Coppa del mondo di sci: caldo, pioggia e tracciato ridotto di circa 1/3. Goggia: "È stata una prova fortemente disturbata"
L'aumento delle temperature si può anche misurare in secondi? A Garmisch-Partenkirchen sì: 30
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
L'aumento delle temperature si può anche misurare in secondi? In questo caso sì: 30.
"È stata una prova fortemente disturbata dalla pioggia e dalle condizioni instabili del vento che ha dato fastidio alla prima decina di concorrenti. Nonostante ciò sono abbastanza soddisfatta del giro compiuto".
Le parole di Sofia Goggia riassumano in modo efficace lo svolgimento della prima prova (con l'austriaca Nadine Fest che ha realizzato il miglior tempo, 1'08″19) della discesa libera prevista sabato prossimo a Garmisch-Partenkirchen, in Germania, per la coppa del mondo femminile di sci.
Ha fatto caldo, sulle piste ha piovuto e la giuria ha deciso di ridurre precauzionalmente il tracciato. Una modifica sostanziale che si può quantificare in circa 30 secondi: a uno sguardo inesperto possono sembrare pochi, ma in realtà equivalgono ad alcune centinaia di metri. Si pensi che, nel 2022, si tagliò il traguardo in 1'40"74. La riduzione pertanto equivale più o meno a un terzo del tracciato.
La prova è stata inoltre interrotta alcuni minuti a causa della caduta dell'azzurra Sara Thaler.
Non è facile pronosticare quanto accadrà nei prossimi giorni, perché le temperature non sembrano intenzionate a diminuire, continuando a oscillare fra i 2 °C e gli 11 °C. In ogni caso domani è in programma un’altra prova.
Mentre gli Stati Uniti sono sferzati da un’intensa ondata di freddo, sull’Europa si registrano temperature sopra la media stagionale. Questo a riprova del fatto che per gli andamenti climatici globali non si comprendono da episodi limitati nel tempo e nello spazio.
“Se consideriamo un periodo di tempo limitato, come una settimana – ha spiegato il glaciologo Giovanni Baccolo in un recente approfondimento – allora diventa via via più probabile che le temperature possano registrare valori sotto la media. Al contrario se estendiamo l’intervallo a uno o più mesi, questo diventa pressoché improbabile perché su archi di tempo sufficientemente lunghi è il segnale globale di riscaldamento quello dominante”.
All’interesse sportivo si aggiunge quindi l’esigenza di comprendere la cornice climatica in cui si inseriscono oggi le gare di sci. Un desiderio di consapevolezza necessario per riflettere sul futuro di questa disciplina eccezionale, che tuttavia rischia di essere fortemente condizionata dall'aumento delle temperature.