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Attualità

Torrente esonda (VIDEO) allagando Asiago. "Una cosa da non credere". Una diga di fieno e ramaglie ha provocato la fuoriuscita del Ghelpach, che ha inondato case, negozi e strade

Sull'Altopiano dei Sette Comuni, nella notte compresa tra sabato e domenica, in due ore sono caduti 84 millimetri di pioggia. La zona più colpita è stata quella del corso IV Novembre, in centro ad Asiago, dove le ramaglie trasportate dal torrente e il fieno recentemente tagliato si sono accumulati sotto Ponte San Giovanni formando una diga che ha inevitabilmente provocato la fuoriuscita del Ghelpach e l’allagamento delle strade, dei negozi e delle cantine circostanti

di
Pietro Lacasella
24 giugno | 12:21
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

A chi abita sull’Altopiano dei Sette Comuni, ma anche a chi lo frequenta in modo sporadico, il torrente Ghelpach il più delle volte si è presentato come un innocuo rigagnolo. Un filo d’acqua dalle sfumature verdognole, rimpinguato leggermente dalle piogge autunnali, dalla fusione primaverile della neve o dai temporali estivi, ma asciugato in modo rapido dal carattere carsico dell’Altipiano in cui terreno, come una spugna, beve con avidità.

 

Di conseguenza, la tracimazione dall’alveo a causa delle piogge torrenziali che si sono abbattute sull’arco alpino (e non solo) nelle scorse ore, sta provocando un dilagante sentimento di sgomento.

 

“Qui non avevo mai visto una cosa simile”, mi ha confidato una turista sulla cinquantina scuotendo la testa, quasi a scacciare la malinconia. In effetti, facendo qualche ricerca, l’ultima esondazione del Ghelpach risaliva alla grande alluvione del 4 novembre 1966.

 

Nella notte compresa tra sabato e domenica, in due ore sono caduti 84 millimetri di pioggia.

 

La zona più colpita è stata quella del corso IV Novembre, in centro ad Asiago, dove le ramaglie trasportate dal torrente e il fieno recentemente tagliato si sono accumulati sotto Ponte San Giovanni formando una diga che ha inevitabilmente provocato la fuoriuscita del Ghelpach e l’allagamento delle strade, dei negozi e delle cantine circostanti. Il Ghelpab, locale confinante con argini e ponte, si è trovato circa un metro e mezzo d’acqua al suo interno.


A Gallio sono stati invasi dall’acqua cantine e garage, molti dei quali delle abitazioni turistiche del Gastagh e della zona residenziale di Xebbo.

 

La sensazione di sconcerto e di avvilimento ovviamente non ha toccato solo i turisti presenti in queste settimane sull’Altopiano, ma anche i residenti: “Una cosa da non credere, che mai ci saremmo immaginati”, mi ha raccontato una signora asiaghese, “ho assistito a un disastro simile solo nel 1966, quando si vedevano addirittura dei grandi travi in legno, che servivano per i tetti di alcune case in fase di costruzione, galleggiare tra le strade”.

 

Queste sensazioni e le immagini a cui si accompagnano, riflettono un sentimento comune che sta abbracciando le località montane che nelle scorse ore hanno subito danni o addirittura grandi stravolgimenti a causa delle precipitazioni. Come L’AltraMontagna rivolgiamo a loro un pensiero sentendoli vicini in questo momento difficile.

 

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