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Ambiente

Turisti caricati da un cervo: si erano avvicinati all'animale per una foto. Il Parco d'Abruzzo: "Comportamento irresponsabile, alimentato dai social"

A Scanno, nel cuore del Parco d'Abruzzo, dei turisti sono stati caricati da un cervo maschio dopo essersi avvicinati troppo all'animale per "selfie e foto di rito". Per i portavoce del Parco si tratta di un "comportamento irresponsabile" alimentato anche dall'"effetto di emulazione innescato dai troppi contenuti pubblicati sui social"

di
Sofia Farina
14 settembre | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"Alla fine è successo…": con queste parole, che lasciano trasparire un poco velato sconforto, inizia il commento del Parco d'Abruzzo sull'episodio dei turisti caricati da un cervo mentre cercavano di farsi una foto con lui, vericatosi pochi giorni fa all'interno dei confini del Parco.

"Abbiamo sempre insistito molto, anche attraverso la nostra comunicazione, sui giusti comportamenti da tenere nei confronti della fauna, durante la visita al Parco, e in generale, in occasione di qualsiasi incontro con gli animali selvatici - commenta il Parco -. Non di certo per puro diletto, ma per diffondere rispetto, consapevolezza e responsabilità e ancor di più per tutelare, tanto la sicurezza delle persone quanto quella degli animali selvatici".
 

L'episodio a cui si fa riferimento è avvenuto mercoledì 11 settembre, nei pressi del lago di Scanno, noto per la sua forma, che dalla giusta angolazione ricorda quella di un cuore: alcuni turisti, dopo essersi avvicinati troppo ad un cervo maschio "per selfie e foto di rito" sono stati caricati dall'animale selvatico. L'animale, successivamente, ormai innervosito e stressato dall'interazione ha caricato anche i Carabinieri Forestali intervenuti sul posto, come riporta il comunicato del Parco.

 

Fortunatamente, nessuno dei presenti ha riportato ferite a seguito dell'avvenimento, mentre il cervo è stato sedato, catturato e spostato in montagna dal team di veterinari del Parco "per evitare all'animale ulteriore stress per ridurre la possibilità di interazione con l'uomo".

 

Come commentano i responsabili del Parco d'Abruzzo: "Purtroppo, il comportamento irresponsabile di molte persone, residenti e turisti, alimentato anche dell'effetto di emulazione innescato dai tanti, troppi contenuti pubblicati sui social, sta diventando un fenomeno difficile da arginare. Siamo giunti al paradosso per cui, forse, episodi come questo possono aiutare a far comprendere meglio il rischio che molte persone corrono ogni volta che decidono di anteporre il loro ego al rispetto della fauna e del territorio che stanno visitando".

 

E' inoltre necessario ricordarsi che "la stagione in corso coincide con quella degli amori dei cervi. In questo periodo, soprattuttto i maschi adulti, sono impegnati nei combattimenti per potersi riprodurre e per questo sono particolarmente nervosi e potenzialmente aggressivi".  "Una ragione in più per mantenersi a distanza" commentano i portavoce del Parco.

 

L’episodio ha portato il sindaco, Giovanni Mastrogiovanni, a valutare la pubblicazione di un’ordinanza per applicare le distanze di sicurezza.  “E’ bello immortalare i cervi ma va fatto con tutte cautele, soprattutto nella stagione dell’amore – ha dichiarato il sindaco -. Oggi stesso mi sono relazionato con la Asl e il Parco Nazionale per adottare provvedimenti. Dobbiamo tutelare l’esemplare e i cittadini, come avvenuto con gli orsi”.

 

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