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Ambiente

"Una transizione sostenibile non può avere successo senza una cooperazione transfrontaliera": diario del primo giorno dalla Settimana Alpina 2024

L'AltraMontagna sta partecipando alla Settimana Alpina a Nova Gorica, in Slovenia. Un evento biennale che rappresenta un'occasione unica per riunire esperti, ricercatori, politici, e attivisti da tutta Europa e oltre, tutti accomunati dall’interesse per la sostenibilità e il futuro delle regioni alpine

di
Sofia Farina
24 settembre | 19:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Dalla proiezione di un film-documentario sull'attivismo in Europa organizzata dal Consiglio dei Giovani della Cipra, alle sessioni sulla conservazione della fauna d'alta quota: la Settimana Alpina 2024 (di cui avevamo parlato qui) è iniziata a Nova Gorica, in Slovenia, con grande entusiasmo dei suoi partecipanti e organizzatori.

 

Dopo un primo assaggio dei tre temi su cui si concentra la AlpWeek 2024, la biodiversità, il cambiamento climatico e la qualità della vita, con le attività che si sono svolte nel pomeriggio di lunedì 23 settembre, stamattina sono ufficialmente iniziati i lavori con i saluti di Alenka Smerkolj, segretaria generale della Convenzione Alpina, e Emil Ferjančič, presidente del Commissariato Permanente della Conferenza delle Alpi e rappresentante del Ministero delle Risorse Naturali sloveno.

"La Convenzione delle Alpi parte dal presupposto che una transizione sostenibile non può avere successo senza una cooperazione transfrontaliera - ha dichiarato Smerkolj -. La Settimana alpina è un eccellente esempio di come questa cooperazione e collaborazione nella pratica! Tutte le organizzazioni (e i partecipanti) presenti oggi sono impegnate nella protezione e nello sviluppo sostenibile delle Alpi".

 

Il tema di quest'anno, “Le Alpi nelle nostre mani”, secondo la rappresentante della Convenzione Alpina "sintetizza perfettamente l'essenza del nostro lavoro, ricordandoci che il futuro di questo prezioso patrimonio è nelle nostre mani collettive, plasmato dalle decisioni che prendiamo oggi".

 

La mattina è stata riempita da tre interventi che hanno permesso di delineare le sfide condivise da tutti gli abitanti e i frequentatori dell'arco alpino, grazie al contributo di Lučka Kajfež Bogataj, climatologa e membro dell'Ipcc, ma anche di chiarire come una struttura di governance per la loro gestione collettiva sia già esistente, come è emerso dalle parole di Serena Arduino, presidente della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi.

Questa edizione della Settimana Alpina è particolarmente sentita dalla comunità alpina perchè si svolge a vent'anni dalla prima e, come essa, in Slovenia. Proprio questo anniversario ha stimolato la realizzazione di una tavola rotonda intitolata "Looking back, leaping forward" e dedicata proprio a una riflessione a più voci su come la vita nell'arco alpino sia cambiata negli ultimi due decenni. Tra le voci che l'hanno animata ci sono Matej Ogrin, presidente di Cipra Slovenia, Christina Bauer, rappresentante del programma Interreg Spazio Alpino, Ingrid Fischer, Presidente dell'Associazione Città alpina dell'anno, Nina Seljak, del coordinamento nazionale per le strategie macroregionali dell'Unione Europea, Miha Kobal, agricoltore locale della Valle dell'Isonzo e Jacqueline Hillmann, che lavora per il comune montano di Balderschwang.

 

Nel pomeriggio la plenaria si è sciolta, e i partecipanti si sono divisi tra le escursioni dedicate alla scoperta di storia della regione ospitante, come la Valle di Vipava e la foresta di Kras, e le sessioni parallele dedicate alla neutralità climatica nelle Alpi, le politiche locali, la conservazione delle specie, la polarizzazione della discussione relativa alla tutela ambientale, la biodiversità del suolo e la gestione dei rifiuti.

Tra le protagoniste delle sessioni pomeridiane c'è stata anche Francesca Roseo, collaboratrice de L'AltraMontagna, che ha presentato un contributo sul tema dei rifugi climatici sull'arco alpino e sulla loro tutela.

 

La chiusura della prima, intensa, giornata di lavori è stata affidata alla municipalità locale, Nova Gorica, che sarà anche la capitale della cultura 2025.

 

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