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Ambiente

''Le muffe fruttificano, muoiono e puzzano. Grilli, acari e ragni si organizzano. L'impatto è enorme'', come un sacchetto di snack gettato in una grotta può ''cambiare tutto''

Un semplice sacchetto di snack, come i Cheetos, se abbandonato nel luogo sbagliato, può determinare un "enorme impatto" su un ecosistema delicato come quello di una grotta: questo il messaggio lanciato dal National Park Service degli Stati Uniti

di
Sofia Farina
17 settembre | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Un semplice sacchetto di snack, come i Cheetos, se abbandonato nel luogo sbagliato, può determinare un "enorme impatto" su un ecosistema delicato come quello di una grotta: questo il messaggio lanciato dal National Park Service degli Stati Uniti.

 

Infatti, un sacchetto pieno di Cheetos, gettato da un visitatore nella Big Room, una delle "stanze" delle Carlsbad Caverns, nell'omonimo parco nazionale in New Mexico, ha spinto il National Park Service a lanciare un avvertimento: “A livello umano, un sacchetto di snack rovesciato può sembrare banale, ma per la vita della grotta può cambiare il mondo”.

 

E se queste parole possono sembrare allarmiste, il Parco ha già provveduto a spiegare le pericolose dinamiche che un gesto del genere può innescare: “Il mais lavorato, ammorbidito dall'umidità della grotta, forma l'ambiente perfetto per ospitare la vita microbica e i funghi. E così, i grilli delle caverne, gli acari, i ragni e le mosche si sono presto organizzati in una rete alimentare temporanea, disperdendo i nutrienti nella grotta e nelle formazioni circostanti. Le muffe si diffondono sulle superfici vicine, fruttificano, muoiono e puzzano. E il ciclo continua”.

 

L'evento è stato l'occasione per l'ufficio comunicazione del Parco per ricordare le norme di comportamento responsabile da adottare durante la visita di questi ambienti: "Mangiare e bere qualsiasi cosa che non sia semplice acqua attira gli animali nella caverna", che ospita tra i 400.000 e i 800.000 individui di ben 7 specie di pipistrelli, tra cui il pipistrello brasiliano dalla coda libera, che finora è riuscito a evitare di contrarre la sindrome del naso bianco che ha devastato intere colonie di pipistrelli statunitensi.

 

"I Rangers hanno trascorso venti minuti a rimuovere con cura i detriti e le muffe estranee dalle superfici della grotta - ha dichiarato il Parco -. Alcuni membri di questo fugace ecosistema sono abitanti delle grotte, ma molti della vita microbica e delle muffe no".

 

La delicatezza degli ecosistemi delle grotte è ben nota a causa della loro dipendenza da fonti di cibo limitate e dell'estrema sensibilità alle perturbazioni causate dall'attività umana.

 

In un comunicato successivo, il Servizio Parchi locale ha ricordato ai visitatori l'importanza di farsi guidare dal principio del “non lasciare traccia” quando ci si trova ad avere dei rifiuti da smaltire: “Contrariamente a quanto si crede, la grotta non è un grande bidone della spazzatura”. Eppure, i ranger continuano a raccogliere i rifiuti: “A volte può trattarsi di un involucro di gomma o di un fazzoletto di carta, altre volte purtroppo può trattarsi di rifiuti umani, sputi o tabacco da masticare”. Recentemente un gruppo di volontari si è impegnato in un'azione di pulizia della zona (i cosiddetti clean up): si è trattato di uno sforzo di cinque giorni che ha permesso di raccogliere ben 23 chilogrammi di rifiuti.

 

"Qui alle Carlsbad Caverns, amiamo poter ospitare migliaia di persone nella grotta ogni giorno - continua l'ente -. Gli impatti accidentali possono essere difficili o impossibili da prevenire. Come il semplice fatto che ogni passo che una persona compie nella grotta lascia una scia di pelucchi. Altri impatti sono completamente evitabili. Come un sacchetto pieno di snack lasciato fuori sentiero. Per la persona a cui sono caduti, l'impatto è probabilmente incidentale, ma per l'ecosistema della grotta è enorme".

 

 

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