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Ambiente

L'infestazione di bostrico e il cambiamento climatico: Luigi Torreggiani per il podcast "un quarto d'ora per acclimatarsi

Luigi Torreggiani, giornalista e dottore forestale, ci racconta cosa sta succedendo alle foreste colpite da Vaia, a più di 5 anni dalla tempesta, nella terza puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia

di
Sofia Farina
22 gennaio | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

“La grande sfida dei prossimi anni sarà proprio creare boschi più resilienti ma al tempo stesso capaci di mantenere tutti quei servizi ecosistemici che sono fondamentali per tutti noi”

Luigi Torreggiani è giornalista e dottore forestale; scrive su Sherwood, la principale rivista tecnico scientifica su questi temi, nonché collaboratore e membro del comitato scientifico de L’AltraMontagna, e in questa terza puntata del podcast “Un quarto d’ora per acclimatarsi” ci parla di un tema di cui si è occupato con grande dedizione negli ultimi anni: l’infestazione di bostrico che sta colpendo vaste aree boschive in numerose valli alpine.

 

Se la scorsa estate avete frequentato le zone colpite da Vaia, come ad esempio la Val Di Fiemme, probabilmente vi sarete domandati il perché della presenza di intere porzioni di bosco dall’aspetto diverso dal resto: chiazze - anche molto estese - di abeti arrossati o del tutto secchi e, se avete cercato risposte dagli abitanti del posto, vi sarete sicuramente trovati a parlare di bostrico


Foto di Luigi Torreggiani.

 

Il bostrico è un piccolo coleottero (raggiunge, in età adulta, una lunghezza di massimo 5,5 millimetri) che, in generale, trova nell’abete rosso le condizioni ideali per riprodursi e che, nelle foreste schiantate da Vaia, ha incontrato l’ambiente perfetto per diffondersi a dismisura, generando una serie di impatti ambientali, sociali ed economici, che abbiamo approfondito con Luigi Torreggiani.

Il bostrico è un organismo che fa parte dei nostri ecosistemi da sempre, e che già in passato ha causato piccole o grandi infestazioni sulle Alpi” spiega Torreggiani “e nelle foreste naturali il suo è un ruolo molto importante, di regolazione, di solito attacca piante deboli e senza futuro e la sua azione determina un processo che permette al bosco di rinnovarsi”. 

 


Foto di Luigi Torreggiani

 

Torreggiani spiega anche la connessione con la tempesta Vaia che, nell’autunno 2018, ha colpito duramente (anche) una grande porzione delle Alpi orientali: “Dopo la tempesta Vaia di piante sotto stress ce n’erano a milioni - abeti spezzati e sradicati, alberi con le radici o i cimali rotti - in pratica un pranzo di nozze perfetto che ha permesso di passare da una presenza endemica ad una presenza epidemica”.

E’ tuttavia importante sottolineare che “Vaia non è stata l’unica causa dell'epidemia di bostrico, infatti enormi infestazioni del coleottero si stanno osservando anche al di là delle Alpi, in diverse zone d’Europa e nell’Appennino settentrionale, anche dove Vaia non è passata”. Ci sono altri fattori che hanno innescato l'epidemia: i cambiamenti climatici, ad esempio, ma anche scelte selvicolturali del passato che hanno favorito proprio l'abete rosso.

 

L’innalzamento delle temperature, particolarmente significativo nei territori montani, oltre a rendere più frequenti eventi meteorologici estremi come Vaia, accelera e facilita lo sviluppo del coleottero permettendogli di compiere più generazioni l’anno, ne diminuisce la mortalità invernale e allenta le misure difensive degli abeti, rendendoli più vulnerabili agli attacchi perché sempre più stressati da annate calde e secche. Sostanzialmente, temperature più alte portano gli abeti rossi ad essere più esposti a questo tipo di attacchi, con conseguenze a livello ecosistemico, ma anche sociale ed economico - basti pensare alla filiera del legno o al turismo montano.

 

Qui è possibile ascoltare la puntata, disponibile anche su tutte le principali piattaforme podcast (Spotify, Apple e Google Podcast, Audible): 

 

 

 

 

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