Oggi inizia a Vicenza la 95esima Adunata Nazionale degli Alpini. Un'occasione per ricordare Mario Rigoni Stern e quegli Alpini che, dopo aver combattuto sui fronti di mezza Europa, ebbero il "coraggio di dire no", rifiutando di continuare a collaborare con fascisti e nazisti.
Il video riportato (girato da Giuseppe Mendicino) è una testimonianza preziosa, che andrebbe ascoltata e divulgata
Vicenza ospiterà la 95esima Adunata Nazionale degli Alpini. Tra le fanfare, la festa, la memoria dei caduti e qualche inevitabile concessione alla retorica, l’Adunata potrebbe anche essere l’occasione per riscoprire tre grandi alpini vicentini, accomunati dal no al fascismo
Quand’è che le montagne, da spazio di repulsione, sono diventate un luogo di attrazione? Questa sera approfondiremo questo tema nella rubrica Un’Ora per Acclimatarsi, nell’ambito del Trento Film Festival, insieme allo scrittore Marco Albino Ferrari. Ore 19:00, Piazza Cesare Battisti, Trento (partecipazione gratuita)
Una pietra piatta, a quattro metri d'altezza, inglobata nel tronco di un grande faggio. Una storia di Resistenza e memoria, incontrata per caso nei boschi di Cairo Montenotte
Da Riccardo Cassin a Giovanna Zangrandi; da Ettore Castiglioni a Gino Soldà: furono in tanti gli alpinisti che rifiutarono la Repubblica sociale e salirono in montagna per dare corpo a una società plurale, rispettosa degli altrui diritti e svincolata dal pensiero unico
A fine aprile 1944 un pesante rastrellamento tedesco investiva le formazioni “Giustizia e Libertà” nelle valli del cuneese: la IV banda di Nuto Revelli riusciva però a sganciarsi infliggendo gravi perdite agli attaccanti
Gli alberi, da millenni, vengono investiti da noi esseri umani di numerose simbologie, leggende, tradizioni e significati. Durante una passeggiata può capitare di confondere l'albero della morte, il tasso, con l'albero della vita, l'abete bianco. Un errore che può trasformarsi in uno spunto per riflettere
Negli anni Settanta, ha spiegato a L'AltraMontagna l'ex sindaco di Erto Italo Filippin, “io e Mauro Corona abbiamo scoperto questo posto per poterci allenare nei mesi freddi della stagione invernale. Abbiamo aperto delle vie assieme. Poi la cosa è arrivata a conoscenza di altri scalatori della zona e anche del Veneto, ed è diventata una palestra di roccia molto frequentata”. Una storia che permette di ricordare il disastro del Vajont
Ma ancor prima del cambiamento climatico e di un mondo trasformato dai decenni, anche dal punto di vista dei collegamenti viabilistici, questo modello è entrato un po' in crisi. Come si è passati da un centro vivacissimo quale quello della Polsa a una destinazione alla ricerca di una nuova identità che non ha saputo sfruttare un potenziale che sembrava a portata di mano? Ripercorriamo la storia di Brentonico
A importare la pratica dello sci sulle Alpi italiane fu l'ingegnere Adolfo Kind: nel 1896, si fece spedire a Torino un paio di sci Jakober dalla ditta svizzera di Glarona. Tale acquisto segnerà, con l’energia e la risolutezza delle grandi invenzioni, il futuro approccio ai declivi ricoperti di neve, nonché l’avvenire socio-economico e paesaggistico delle Alpi
Un 53enne era rimasto sepolto nella neve per oltre 23 ore, ma era stato trovato incredibilmente vivo in condizioni gravissime con una temperatura corporea di 23 gradi e un congelamento alla mano. Il modo in cui è stato curato fa scuola, il caso gestito dall'Azienda sanitaria dell'Alto Adige e da Eurac Research è stato pubblicato su una rivista scientifica
All’alba del 13 marzo 1918 una gigantesca esplosione devastava il Dente italiano sul Pasubio, seppellendo una quarantina di soldati italiani e cambiando per sempre l’aspetto della montagna
Durante la Resistenza al nazifascismo, 12 marzo 1944 l'alpinista Ettore Castiglioni morì assiderato oltre Passo del Forno. Aveva messo a disposizione la sua dimestichezza con l’ambiente alpino affinché le brutture della guerra provocassero meno dolore.
Ricordare Ettore Castiglioni nell'anniversario della morte è anche l’occasione per raccontare un’altra storia, quella del fratello Bruno, geografo. Come Ettore, anche Bruno perse la vita durante la Resistenza, proprio quando sembrava che l’Italia fosse ormai stata liberata
Il vino dell'Etna ha avuto una crescita esponenziale nell'ultimo decennio: neppure 700 ettari nel 2013, curati da un paio di centinaia di produttori, per giungere a quasi 1200 ettari e circa 400 viticoltori, per offrire quasi quasi 6 milioni di bottiglie Doc nel 2023
Vecchi muri a secco, storti, crollati, non più curati. Luoghi cupi, dettagli insignificanti. Ma proprio qui, secondo me, bisognerebbe portare le scuole
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