Cambiamenti climatici, migrare in montagna è la soluzione? Luca Mercalli per il podcast "Un quarto d'ora per acclimatarsi"
Ci troviamo a vivere in un Paese sempre più caldo, con delle estati caratterizzate da ondate di calore che rendono le città di pianura sempre più invivibili. In futuro, ci troveremo a migrare verticalmente in quota come stanno già facendo piante e animali? Ne parliamo con Luca Mercalli, climatologo, glaciologo, divulgatore scientifico e presidente della Società Meteorologica Italiana
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
“Nei problemi di cambiamento climatico e di crisi ecologica, non esistono soluzioni semplici. Chi propone soluzioni semplici è un ipocrita. La migrazione verticale in montagna sarà una di queste piccole soluzioni”.
Il 2023 è stato da poco ufficialmente eletto da Copernicus (l’istituto europeo per il monitoraggio del cambiamento climatico) l’anno più caldo da quando teniamo traccia della temperatura media globale. Ci troviamo a vivere in un paese sempre più caldo, con delle estati caratterizzate da sempre più intense ondate di calore che rendono le grandi città in pianura sempre più invivibili. Così come sta già succedendo a diverse specie di piante e animali alpini, ci troveremo anche noi a migrare verticalmente, andando ad abitare a quote sempre più alte? Ne parliamo nell’ultima puntata del podcast Un quarto d’ora per acclimatarsi con Luca Mercalli, noto divulgatore e scrittore, oltre che climatologo, glaciologo e presidente della Società Meteorologica Italiana.
“Penso che sarà un esito diffuso dell’aumento di temperatura, che sta rendendo le nostre città sempre più invivibili. Città come Torino, Milano e Bologna vedranno nelle estati dei prossimi decenni dei periodi sempre più lunghi con un clima molto disagevole che minaccia anche la salute”, commenta Mercalli, che ha realizzato personalmente questa migrazione verticale.
“Ho scelto di trasferirmi in una vecchia baita del 1700 a 1600 metri di quota in alta valle di Susa come forma di adattamento ai cambiamenti climatici”. La sua esperienza è anche diventata un libro intitolato Salire in montagna - prendere quota per sfuggire al surriscaldamento globale, che è condivisione di una personale avventura, ma anche in qualche modo guida per coloro che fossero interessati a percorrere una strada simile.
Mercalli ha infatti scelto di tutelare il patrimonio edilizio del passato restaurando una struttura antica, e utilizzando moderne tecnologie per renderla meno impattante possibile e svincolata dall’utilizzo di combustibili fossili. Il suo libro è anche, in parte, un manifesto di denuncia delle numerose difficoltà di natura burocratica che ha dovuto superare per portare a termine questo progetto, raccontati in un capitolo dal titolo emblematico: “La prova dei quattordici ottomila della democrazia, senza ossigeno”.
“Non dobbiamo pensare di portare i problemi delle città alla montagna: si ricostruisce solo quello che c’è già, abbattendolo e rifacendolo meglio o ristrutturandolo. Non andiamo a consumare nuovo suolo e portando insostenibilità anche nel territorio montano”.
Usare energie rinnovabili e limitare al massimo la dispersione termica, cercando di alterare il meno possibile l’estetica della struttura storica, sono tra i consigli di Mercalli per migrare verso l’alto, mantenendo un basso impatto: “Si vive grazie al sole da marzo a novembre, con la legna nei mesi invernali”.
Infine, il tema della migrazione verticale si intreccia su più livelli con quello dello del tornare ad abitare le aree interne che hanno subito un progressivo spopolamento nel corso dei decenni. Mercalli identifica nel presente il momento più opportuno per compiere questa scelta: in primo luogo per la spinta climatica, per la tecnologia dell'architettura sostenibile attualmente disponibile e infine per la disponibilità di connessione internet che risponde alle esigenze di parlare con la propria comunità di riferimento e di lavorare a distanza: “Certe volte si è molto più soli in un condominio che in una borgata di montagna”.
Qui è possibile ascoltare la puntata, disponibile anche su tutte le principali piattaforme podcast (Spotify, Apple e Google Podcast, Audible):