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Ambiente

Chamonix: una nuova funivia che “rincorre” il ghiacciaio Mer de Glace in rapido arretramento

Una nuova funivia per poter osservare da vicino il Mer de Glace è stata recentemente aperta per compensare il suo arretramento ed evitare ai visitatori i seicento scalini che era necessario percorrere per arrivare al ghiacciaio. Un progetto motivato anche da fini educativi sul cambiamento climatico in atto (causa dell'arretramento) che ha provocato diversi malumori

di
Sofia Farina
05 aprile | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

“Benvenuti a bordo di questo trenino rosso conosciuto in tutto il mondo! Da Chamonix, a 1035 metri, il nostro affascinante treno a cremagliera vi porterà in tutta sicurezza alla stazione di Montenvers, a 1913 metri di altitudine. Dopo 20 minuti di viaggio indimenticabile, ammirate la famosa Mer de Glace, vera e propria testimonianza dei cambiamenti climatici del nostro tempo” questa è la descrizione che si trova sul sito ufficiale della linea Montenvers - Mer de Glace. 

 

Montenvers, il sito del punto di osservazione della Mer de Glace, è visitato ogni anno da circa mezzo milione di persone ed è di proprietà della città di Chamonix e gestito dalla Compagnie du Mont Blanc.

 

Come ci raccontava Marco Albino Ferrari in un recente video sul Last chance tourism, lo storico (tra i suoi primi frequentatori ci sono Mary Shelley e Mark Twain) e famosissimo (migliaia di persone vi si recano per sciarlo ogni inverno e per osservarlo il resto dell’anno) ghiacciaio Mer de Glace è l’emblema del turismo dell’ultima occasione anche per il New York Times, un termine che si è diffuso negli ultimi due decenni e che descrive proprio l'impulso a visitare luoghi minacciati prima che scompaiano. 

 

Il Mer de glace, infatti, con i suoi 7 chilometri, il ghiacciaio è ancora il più lungo della Francia. Ma negli ultimi 25 anni, si è ridotto di 800 metri e ha perso quasi 100 metri di spessore, e con le ondate di calore dell’estate passata il fenomeno si è ulteriormente accentuato: a giugno il ghiacciaio ha perso più di 10 centimetri di spessore al giorno. Secondo l’Istituto di Geoscienze Ambientali, seguendo uno scenario mediano e un aumento delle temperature di 2°C, il Mer de Glace perderà l’80% della sua superficie rispetto entro il 2100. 

 

Il caso del Mer de glace è particolarmente emblematico anche per le recenti novità entrate a far parte della proposta turistica di Chamonix: una nuova funivia che “rincorre” il ghiacciaio in arretramento. Infatti, una volta scesi a Montenvers, il ghiacciaio si poteva raggiungere con pochi gradini più di un secolo fa, e con circa 600 oggi, a causa del ritiro dei ghiacci. Il notevole dislivello da percorrere contando sulle proprie forze fisiche rendeva difficile la frequentazione del ghiacciaio da parte di anziani e persone a mobilità ridotta (queste tra le motivazioni ufficiali) e così è stato costruito un nuovo impianto, inaugurato il mese scorso, per evitare la scalinata ai visitatori. Come riportato in una intervista rilasciata da Damien Girardier, gestore del sito, al New York Times, il nuovo impianto, lungo 581 metri per poco più di 200 metri di dislivello e costato 20 milioni di euro, “è stato costruito nel rispetto di rigorosi controlli ambientali, i suoi colori sono stati scelti per integrarsi nel paesaggio, è stato utilizzato un cavo speciale per ridurre al minimo il rumore e la maggior parte del materiale di costruzione è stata trasportata sul posto in treno”. Inoltre, il nuovo impianto di risalita fa parte di un progetto più ampio che prevede anche la costruzione di una nuova mostra didattica, chiamata Glaciorium, un museo per “invitare ogni visitatore a un’esperienza immersiva intorno ai ghiacciai e alla loro storia”

 

Nella promozione del progetto, l’elemento educativo sul tema cambiamento climatico emerge prepotentemente su quello prettamente turistico e ludico. Ora, se da una parte gli studi hanno rilevato che il “fascino della scomparsa” può essere una potente motivazione alla riflessione personale, è anche vero che, in molti casi, la presenza di turisti in un sito fragile può accelerarne la scomparsa.

 

Infatti è dimostrato che visitare un ecosistema minacciato dai cambiamenti climatici possa indurre le persone a diventare più consapevoli del loro impatto sull'ambiente: in un sondaggio del 2020 condotto dai ricercatori della Mer de Glace, l'80% dei visitatori ha dichiarato che avrebbe cercato di saperne di più su come proteggere l'ambiente e il 77% ha detto che avrebbe ridotto il proprio consumo di acqua e di energia. E non si tratterebbe della prima località turistica che punta sul tema educativo, ad esempio anche in Perù, l'escursione al ghiacciaio Pastoruri è stata ribattezzata "La Ruta del Cambio Climático".

 

Tuttavia, non pochi mettono in dubbio il valore del turismo dell'ultima occasione, proprio perchè visitare ambienti fragili (e soprattutto creare l'infrastruttura per farlo) può avere più effetti negativi che positivi. C'è un paradosso etico nel turismo dell'ultima occasione e comporta la questione morale di sapere se i viaggiatori riconoscono e rispondono al danno che promuovono.

 

È ipocrita dire che tutte queste nuove infrastrutture sono state costruite per spiegare alle persone il ritiro glaciale e il riscaldamento globale”, ha dichiarato Valerie Paumier, presidente di Resilience Mountain, un’associazione che allerta sui cambiamenti climatici in montagna. “Se vogliamo davvero preservare la montagna, smettiamola di salire la gente lassù. Solo, il Monte Bianco è una gallina con uova d'oro per la Compagnie du Mont-Blanc" ha commentato, spiegando che la sensibilizzazione su queste tematiche può essere fatta in modo efficace anche a fondovalle o semplicemente sfruttando le infrastrutture esistenti.

 

"Lo trovo macabro" così Valérie Paumier commenta il progetto che include oltre alla funivia anche un ristorante panoramico in corrispondenza della stazione di arrivo “continuiamo a costruire infrastrutture per permettere ai turisti di vedere il ghiacciaio agonizzare,  Smetteremo di sfruttarlo una volta che sarà completamente scomparso?".

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