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HIGH ON LIFE. Il regista Chizzola: ''L'importante è fermarsi e guardarsi indietro per raccogliere ogni pezzettino''. Il dietro le quinte tra vertigini, fatica e Covid

Un dietro le quinte di High on life-being in natural state of joy, un progetto nato da una crisi di vocazione verso la propria professione. Il regista trentino Chizzola: "Mi ha aiutato a capire che mi rende me stesso, una specie di costume da supereroe sotto la camicia che mi permette di superare le paure e di esprimermi. La distanza e il sacrificio sono le scelte e le scelte compongono i risultati"

Di Luca Andreazza - 20 marzo 2022 - 19:25

TRENTO. "Ormai tre anni fa avevo deciso di smettere, la distanza e i troppi impegni, mi avevano fatto perdere la passione". Queste le parole di Marco Chizzola, regista trentino, autore della serie High on life-being in natural state of joy, un dialogo con alcune personalità che spiccano nel loro settore, un modo per confrontarsi alla ricerca del significato personale di passione e di sacrificio che si nasconde dietro ogni professione. "Ho fatto a loro le domande che mi sono posto per ritrovare la passione e metterla in pratica".

 

La serie di High on life-being in natural state of joy trova spazio sul quotidiano Il Dolomiti. Una serie in quattro puntate con la pattinatrice Lara Naki GutmannFabrizio Cortese (speedflyer), Arianna Cau (snowboard, wakeboard) e il fotografo Stefano Alloero. L'ultimo episodio è introspettivo e un dietro le quinte del grande lavoro dietro questo progetto: l'attesa per il tempo e il volo dopo svariate uscite a vuoto con la necessità di "sconfiggere le vertigini", le ore di riprese sul ghiaccio e sulla neve, tanti grandi e piccoli imprevisti come la pandemia Covid che ha bloccato per mesi la produzione.

 

Questo progetto nasce quasi da una crisi di vocazione quasi tre anni. "Un'attività bellissima che mi ha catapultato a girare per l'Italia e per il mondo. A toccare praticamente tutti i continenticosì come a visitare in 4 anni oltre 480 cittàAlcune cose sono cambiate nella mia vita e improvvisamente mi sono ritrovato a pensare che la mia stessa passione e lavorofonte di gioia per me, mi togliesse in realtà dalle cose belle della vitalasciandomi in cambio una vita incredibilmente piena ma senza nessuno. E ho voluto quindi cercare delle persone che fossero simili a me: passioni e lavori che li portano spesso a mettere davanti i sacrifici rispetto ai benefici. In definitiva a rinunciare a una vita normale".

 

La scelta è ricaduta su personaggi del Trentino "perché nella mia carriera ho filmato in tutta Italia e nei posti più remoti del mondo ma pochissimo nel mio territorio e ho voluto recuperare un po' di rapporto con la mia terra. Questa è stata letteralmente una terapia per me e oggi, a serie finita, ho ritrovato tutta la mia carica e ho trovato la risposta alla mia domanda". 

 

La risposta? "Mi ha aiutato a capire che mi rende me stesso, una specie di costume da supereroe sotto la camicia che mi permette di superare le paure e di esprimermi. La distanza e il sacrificio sono le scelte e le scelte compongono i risultati. A volte si fa fatica a fare quello che ti piace; una fatica che forse nessuno capirà mai, ma in fondo va bene così. L'importante è fermarsi e guardarsi indietro per raccogliere ogni pezzettino, fino all'ultimo metro", conclude Chizzola.

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