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Ambiente

Le imprese del legno riscoprono i boschi locali? Dal Friuli Venezia Giulia il primo bilancio di sostenibilità del “Cluster Legno-Arredo-Casa”

Il Cluster Legno-Arredo-Casa del Friuli Venezia Giulia ha pubblicato il suo primo Bilancio di sostenibilità: un'occasione per riflettere anche sulle risorse forestali locali. Pianificazione e certificazione - azioni alla base di una gestione forestale sostenibile - sono viste come le chiavi vincenti per un equilibrio tra utilizzo e conservazione delle foreste regionali

di
Luigi Torreggiani
29 giugno | 06:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Da diversi anni ormai, per la precisione dal 2018, in Friuli Venezia Giulia è attivo un “Cluster” dedicato al mondo del legno: un servizio che cerca di tenere insieme e ravvivare le filiere forestali locali e l'imprenditoria legata all’arredo e al “sistema casa” basati su questa materia prima rinnovabile.

 

Un cluster, sintetizzando al massimo, è un consorzio di portatori d’interesse legati ad uno specifico tema, o a un prodotto di riferimento, che lavora per fornire servizi utili alle istituzioni e alle aziende di quel determinato comparto. Il “Cluster FVG Legno-Arredo-Casa” è stato un pioniere di questo strumento per quanto riguarda la filiera bosco-legno e ha ispirato l’inserimento, nella prima Strategia Forestale Nazionale, dell’obiettivo di creare un “Cluster nazionale del legno”, poi nato ufficialmente lo scorso luglio.

 

Nel proseguire il suo slancio volto all’innovazione, il Cluster friulano ha presentato da pochi giorni il suo primo bilancio di sostenibilità.

“Il bilancio di sostenibilità rappresenta un momento di crescita per ogni società, ente o realtà che voglia assumere la responsabilità del proprio ruolo nel contesto in cui opera, per porsi l'obiettivo di migliorare costantemente e contribuire allo sviluppo sostenibile territoriale” spiega Carlo Piemonte, il direttore del Cluster, a L’AltraMontagna. “Le aree montane del Friuli-Venezia Giulia, con le proprie realtà economiche e sociali, in questo documento sono viste come parte integrante di un’idea di sviluppo sostenibile regionale del settore foresta-legno-arredo che, nella sua completezza, vede riuniti i vari anelli della filiera. Un dialogo e un’interconnessione che ha visto nella recente edizione di “Foresta in Valle” (una fiera ricca di momenti culturali tenutasi da poche settimane in Valcellina), un momento di confronto e crescita”.

 

Sfogliando il bilancio di sostenibilità si nota come gli uffici del Cluster siano posizionati strategicamente in diversi punti della regione, “rispecchiando l’impegno a mantenere un dialogo costante con le comunità locali e a rafforzare l’interazione tra le imprese del territorio, in particolar modo in relazione con il Distretto della Sedia e il Distretto del Mobile.

Per questo motivo, il quartier generale è ubicato a Manzano - in rappresentanza del Distretto della Sedia - e un ulteriore ufficio è presente a Brugnera - come sede del Distretto del Mobile. Ma si sale anche in montagna: l’ufficio dedicato alla Filiera del Legno si trova infatti a Tolmezzo, in Carnia, dove è attivo un altro Cluster, “Legno Servizi”, che ha l’obiettivo di supportare i soggetti operanti nella filiera del legno promuovendo l’uso responsabile delle risorse forestali locali: dal legno di montagna della Carnia e del Canal del Ferro a quello pedemontano del pordenonese.

 

L’impegno del Cluster che emerge dal bilancio di sostenibilità è relativo ad alcuni settori specifici di attività: la promozione delle certificazioni ambientali e di gestione forestale sostenibile, singole o di gruppo (190 certificati gestiti e 500 aziende coinvolte nel 2023); il supporto per la conformità ai CAM (Criteri Ambientali Minimi); l’aiuto alla diffusione di buone pratiche e innovazioni e lo stimolo alla progettazione europea e all’internazionalizzazione, anche in correlazione all’iniziativa del “New European Bauhaus” collegata al Green Deal; infine, la formazione continua, anch’essa sempre più spesso legata alle questioni ambientali.

 

L'aspetto più interessante - almeno per noi che ci occupiamo di montagna - è che nel bilancio di sostenibilità del Cluster trova ampio spazio anche la promozione del legno di origine locale e quindi il rilancio della gestione forestale nelle vallate alpine. Il Cluster ha infatti ideato un piano di azione triennale per promuovere e valorizzare l’economia del legno regionale.

“Il piano prevede innanzitutto molte attività di comunicazione e sensibilizzazione, perché abbiamo compreso quanto sia necessario contrastare i tanti pregiudizi legati al taglio degli alberi. Su questo lo sviluppo delle certificazioni darà sicuramente una grande mano, mostrando con trasparenza la sostenibilità della materia prima fin dalla sua origine”, spiega Carlo Piemonte. “L’attività centrale è però legata allo studio e alla raccolta dati sulla filiera bosco-legno e sulle utilizzazioni boschive, in modo da permettere una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse forestali regionali, facilitando tanto la pianificazione delle attività quanto la conservazione degli ecosistemi”. A questo si collega un paziente lavoro di “riconnessione della filiera locale”, visto che molte delle aziende della trasformazione del legno regionali si approvvigionavano, fino a pochi anni fa, in modo massiccio sui mercati esteri. 

 

“La situazione però sta piano piano cambiando”, conclude Carlo Piemonte. “Alcune segherie oggi utilizzano in prevalenza legno locale, altre realtà sono passate dallo 0 al 40%”. Il “triangolo” del Cluster insomma, tra Manzano, Brugnera e Tolmezzo, con quest’ultimo dei suoi vertici punta sempre più verso monte.

Quando osserviamo boschi e montagne spesso non pensiamo a questioni come quelle trattate in questo breve articolo: filiere, materie prime, imprenditorialità, servizi a supporto di imprese e bilanci di sostenibilità. Tuttavia, anche questa è una faccia, fondamentale, del futuro delle montagne italiane. Oltre al turismo e ai benefici ambientali, anche le cosiddette attività “agro-silvo-pastorali”, artigianali e in parte industriali rimarranno elementi chiave per mantenere nelle Terre Alte un tessuto sociale vitale e attrattivo. Questo primo bilancio di sostenibilità del Cluster FVG Legno-Arredo-Casa è un segnale nella giusta direzione: l’innovazione aziendale - sembra di leggere tra le righe - oggi non può che passare dall’attenzione ai temi ambientali. E se si tratta di legno, non può che guardare alle potenzialità delle foreste e delle piantagioni più vicine ai luoghi di trasformazione, trovando nella pianificazione e nelle certificazioni forestali i “contrappesi” necessari per raggiungere un equilibrio.

 

Tra produzione di materia prima rinnovabile, conservazione della biodiversità e tutti gli altri valori e servizi che come società “chiediamo” costantemente alle foreste c’è una strada, da costruire e poi da percorrere assieme. Immaginarla attraverso una visione nuova, che sappia coniugare sensibilità e necessità sociali, economiche e ambientali, dovrebbe essere una priorità, dei variegati portatori d'interesse ma soprattutto della politica. 

 

 

 

Le foto delle realizzazioni in legno sono delle aziende friulane Legnoquadro, Gamma Legno, Diemme Legno ed Eurostratex

 

Qui è possibile scaricare il Bilancio di sostenibilità del Cluster FVG Legno-Arredo-Casa. 

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