cui fusto partono in direzione del cielo altre piante. Un brano tratto da "Sottocorteccia" per ricordare la tragedia del Vajont
Ricordare, e nel ricordare provare a capire, crea spessore alla propria coscienza. Ricordare è il primo passo per non inciampare, maldestramente, su errori già compiuti, come spesso purtroppo accade
L’operazione, nome in codice “Piave”, scattò il 21 settembre 1944 e si protrasse fino alla fine del mese. Furono dieci giorni di terrore, fra fucilazioni, violenze, devastazioni, arresti, deportazioni e impiccagioni. Con la promessa di aver salva la vita molti si consegnarono. Ma non era che un inganno dei nazifascisti. L’apice il 26 settembre, quando 31 giovani furono impiccati in centro a Bassano
Il 12 agosto 1944 reparti delle SS compivano, con l’apporto di fascisti locali, una terribile strage nel paesino di Sant’Anna di Stazzema, in Versilia; lo stesso giorno a Passo Coe, sulle montagne tra Veneto e Trentino, i nazisti massacravano 14 partigiani e 3 malgari. Due storie che parlano di come molti territori montani, oggi meta di vacanze, siano anche «paesaggi contaminati» dalla violenza dell’uomo
Una geografia del dolore che da 80 anni percorre in particolare le terre d'Appennino, dove si sono consumate alcune delle stragi più cruente della Seconda guerra mondiale
Sul monte Cimone di Arsiero, in provincia di Vicenza, una campagna di scavo sta procedendo alla ricerca dei 150 dispersi italiani. Il progetto è stato avviato con l’intento di onorare i caduti e valorizzare il sito. Ma solleva anche qualche dubbio: ha senso turbare ancora la montagna?
La nuova puntata di "Uomini e Boschi", un format video a cura della Fondazione Museo storico del Trentino, è dedicata all'antica tecnica della fluitazione: il trasporto dei tronchi lungo i fiumi. Un'occasione per tuffarsi nel passato ma anche per riflettere sul futuro
"Ci avevano insegnato molte cose che poi, alla prova della vita, abbiamo visto che non volevano: obbedienza cieca pronta e assoluta per esempio, o credere obbedire, combattere. Poi invece venne la guerra e piano piano ho capito", la video intervista - ancora attuale - allo scrittore Mario Rigoni Stern
Quando nel 1955 il Comitato Olimpico Internazionale assegnò le ottave Olimpiadi invernali alla californiana Squaw Valley, nella futura area olimpica esisteva solamente un hotel. In cinque anni, però, gli assetti territoriali della valle mutarono in modo radicale per permettere ai Giochi di svolgersi regolarmente. Eppure, perfino allora, riuscirono a evitare un investimento inopportuno. Considerato che solo nove nazioni avrebbero partecipato alle gare di bob, il Comitato Organizzatore scelse di non costruire la pista, pur consapevole che la decisione avrebbe sollevato non pochi malumori
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