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HIGH ON LIFE. Da Trento alle Olimpiadi di Pechino, la storia di Lara Naki Gutmann: ''Mi sento libera e leggera: mi piace scivolare e andare sui fili con il vento tra i capelli''

La passione e i sacrifici per raggiungere i risultati in una professione dispendiosa: la pattinatrice Lara Naki Gutmann protagonista del primo episodio di "High on life-being in natural state of joy", una serie di Marco Chizzola su Il Dolomiti

Di L.A. - 06 febbraio 2022 - 19:59

TRENTO. "Pattino da quando avevo 4 anni e sono tanti i sacrifici, le persone pensano possono pensare sia quasi una prigione ma è un rifugio". A dirlo la trentina di 20 anni Lara Naki Gutmann, pattinatrice artistica su ghiaccio, in questo momento a Pechino per le Olimpiadi invernali e protagonista del primo episodio di . High on life-being in natural state of joy", una serie firmata da Marco Chizzola che trova spazio su Il Dolomiti. "Allo stadio mi sento libera e leggera, mi piace scivolare, andare sui fili e sentire il vento tra i capelli".

 

Un dialogo a cuore aperto sulla passione e sui sacrifici di una professione comunque dispendiosa: "Il pattinaggio è impegnativo mi alleno 6 ore per 6 su 7 giorni alla settimana. Non alleno solo il fisico, ma anche la tecnica e la coreografia. Poi fuori dal ghiaccio perfeziono le linee con un'insegnante di danza".

 

Tante le rinunce con restrizioni alimentari e diversi viaggi che tengono la giovane lontana dalla vita con gli amici e con la famiglia. "Il Covid poi ha peggiorato tutto perché ha reso quasi impossibile una vita sociale. La massima attenzione è fondamentale, una forma di tutela perché altrimenti si rischia di dover perdere gare importanti".

 

L'avvicinamento in gara tra ansia e ricerca della concentrazione, "poi parte la prima nota: ci sono io e il ghiaccio. E mi sento bene". E se si potesse ripartire da zero? La riposta a Lara Naki Gutmann.

 

Un viaggio e un dietro le quinte, le esperienze di altri per un'introspezione interiore. Questo è "High on life-being in natural state of joy", una serie in 4 puntate firmata da Marco Chizzola, regista trentino di 27 anni, che attraverso alcune interviste si confronta e dialoga con alcune personalità che spiccano e brillano nel loro settore alla ricerca del significato personale di passione e sacrificio che si nasconde dietro ogni professione.

 

Un lavoro che trova spazio sul quotidiano Il Dolomiti. La serie descrive persone che fanno, per lavoro, per sport o per passione un'attività particolare: spesso invidiata, stigmatizzata o stereotipata senza avere però piena conoscenza di quelli che sono i sacrifici estremi che la caratterizzano. Tra i protagonisti anche Fabrizio Cortese (speedflyer), Arianna Cau (snowboard, wakeboard) e il fotografo Stefano Alloero.

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