Spesso si sente dire che le api sono animali a rischio, ma è davvero così? Ne abbiamo parlato con Nicola Orempuller, studioso di imenotteri
Con venti da record, piogge eccezionali e un paesaggio devastato, la tempesta Vaia è ancora oggi un simbolo della vulnerabilità delle Alpi e del ruolo del cambiamento climatico
“Vaia - alberi, esseri umani, clima” è un podcast in quattro puntate, prodotto da Compagnia delle Foreste e dal quotidiano Domani, con il supporto di Pefc Italia, Uncem e Fsc Italia. Attraverso le voci di chi ha vissuto in prima persona quella notte e di esperti di ecologia e gestione forestale, Cotugno e Torreggiani guidano l’ascoltatore in un viaggio sonoro che racconta i cambiamenti portati da Vaia, mostrando come quella tempesta abbia trasformato non solo l’ambiente montano, ma anche la coscienza collettiva verso un mondo in rapido mutamento
Sei anni fa la tempesta Vaia abbatteva una superficie forestale grande quanto il lago di Garda. Poi è esplosa l'epidemia di bostrico, che ha superato i danni della tempesta, danneggiando una superficie forestale altrettanto vasta. Una riflessione sulla gestione forestale del passato e del futuro
Sono trascorsi sei anni da Vaia, tempesta che - dicono le stime - ha abbattuto 42 milioni di alberi su una superficie che si estende dalla Lombardia al Friuli. Come se non bastasse, la massiccia quantità di piante danneggiate ha permesso al bostrico (un piccolo coleottero) di passare da specie endemica a specie epidemica. Questi due episodi ci hanno "messo di fronte alla stoltezza della specie umana". Vediamo perché
Le fotografie che accompagnano il testo sono di Giuliano Dal Molin
Abbiamo letto la variante di progetto che prevede lo stralcio delle opere di captazione e del nuovo pozzo con elettropompa che avrebbero portato le acque del lago agli impianti di innevamento di Santa Caterina Valfurva. Dai documenti viene confermata la preoccupazione dei comitato cittadini che nei mesi scorsi avevano denunciato l’abuso ambientale: i lavori erano stati fatti male e non avrebbero potuto servire allo scopo prefisso
Il piovoso ottobre di quest'anno si avvia alla sua conclusione con una settimana tendenzialmente asciutta su Alpi e Appennini e caratterizzata da temperature fortemente sopra la media
Nell’ultima puntata di "Un quarto d'ora per acclimatarsi", il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia, parliamo di gestione fluviale e tutela di questi ecosistemi con Tommaso Bonazza, portavoce di Acque trentine - Comitato permanente di difesa delle acque del Trentino
Riteniamo di fondamentale importanza essere presenti in Azerbaigian per comprendere e raccontarvi le traiettorie diplomatiche che influenzeranno il futuro del clima, con un'attenzione particolare per i territori montani
Tra poche settimane, a Baku, in Azerbaigian, inizierà la ventinovesima Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, conosciuta come Cop29 (da "Conferenza delle Parti"). Come L'AltraMontagna seguiremo la conferenza dal posto e ve la racconteremo giorno dopo giorno. Per arrivare pronti a seguirla, facciamo un ripasso sulla diplomazia climatica e i suoi strumenti
Esistono diverse forme di negazione del riscaldamento climatico. Analizziamole insieme attraverso le parole di Marco Albino Ferrari: "Non so voi, ma penso che la forma più pericolosa di negazione sia la più blanda"
La crisi climatica non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la società, ma anche una fonte di profonda angoscia emotiva per chi la studia da vicino. Un articolo pubblicato su Nature solleva una questione cruciale che spesso viene trascurata: come gli scienziati stessi reagiscono emotivamente alla crisi climatica e quanto sia difficile per loro esprimere queste emozioni all'interno di una comunità che tradizionalmente considera la scienza come un dominio di rigida oggettività
La neve artificiale è un porto sicuro in cui rifugiarsi in caso di assenza di precipitazioni nevose ma, considerata la riduzione e la discontinuità provocate dall'emergenza climatica, sta diventando un porto dal quale tante stazioni sciistiche rischiano di non uscire più
Tra le esperienze quotidiane che influenzano una lingua, i fenomeni atmosferici occupano un posto importante. Queste peculiarità lessicali si possono riscontrare anche nelle minoranze linguistiche italiane, come ad esempio la lingua ladina
Il sensibile aumento del flusso di visitatori nelle aree montane degli ultimi anni ha reso necessario ragionare e agire sulla gestione di questi flussi in modo da valutarne e poi ridurne gli impatti sull’ambiente che li ospita, e in particolare sulla loro biodiversità. L'obiettivo del progetto europeo BiodivTourAlps è proprio questo, ne parliamo con Costanza Luconi del Parco Nazionale delle Alpi Marittime
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