Ci troviamo a vivere in un Paese sempre più caldo, con delle estati caratterizzate da ondate di calore che rendono le città di pianura sempre più invivibili. In futuro, ci troveremo a migrare verticalmente in quota come stanno già facendo piante e animali? Ne parliamo con Luca Mercalli, climatologo, glaciologo, divulgatore scientifico e presidente della Società Meteorologica Italiana
Domenica 28 gennaio sull’inserto “La lettura” del Corriere della Sera è uscita una doppia pagina, formata da una mappa e da un’infografica, dedicata alle “Foreste primarie europee”. L’articolo, probabilmente per necessità di spazio, condensa alcune informazioni che, se slegate dal contesto italiano, possono far percepire una situazione molto diversa dalla realtà. Con questo breve contributo cerchiamo di fare chiarezza sulla situazione nazionale
Le temperature, in particolare in montagna, sono previste in risalita fino a valori pienamente primaverili nei prossimi giorni mentre le minime, dice a L'AltraMontagna Giacomo Poletti, ingegnere ambientale e membro dell'associazione Meteo Trentino Alto Adige, si sono mantenute già questa notte su livelli molto alti: “Gran parte dell'Europa occidentale è 'inglobata' in un enorme anticiclone”.
L'osservazione delle montagne portò il grande naturalista ed esploratore Alexander von Humboldt a comprendere come, in natura, tutto è collegato. Una lezione che travalica i confini dell'esplorazione e della scoperta scientifica
È già stato dimostrato che le attività antropiche, dallo sviluppo urbano e agricolo alla caccia e le attività sportive, stanno determinando una crescita nell’attività notturna tra numerose specie di mammiferi. A ciò si aggiunge il contributo dei cambiamenti climatici
Il 2024 è iniziato da poco, ma questo gennaio si sta già dimostrando in linea con quelli degli anni precedenti in termini di scarsità di neve. Come ogni anno, seguiamo con grande interesse gli aggiornamenti pubblicati periodicamente dalla [...]
“La galaverna”, spiega la meteorologa Sofia Farina, “si forma per adesione di goccioline di nebbia sopraffuse - ovvero allo stato liquido seppur a temperature anche molto inferiori allo zero - che ghiacciano sulle superfici esposte”
La politica non sembra intenzionata a prendere provvedimenti radicali per contrastare la crisi climatica, sebbene la copertura mediatica di questo tema sia in aumento. Ma siamo sicuri che il cambiamento climatico sia l'unica minaccia ambientale del nostro tempo? Le percezioni comuni potrebbero nascondere dei rischi
Luigi Torreggiani, giornalista e dottore forestale, ci racconta cosa sta succedendo alle foreste colpite da Vaia, a più di 5 anni dalla tempesta, nella terza puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia
Un nuovo rapporto di Legambiente identifica delle buone pratiche di turismo montano sostenibile, dalle Alpi agli Appennini, e chiede un cambio di rotta alla politica.
Il New York Times ha inserito Massa Carrara nell’annuale rubrica “i posti da vedere”.
"Gli appassionati d'arte – si legge nella scheda che giustifica la scelta – possono anche esplorare le circostanti Alpi Apuane da cui è stato estratto il marmo per tanti capolavori, tra cui il David di Michelangelo, visitare le cave di marmo e magari incontrare uno scultore che scolpisce sul lato della strada". Peccato sia solo lo 0.5% il marmo estratto per finalità artistiche.
Tra le tante mappe allarmanti presenti nell'ultimo Rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia, ne spicca una quasi completamente colorata di verde: è la carta relativa alle aree montane.
Da questo punto di vista le Terre alte sono considerabili "un'isola felice": ma come conservare e valorizzare questa peculiarità paesaggistica e ambientale?
Il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha diffuso uno studio pubblicato sulla rivista Biodiversity and Conservation: "Nel periodo che va dal 2002 al 2022, sono state registrate dai cittadini che hanno partecipato al sondaggio 589 aggressioni di cani ai danni di 95 specie selvatiche diverse, comprese specie a “rischio di estinzione”''. Ma i potenziali effetti negativi dei cani domestici sulla fauna non sono solo istantanei: il 'disturbo' causato può tradursi in una serie di effetti a cascata, come il 'paesaggio della paura'"
Andrea Omizzolo, ricercatore di Eurac Research, racconta il progetto BeyondSnow a un anno dal suo inizio: “Le attività invernali saranno limitate nel futuro e le economie che dipendono da queste attività ne saranno fortemente impattate. L’idea del progetto è accompagnare le amministrazioni e gli operatori sul luogo in una transizione verso altre forme di economia invernale, basate su ciò che ha da offrire lo stesso territorio, e soprattutto per far capire che ci sono tante opportunità”
Tutti abbiamo sentito parlare dei cicli del clima o climatici che dir si voglia. Spesso però, il concetto di ciclicità viene utilizzato a sproposito per interpretare il cambiamento climatico in atto. Il clima del passato è realmente dominato dall’alternanza di oscillazioni semi-regolari. Eppure, la condizione in cui versa oggi il sistema climatico non è spiegabile alla luce della ciclicità naturale
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