Contenuto sponsorizzato
Attualità

Una piccola costruzione in legno, incastonata tra rocce e faggete e sommersa dalla neve: viaggio fotografico tra il Rifugio La Vecchia e le cime d'Abruzzo

Il rifugio si trova a quota 1860 metri con una magnifica veduta sulla parete nord del Monte Sirente, vetta regina dell'omonimo parco Regionale del Sirente Velino. Fu costruito nel 1993 da un gruppo di amici

di
Emanuele Valeri
18 febbraio | 20:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il Rifugio La vecchia è un riparo di emergenza situato nelle vicinanze della parete nord del Sirente, nel cuore del Parco Regionale del Sirente Velino, facilmente raggiungibile in tutte le stagioni partendo dal vicino paese di Rovere, Rocca di Mezzo. Questo rifugio, che all’apparenza è molto più simile a un bivacco, fu costruito nel 1993 da un gruppo di amici e amanti della montagna.

 

Il materiale necessario per la sua realizzazione fu trasportato tutto in spalla o con l’ausilio dei muli. Fu collocato sul Colle di Mandra Murata. Come specificavamo inizialmente, la località è facilmente raggiungibile in tutte le stagioni. Si tratta di un percorso che mediamente vede la presenza di 500 metri di dislivello, per un chilometraggio totale di 9 chilometri tra andata e ritorno. Difficoltà di tipo E, quindi un sentiero di carattere escursionistico.

Si parte dai pressi dell’antico paese di Rovere, Altopiano delle Rocche, fin quando si intraprende un sentiero che costeggia il recinto dell’area protetta dove si trovano i camosci appenninici. Una buona parte del percorso si sviluppa dentro il bosco, mentre la restante lascia spazio a delle vedute ampie e suggestive sia sull’altopiano delle Rocche che sulle montagne circostanti. In inverno lo scenario assume un carattere ancora più maestoso, perché queste zone, oltre a essere molto fredde, sono anche piuttosto nevose. Il tracciato è percorribile con le ciaspole o con gli sci da alpinismo.

 

Ieri abbiamo avuto il piacere di raggiungere il Rifugio percorrendo il sentiero innevato, immersi in uno spettacolo paesaggistico degno di nota. Alberi appesantiti dalla neve abbondante, così come le rocce ammantate dalla "dama bianca". Una volta arrivati nei pressi del Rifugio La Vecchia è possibile ammirare questa piccola costruzione in legno, incastonata tra rocce e faggete. Sullo sfondo svetta imperiosa la parete nord del Sirente e ancor più in lontananza è possibile ammirare la catena della Majella.

Percorrendo la strada di ritorno per la via delle creste, che poi va a ricongiungersi con il sentiero intrapreso durante la salita, è possibile avere una sguardo aereo sui paesi dell’Altopiano delle Rocche. Come cornice il Monte Cagno, alle spalle di Rocca di Cambio, Monte Rotondo e il comprensorio sciistico di Campo Felice, mentre proprio perpendicolare alla via di discesa si mostra in tutta la sua imponenza il Monte Magnola. Naturalmente a tutto questo scenario paesaggistico, da dove è possibile apprezzare gran parte del territorio abruzzese, bisogna aggiungere la veduta sulla catena del Gran Sasso d’Italia, di tutto il territorio aquilano e dell’altopiano del Sirente.

L’escursione non soltanto è alla portata di tutti, ma è anche una tra le più apprezzate (paesaggisticamente parlando) dell’intero territorio del Parco Naturale, Regionale del Sirente Velino.

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Cultura
| 18 febbraio | 18:00
L'autore di "Soltanto d'estate" ha cercato nell'Appennino, tra Firenze e la Romagna, un immobile in affitto, una comunità dove andare ad abitare per tutto l'anno insieme al figlio. Si è scontrato con proprietari che ormai preferiscono tenere chiuse le imposte per aprirle esclusivamente nella bella stagione, ai turisti. Il suo è un racconto ironico ed amaro, una lettura antropologica delle trasformazioni nelle Terre Alte
Attualità
| 18 febbraio | 17:00
Durante lo scorso fine settimana la neve è tornata copiosa anche nel Centro Italia con accumuli di oltre 50/60 centimetri sopra i 1600 metri. Ma l'assenza di 'fondo' e il caldo di questi giorni stanno determinando una certa instabilità
Ambiente
| 18 febbraio | 13:00
Con la pubblicazione dell'analisi degli impatti della strada per il Colle del Nivolet, è stata formulata una proposta preliminare di regolamentazione: "Il progetto - si legge nel comunicato - è stato pensato per proteggere l’ambiente montano e ottimizzare la gestione dei flussi turistici, evitando il sovraffollamento e garantendo una fruizione più equilibrata delle risorse naturali. Il sistema di monitoraggio e misurazione strumentale contribuirà a raccogliere informazioni importanti per future analisi, aiutando a calibrare ulteriormente le politiche di gestione del traffico e della sostenibilità"
Contenuto sponsorizzato