Guardando questi video, girati poche ore fa, il pensiero corre inevitabilmente al 2018 inserendosi nel solco tracciato nella memoria collettiva dalla tempesta Vaia. Immagini simili le abbiamo osservate anche l'estate scorsa, quando forti raffiche di vento hanno abbattuto altri abeti in un'area compresa tra il Bellunese e l'Alto Adige. Ora tocca alla Val Visdende
Risulta un errore prendere in considerazione solo il Nord Italia, perché la temperatura globale di giugno sul pianeta Terra è stata anche in questo mese la più alta mai registrata: è il dodicesimo mese consecutivo. "Non si può valutare il clima guardando solo al proprio fazzoletto di terra: l’andamento climatico è un concetto globale, sul lungo periodo, e tutti i dati segnalano che va sempre peggio"
Una mamma accompagna la figlia sulla via ferrata, altri video ritraggono un papà con il piccolo in braccio: in entrambi i casi si nota l'assenza di attrezzatura mente si affronta un tratto attrezzato. Questo episodio stimola una riflessione sui fruitori dei territori montani che negli ultimi anni, soprattutto in seguito al Covid e ai lockdown, sono incrementati in modo vertiginoso. Una rapidità tale da impedire di metabolizzare le conoscenze necessarie per frequentare i rilievi in modo consapevole
(L'editoriale) Per fortuna le idee sobrie e coerenti con il carattere del territorio non sono poche e nemmeno isolate. Se a volte passano inosservate è proprio per la loro capacità di inserirsi nell’ambiente con rispetto
Sabato scorso, tra Valle d’Aosta e Piemonte, sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia in poche ore.
Ma 100 millimetri quanti sono? Tanti? Pochi? I meteorologi dicono tanti, ed è così, ma non è una misura semplice da quantificare. Quindi, spinti dal desiderio di dare forma a un dato per molti astratto, siamo andati a visitare i territori colpiti
"Chissà che non possa trovare un'ispirazione speciale Primož Roglič vedendo il trampolino olimpico di Pragelato, lui che fino alla categoria juniores, prima di passare al ciclismo, era stato un campione proprio del salto con gli sci".
Così commenta Stefano Rizzato, telecronista del Tour de France, al passaggio dei corridori davanti ai trampolini, e considerato che ormai ad ogni tappa si ricorda il passato da "saltatore" del forte ciclista sloveno, cogliamo l'occasione per ripercorrere la breve storia dell'impianto di Pragelato e di altre infrastrutture realizzate in occasione di Torino 2006
(L'editoriale) Perché tanto silenzio? Forse perché la montagna, e i suoi abitanti, interessano solo quando offrono spunti di propaganda? Forse perché la montagna viene intesa unicamente come un luogo rilassante dove alzare i calici e trascorrere le vacanze? Forse perché questi eventi meteorologici probabilmente si inseriscono in un quadro di cambiamento climatico già previsto dagli esperti, che disturba le coscienze, ma sostanzialmente ignorato dall'attuale classe dirigente?
Le microplastiche rappresentano un problema capillare, che coinvolge anche i territori montani. Quali sono le cause della loro presenza in aree remote o scarsamente frequentate? Ne abbiamo parlato con Ines Millesimi che sta analizzando questa dinamica prendendo come caso-studio il monte Terminillo
Il 27 giugno 1957 Hermann Buhl moriva sul Chogolisa. Un anniversario che invita a ricordare, attraverso due episodi in qualche modo connessi, uno dei più forti alpinisti del Novecento
Il 27 giugno 1970 i fratelli Messner raggiunsero la vetta del Nanga Parbat. Un rapido sorriso, prima di giorni tragici e anni segnati da maldicenze e pettegolezzi
Da ogni incontro fioriscono commistioni culturali: nuove prospettive, che naturalmente possono essere positive o negative, e che sarebbe scorretto ignorare. Eppure la dilagante tendenza a generalizzare spinge a farlo. Quella del turista è infatti diventata un’etichetta che evoca preconcetti contaminanti
Sull'Altopiano dei Sette Comuni, nella notte compresa tra sabato e domenica, in due ore sono caduti 84 millimetri di pioggia. La zona più colpita è stata quella del corso IV Novembre, in centro ad Asiago, dove le ramaglie trasportate dal torrente e il fieno recentemente tagliato si sono accumulati sotto Ponte San Giovanni formando una diga che ha inevitabilmente provocato la fuoriuscita del Ghelpach e l’allagamento delle strade, dei negozi e delle cantine circostanti