Il 29 giugno 2024 rimarrà una giornata storica per gli appassionati di ciclismo italiani: il Tour de France, la gara a tappe più seguita e famosa al mondo, è partita per la prima volta dal nostro Paese. La “Grande partenza” è avvenuta nel centro storico di Firenze, ma dopo poche decine di chilometri i corridori hanno subito valicato l’Appennino. Noi eravamo nei pressi del valico dei Tre Faggi, per onorare il Tour e ricordare il grande Gino Bartali
Il Cluster Legno-Arredo-Casa del Friuli Venezia Giulia ha pubblicato il suo primo Bilancio di sostenibilità: un'occasione per riflettere anche sulle risorse forestali locali. Pianificazione e certificazione - azioni alla base di una gestione forestale sostenibile - sono viste come le chiavi vincenti per un equilibrio tra utilizzo e conservazione delle foreste regionali
Tre Società scientifiche, tra le più importanti per quanto riguarda lo studio delle piante in Italia (Società Botanica Italiana, Società Italiana di Biogeografia e Società Italiana Scienza della Vegetazione), attraverso un comunicato congiunto hanno fortemente criticato un’iniziativa del comune di Prato che vede al centro la nota “botanicstar” - professore universitario e divulgatore - Stefano Mancuso. Una notizia che invita a riflettere sull'urgente bisogno di complessità nel dibattito pubblico
Un progetto finanziato dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) all'indomani dell'alluvione delle Marche ha promosso progetti locali di esbosco del legname presente negli alvei da parte delle aziende agricole. A Cantiano, nell'Appennino marchigiano, si è puntato sui muli: un'antica risorsa del territorio riscoperta in chiave moderna
Nell'ambito del progetto IncasTree, collegato all'iniziativa internazionale "Forest Are Home", sono stati realizzati 5 prodotti in legno di design circolare attraverso una collaborazione tra PEFC, la Scuola del legno di Tesero, l'Architetto Giorgio Caporaso, l'Associazione Artigiani Confartigianato Trentino e 5 aziende locali del settore legno-arredo. Un "incastro magico" che ci fa riflettere sulla formazione professionale e sul futuro della montagna
Dopo l'uscita di un recente articolo contenente un'intervista ad Enzo Valbonesi, primo Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e autore di un interessante volume intitolato "Il futuro dei Parchi", auspicavamo l'apertura di un dibattito. L'articolo era infatti ricco di spunti ma anche di provocazioni. A rispondere con un primo commento, altrettanto interessante, è Andrea Gennai, attuale direttore dello stesso Parco che fu presieduto da Valbonesi
Una giornata di foschia in Pianura Padana. Le montagne distanti e nascoste da una strana bruma. Un'assenza che si riflette nella campagna elettorale appena trascorsa, dove la montagna è stata ancora quasi del tutto assente
L'uscita di un interessante saggio, intitolato “Il futuro dei Parchi”, apre numerose idee e riflessioni sulle Aree protette di montagna nel contesto socio-economico-ambientale attuale e dei prossimi decenni. Questo articolo-intervista con uno dei due co-Autori, Enzo Valbonesi (primo Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, nonché uno dei fondatori di Federparchi), si propone come primo passo per un dibattito aperto su questo tema centrale per le Terre Alte
Sabato 8 giugno 2024 sarà inaugurata un’interessante iniziativa. Si tratta di un sentiero, ubicato al Passo di Lavazè (TN), nei pressi della Malga Varena, che attraversa una zona boscata di circa 20 ettari, completamente atterrata dalla tempesta Vaia, dove le piante schiantate non sono state rimosse. Un’occasione per immergersi nella resilienza del bosco e comprenderne le dinamiche naturali
L'antica pratica della resinazione del larice, un tempo molto diffusa sulle Alpi, è oggi un'attività ignorata dai più e ormai in disuso. La scopriamo attraverso le parole di Paola Barducci, dottoressa forestale toscana che ha scelto di vivere e lavorare in Valle dei Mòcheni, in Trentino. Qui ha voluto mantenere viva questa antica tecnica di estrazione, per tramandarne memoria e conoscenza, ma anche per mostrare che ogni bosco, sulle nostre montagne, ha una storia fatta di innumerevoli intrecci tra alberi ed esseri umani
Un'esperienza di educazione ambientale nata da un giovane boscaiolo della Val di Scalve. Una riflessione sull'utilità di educare ragazze e ragazzi, ma anche adulti, ad un corretto rapporto tra esseri umani e risorse naturali
L'Università della Montagna di Edolo ha inaugurato negli scorsi giorni una vera e propria “palestra formativa all'aperto” nel bosco del Faeto. Si tratta di una parte di foresta che è stata replicata digitalmente, in cui è possibile simulare gli interventi per imparare a mettere in pratica una Selvicoltura innovativa