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Ambiente

Quando il turismo diventa troppo? La capacità di carico delle montagna spiegata dal podcast SpeciAlps di Cipra Internazionale

Nell’ambito del progetto "speciAlps Podcast: Orientare i flussi turistici, preservare l’esperienza della natura" sono stati realizzati cinque podcast in inglese e nelle lingue alpine per affontare il tema del turismo nelle aree montane nelle sue varie declinazioni. Proponiamo l'ascolto di una puntata dedicata alla definizione di overturism e al concetto di capacità di carico

di
Sofia Farina
10 aprile | 06:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

“Dal lago Schrecksee nella regione tedesca dell'Algovia al paesino di Hallstatt in Austria o al comune dolomitico di Funes in Italia: l'ambiente naturale, la cultura locale e gli habitat con le diverse caratteristiche geografiche costituiscono le principali attrattive delle aree montane. In molte destinazioni, il numero di turisti è in rapida crescita. Questo fatto, però, ha un rovescio della medaglia: mette sotto pressione le infrastrutture locali, l’ambiente e la stessa popolazione”, questo il tema investigato in un recente episodio della serie podcast speciAlps, realizzato da Cipra International (la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) e della Rete di comuni “Alleanza nelle Alpi”, con l’obiettivo di raccogliere conoscenze e contribuire allo scambio di esperienze in tutto l'arco alpino.

 

Nell’ambito del progetto "speciAlps Podcast: Orientare i flussi turistici, preservare l’esperienza della natura", sono stati realizzati cinque podcast in inglese e nelle lingue alpine tedesco, francese, italiano e sloveno.

 

Il primo episodio del podcast (in inglese e sloveno) indaga come l’intelligenza artificiale possa aiutare a orientare visitatrici e  visitatori evitando luoghi sensibili o congestionati. Auto, treno o autobus: la scelta del mezzo di trasporto per recarsi in montagna riveste un ruolo importante nella gestione dei flussi turistici, come dimostra il secondo episodio (in inglese e francese). Il terzo episodio (in inglese e tedesco) è dedicato a come incoraggiare le visitatrici e i visitatori delle aree naturali sensibili delle Alpi a comportarsi in modo responsabile senza ricorrere a divieti o incentivi finanziari. Infine, la quarta puntata (in italiano e inglese) di cui vi proponiamo l’ascolto è dedicata alla  capacità di carico nel turismo di montagna.

 

La puntata affronta il tema dell’overturism in ambiente alpino da un punto di vista internazionale, portando degli esempi dalla Germania e dall’Austria, e lo fa in un modo rigoroso.  La conversazione viene portata avanti da Maya Simon, che lavora nella Rete di comuni "Alleanza nelle Alpi" e da Henriette Adolf, vice-presidente di Cipra Germania, che spiegano concetti come la capacità di carico, l'overturism e l’overvisiting: “Con specifico riferimento alle Alpi, dobbiamo riconoscere i molti effetti positivi del turismo, come quelli economici e, probabilmente, anche quelli che ricadono sugli abitanti, traducendosi in maggiori infrastrutture. Tuttavia, vanno riconosciuti i molti effetti negativi - soprattutto se si considerano quelli ecologici e forse anche quelli sociali - legati per il più delle volte a un eccesso di turismo”. 

 

Per citare le due interlocutrici: “La presenza di troppi turisti nei paesini di montagna farà sì che, in quegli stessi paesini, ci saranno molti abitanti non più contenti del fenomeno turistico. E la capacità di carico, che ha l’obiettivo di definire il limite massimo di turisti o di turismo sopportabile da parte di una destinazione o di un determinato luogo, è il termine di riferimento”. Come sottolinea Maya Simon: “Il termine capacità di carico è utilizzato in diversi settori e nel linguaggio quotidiano. Per questo motivo è necessario prestare sempre una particolare attenzione al contesto in cui il termine viene impiegato, e di conseguenza il suo significato dovrebbe sempre essere ben specificato”. 

 

L'overtourism, quel turismo eccessivo che ha impatti negativi su una destinazione, non deve essere confuso con il termine crowding, che significa semplicemente che c'è un numero elevato di turisti in un luogo, che però non provoca necessariamente impatti negativi” commenta Henriette Adolf. Maya Simon sottolinea, in risposta, la distinzione tra  overtourism e overvisiting, dove il secondo termine “si riferisce principalmente alla presenza di quei turisti “mordi e fuggi”, che si fermano nella destinazione soltanto poche ore”. 

 

La puntata può essere ascoltata su Soundcloud: 

 

CIPRA International · #65 (it) Quando il tanto diventa troppo? Capacità di carico nel turismo alpino | speciAlps podcast

 

 

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