Nato su iniziativa della famiglia Giuriolo, col contributo dell’Istrevi Vicenza, il docufilm, in lavorazione in questi mesi, vuole essere un omaggio a “capitan Toni” rivolto in particolare ai giovani. Per sostenere i costi di produzione è stata attivata una raccolta fondi. Ne abbiamo parlato con Giulio Todescan, che affianca il regista Marco Zuin come co-autore
Cadde per soccorrere un partigiano ferito sul monte Belvedere, caposaldo delle difese tedesche sull’Appennino tosco-emiliano. Il ricordo e la memoria di un maestro di Libertà, "nobilissimo esempio di educatore senza cattedra" e di rigore etico e civile, che fu sempre intransigente avversario del fascismo
Allestita al Museo Nazionale della Montagna di Torino per la cura di Guido Vaglio e Roberta Mori, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, la mostra "Le ossa della Terra. Primo Levi e la montagna" ha esplorato il profondo rapporto fra lo scrittore e la montagna. Un suggestivo percorso espositivo che ha toccato i molteplici legami fra Levi e le Terre Alte e ha prodotto un prezioso catalogo, ricco di spunti interessanti
È stato ripubblicato a opera del Gruppo storico Valle dell’Agno il libro di Bussolon, insegnante, sindaco di Vallarsa e per decenni appassionato ricercatore storico e memorialista della sua valle, che racconta l'esperienza autobiografica di adolescente arruolato nel cantiere di Campogrosso. Un libro da riscoprire assieme al suo autore
L’operazione, nome in codice “Piave”, scattò il 21 settembre 1944 e si protrasse fino alla fine del mese. Furono dieci giorni di terrore, fra fucilazioni, violenze, devastazioni, arresti, deportazioni e impiccagioni. Con la promessa di aver salva la vita molti si consegnarono. Ma non era che un inganno dei nazifascisti. L’apice il 26 settembre, quando 31 giovani furono impiccati in centro a Bassano
Il 12 agosto 1944 reparti delle SS compivano, con l’apporto di fascisti locali, una terribile strage nel paesino di Sant’Anna di Stazzema, in Versilia; lo stesso giorno a Passo Coe, sulle montagne tra Veneto e Trentino, i nazisti massacravano 14 partigiani e 3 malgari. Due storie che parlano di come molti territori montani, oggi meta di vacanze, siano anche «paesaggi contaminati» dalla violenza dell’uomo
Disegnato da Alberto Peruffo e Martina Bettega, il percorso si snoda da Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, per approdare al Passo di Campogrosso: 67 chilometri immersi fra antichi sentieri, contrade, boschi che guardano dall’alto le terre contaminate della pianura vicentina. Un inno alla bellezza e alla giustizia sociale
Sul monte Cimone di Arsiero, in provincia di Vicenza, una campagna di scavo sta procedendo alla ricerca dei 150 dispersi italiani. Il progetto è stato avviato con l’intento di onorare i caduti e valorizzare il sito. Ma solleva anche qualche dubbio: ha senso turbare ancora la montagna?
Vicenza ospiterà la 95esima Adunata Nazionale degli Alpini. Tra le fanfare, la festa, la memoria dei caduti e qualche inevitabile concessione alla retorica, l’Adunata potrebbe anche essere l’occasione per riscoprire tre grandi alpini vicentini, accomunati dal no al fascismo
A fine aprile 1944 un pesante rastrellamento tedesco investiva le formazioni “Giustizia e Libertà” nelle valli del cuneese: la IV banda di Nuto Revelli riusciva però a sganciarsi infliggendo gravi perdite agli attaccanti
All’alba del 13 marzo 1918 una gigantesca esplosione devastava il Dente italiano sul Pasubio, seppellendo una quarantina di soldati italiani e cambiando per sempre l’aspetto della montagna
Sulle montagne di Recoaro Terme, fra Veneto e Trentino, nell’inverno 1943-44 si formò il primo nucleo partigiano delle brigate “Garemi”: lassù un pugno di uomini cercava la libertà dall’oppressione nazifascista