Tanta neve ma troppo caldo e sugli Appennini si staccano valanghe in serie: dal Vettore al Gran Sasso (I VIDEO) e a Ovindoli il distacco raggiunge gli impianti
Durante lo scorso fine settimana la neve è tornata copiosa anche nel Centro Italia con accumuli di oltre 50/60 centimetri sopra i 1600 metri. Ma l'assenza di 'fondo' e il caldo di questi giorni stanno determinando una certa instabilità
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di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Sugli Appennini è tornata la neve. Il fine settimana del 15/16 febbraio è risultato piuttosto invernale in tutta Italia, tanto che abbondanti precipitazioni nevose si sono depositate in modo "democratico" un po’ su tutta la dorsale. Specialmente tra quella abruzzese, laziale, umbro marchigiana, gli accumuli nevosi al suolo e in particolare sui pendii sono risultati molto abbondanti. Si parla all’incirca di oltre 50/60 centimetri di accumulo a partire dai 1600 metri di quota, localmente anche più corposi a quote superiori.
Tuttavia essendo stata fino a qualche giorno fa per l’Appennino una stagione piuttosto avara a livello di neve accumulata, quella caduta non ha avuto il tempo per potersi assestare. Questo perché già dalla giornata di domenica le temperature risultano piuttosto elevate, specialmente di giorno, e proprio in queste ore si registrano degli importanti episodi valanghivi. Del resto i carabinieri di Meteomont hanno da giorni messo in preventivo un rischio di livello 3, marcato per le zone precedentemente indicate.
Ad esempio distacchi valanghivi di medie o grandi dimensioni sono state immortalate sotto lo scoglio dell’aquila del Monte Vettore, da Luca Stortoni, un’area solitamente soggetta a possibili slavine e anche sul Gran Sasso. Le altre immagini sono state girate da Chiara Ciuffini e ritraggono una valanga di grandi dimensioni che si è distaccata dal Monte dello Ienca, nel Parco Nazionale del Gran Sasso.
Come ben visibile, anche in questa circostanza la valanga ha raggiunto la strada, che tuttavia proprio per il possibile rischio slavine nel periodo invernale viene chiusa a scopo preventivo.
Anche nel Parco Regionale del Sirente Velino, nel territorio di Ovindoli, dal Monte Magnola, un importante distacco di neve si è abbattuto nei pressi degli impianti di risalita (come si vede nella foto di apertura dell'articolo scattata da Davide Tomassini). Per questa ragione alcune piste del comprensorio rimarranno chiuse al pubblico esercizio fino a quando la neve non si sarà assestata. Nei prossimi giorni la possibilità di valanghe dovrebbe un po’ attenuarsi, ma è doveroso rimarcare che anche una sensibile diminuzione del rischio non comporta necessariamente la certezza che episodi di questo genere non si verifichino.
Specie in queste condizioni, è necessario, più che mai, consultare le previsioni del tempo e il bollettino valanghe prima di recarsi in montagna.