Centrato sulla pista, si rompe l'omero e il braccio si gira su sé stesso. Il racconto del salvataggio: ''Tempestività, professionalità e simpatia. Soccorritori sicurezza di noi sciatori"
A raccontare l'evento, accaduto sabato pomeriggio sulla pista Nana della Skiarea di Chiesa in Valmalenco, è la stessa vittima dell'incidente, Stefano Gandini: ''Mi hanno sedato in mezzo alla pista, roteato il braccio nella sua corretta posizione. Presumo, visto il mio stato di incoscienza, il tutto sia stato fatto in 10 minuti. Quando mi sono ripreso ero già super imbragato nella barella con braccio dritto''
SONDRIO. Uno scontro terribile, la rottura dell'omero del braccio sinistro e l'arto che si gira su sé stesso con un movimento innaturale impressionante tanto da spaventare la ragazza che era stata protagonista dell'investimento e poi...Poi la macchina dei soccorsi che si mette in moto e in pochissimo tempo è già sull'uomo con il personale della polizia di stato prima e poi con i sanitari giunti sul posto con l'elicottero. ''Nella sfortuna dell’evento ho avuto il piacere di verificare l’ottima efficienza, professionalità e simpatia di tutti i miei soccorritori''.
A raccontare l'evento, accaduto sabato pomeriggio sulla pista Nana della Skiarea di Chiesa in Valmalenco una delle più famose e complesse dopo la Thoeni e dedicata all'ex sciatore, Matteo Nana, nativo proprio di Chiesa, è la stessa vittima dell'incidente, Stefano Gandini. Lo ha fatto sui canali social di ''Sei della Valmalenco se..'' raccontando del violento incidente avuto, travolto da una ragazza, e poi dell'ottimo intervento di soccorso che in poco tempo lo ha visto elitrasportato all'Ospedale di Sondrio.
''Sabato pomeriggio - racconta - ho avuto l’opportunità di apprezzare la tempestività, la professionalità e simpatia dei soccorritori della Pubblica Sicurezza delle piste da Sci di Chiesa Valmalenco, del 118 Areu Servizio di’ Elisoccorso e del personale del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sondrio. Dopo 60 anni di attività sciistica anche a livello agonistico, è il primo infortunio che subisco. In pratica mentre stavo percorrendo l’ultima pista sono stato centrato da dietro da una giovane sciatrice agonista che arrivava a velocità sostenuta credendo che la pista fosse libera non rendendosi conto che sotto il cambio di pendenza, entrando per lei in un angolo cieco, c'ero io. Conseguenza: un impatto fortissimo alla mia schiena con conseguente caduta con rottura dell’omero del braccio sinistro e il braccio che si è girato su se stesso''.
''La ragazza 16/18 anni che dopo l’impatto è riuscita a non cadere si è fermata sconvolta e io che non potevo muovermi ho cercato di tranquillizzarla. Il maestro che sciava con lei ha chiamato subito i soccorsi. Nella sfortuna dell’evento - prosegue Gandini - ho avuto il piacere di verificare l’ottima efficienza, professionalità e simpatia di tutti i miei soccorritori, da quelli della Polizia di Stato preposti al controllo piste che resosi conto che non ero trasportabile con toboga o motoslitta ha immediatamente contattato il 118 Areu Elisoccorso Lombardia. Non essendo disponibile quello di Sondrio, l’elicottero è partito dall’Ospedale di Bergamo, in meno di 35 minuti era sulla pista con un equipe di medici veramente eccellente''.
''Mi hanno sedato in mezzo alla pista, roteato il braccio nella sua corretta posizione. Presumo, visto il mio stato di incoscienza, il tutto sia stato fatto in 10 minuti. Quando mi sono ripreso ero già super imbragato nella barella con braccio dritto. Per posizionarmi nella barella visto la pendenza- della pista la Polizia di Stato ha dovuto scavare nella neve una porzione di piano. A questo punto è iniziato il recupero con verricello e successivo trasporto in elicottero dalla pista all’ospedale di Sondrio da un certo punto di vista anche momenti emozionanti. Dal momento dell’impatto a quando sono arrivato in ospedale è passata un’oretta senza sentire dolori, ma solo il fastidio dell’osso rotto. Quindi personalmente mi sento di spendere un grande plauso a tutti i soccorritori che sono vera sicurezza per noi sciatori e nello stesso momento non mi sento di colpevolizzare la giovane agonista che mi è venuta addosso, che senz’altro dà sabato aumenterà le sue attenzioni sciando veloce, perché d’altronde lo sci è anche questo. In questo momento sono in attesa di chiamata di un ospedale milanese dove in questi giorni mi opereranno (applicazione di due viti per tenere unito l’osso). Senz’altro a dicembre sarò nuovamente pronto per il 61.o anno di sci nella nostra Valmalenco''.