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Attualità

Gli Appennini al centro della rivoluzione spaziale: un investimento da 50 milioni di euro e 200 nuovi posti di lavoro

La piana del Fucino, in Abruzzo, è uno dei principali poli spaziali europei. L'area è finita sotto i riflettori dei media perché ospiterà il centro di controllo del progetto "Iris2", una delle più importanti iniziative finanziate dall'Unione Europea per sviluppare una rete di satelliti dedicati a fornire connessioni internet sicure ai cittadini europei

di
Mara Vicino
22 gennaio | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

A sentir parlare di spazio, satelliti e teleporti a pochi verrebbe da pensare che uno dei principali centri si trovi proprio in Italia, in Abruzzo, in una grande piana circondata dagli Appennini che è ora al centro delle discussioni mondiali sulle telecomunicazioni: la piana del Fucino.

 

Il Fucino è una vasta conca appenninica della Marsica, un’area dove in passato si trovava il terzo lago per estensione di tutta la Penisola. Dopo il suo prosciugamento e la conseguente bonifica dell’area, la conca è diventata una zona altamente fertile, che oltre ai prodotti agricoli ha saputo ampliare la propria vocazione diventando uno dei principali poli spaziali europei.

 

Il Fucino prende il nome proprio dall’omonimo lago, prosciugato nel 1875, si estende per 14 mila ettari ed è compreso tra la Vallelonga e il massiccio del Sirente, in provincia dell'Aquila, tra i 650 e i 680 metri sul livello del mare.

 

 

Questa grande piana è finita sotto i riflettori dei media perché ospiterà il centro di controllo del progetto Iris2 - acronimo di Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite - una delle più importanti iniziative dell'Unione Europea per sviluppare una rete di satelliti dedicati a fornire connessioni internet sicure a tutte e tutti i cittadini dell’Unione. L’investimento nell’area è di 50 milioni di euro e creerà circa 200 nuovi posti di lavoro.

 

Questo sistema, finanziato dai Paesi membri dell'Unione Europea, è stato progettato per competere e rendersi indipendenti da altre reti satellitari commerciali private come Starlink (di Elon Musk) e OneWeb, ma con un focus specifico sulla sicurezza delle comunicazioni.

 

 

Il Fucino è già conosciuto come uno dei principali teleporti civili al mondo, il che facilita le operazioni di comunicazione e controllo satellitare grazie alle tecnologie già presenti in loco. La sua collocazione geografica ottimizza la copertura e l'efficienza delle comunicazioni satellitari e l'area ospita già il centro di controllo per Galileo, il sistema di navigazione satellitare europeo. L'integrazione di Iris 2 con le infrastrutture esistenti dell’azienda Telespazio consentirà un uso più efficiente delle risorse e delle competenze d’eccellenza già disponibili.

 

Oltre al centro in Italia, sono previsti altri due centri di controllo in Francia e Lussemburgo. Questa distribuzione strategica rafforza il ruolo dell'Italia nelle politiche spaziali europee, posizionandola come leader nel settore delle telecomunicazioni spaziali e mostra ancora una volta la pluralità di esperienze e competenze presenti tra le nostre montagne.

 

 

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