Dal racconto di Cecilia Sala dei suoi giorni di prigionia, passando per gli internati di guerra fino alle moderne ricerche neuroscientifiche, si moltiplicano le testimonianze di come la natura, e in particolare il canto degli uccelli, possano alleviare le nostre pene ed aiutarci a sentirci più liberi, sia dalla prigionia fisica che da quella mentale
Oggi usiamo i fuochi d’artificio solo perché ci piacciono, non perché ci crediamo. È un rituale che ha ancora senso?
Contrariamente al pensiero comune, che identifica Darwin solo come il teorizzatore della "legge del più forte", il biologo e naturalista inglese si accorse di quanto diffusi in natura fossero l'altruismo e la cooperazione e la nuova frontiera dell'evoluzionismo ci spiega che in effetti la socialità e l'altruismo sono motori del cambiamento tanto quanto la competizione e anzi, spesso la cooperazione nasce proprio da un fondo di competizione. Nell'uomo valgono le stesse regole, ma la cultura introduce un elemento in più, che potrebbe essere la chiave per salvare sia noi stessi che il nostro pianeta
Complice una quasi sfida lanciata sui social, la lettura dell'ultimo libro del giornalista Nicola Porro ci proietta nel mondo di chi smentisce la crisi climatica e le responsabilità umane. Ne nasce così una "non" recensione, che riflette sui metodi e i protagonisti del saggio
Storicamente i valichi montani sono stati crocevia di uomini, merci e culture. Oggi questo ruolo non è più lo stesso, ma se cambiamo prospettiva e guardiamo al mondo naturale, essi diventano fondamentali per il passaggio di molte specie animali, che li utilizzano durante le migrazioni e consentono loro non solo di raggiungere i quartieri di svernamento o di riproduzione, ma di realizzare numerose altre funzioni importanti per gli ecosistemi
Si sono conclusi oggi i negoziati all'interno del tavolo di dialogo tra agricoltura e ambiente voluto dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Un accordo senza precedenti, che per la prima volta sembra mettere d'accordo tutti i portatori di interesse sul fatto che non possiamo prescindere dalla crisi ecologica in atto e che è necessaria una transizione verso un nuovo modo di fare agricoltura in Europa
Il silenzio è pieno di suoni accidentali, sosteneva il compositore statunitense John Cage. Noi però, abbiamo perduto la capacità di ascoltare e di affidarci ai suoni per comprendere l'ambiente che ci circonda. Un'incapacità che si riflette nell'aumento esponenziale dell'inquinamento acustico non solo nelle città, ma anche negli ambienti naturali, montagne comprese. Con effetti negativi non solo sulla nostra salute, ma anche e soprattutto sull'ecologia e biologia delle specie animali
Da una chiacchierata in rifugio con chi è capace di osservare, porsi delle domande e fare delle ipotesi, agli studi scientifici internazionali e locali che confermano un fenomeno che potrebbe cambiare il volto delle nostre cime: la risalita delle specie vegetali verso le alte quote.
I disturbi naturali come la tempesta Vaia e l'epidemia di bostrico giocano un ruolo importante nelle dinamiche forestali, perché favoriscono il rinnovamento del bosco, modificandone la composizione e la struttura. Non solo, tra le piante morte si cela molta più vita di quanto si creda. Se impariamo a guardare con occhi diversi, coglieremo l'opportunità ecologica rappresentata da questi eventi
La Nature restoration law approvata a febbraio dal Parlamento europeo è stata messa successivamente in stand-by, in attesa delle elezioni europee ormai alle porte. Il voto del prossimo fine settimana potrebbe quindi decidere le sorti di questa legge, ma il benessere degli ecosistemi dovrebbe essere una questione senza colore politico.
Il cambiamento climatico si manifesta anche con effetti indiretti, che nel mondo animale significa, ad esempio, modificazione delle interazioni tra diverse specie, che si trovano a dover convivere laddove prima erano più o meno separate. Uno specchio di ciò che potrebbe accadere anche alla nostra specie, nel futuro delle Terre alte
Un filo invisibile lega le montagne agli arcipelaghi e alle navi che solcano il mare. Ogni anno milioni di uccelli migrano dalle zone di riproduzione ai quartieri di svernamento africani. Durante questo lungo viaggio, mari e monti diventano importanti punti di sosta per recuperare le energie e "fare rifornimento". Preservare le nostre montagne significa perciò prendersi cura anche di ambienti e contesti molto lontani