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"Troppi soldi per i giocatori e ambizioni fuori scala". L'esplosione del Valsugana Basket e quello sponsor oggi nel mirino degli inquirenti: "Segnalati dubbi a Federazione e genitori ma senza riscontri"

L'indagine che ha coinvolto la Global Group e travolto il Valsugana Basket (di cui l'azienda era main sponsor) fa il giro d'Italia mentre dal mondo del basket trentino filtra scarsa solidarietà (dove non addirittura una silente soddisfazione). E Dimitri Santuari, presidente dell'altra squadra della città, il Basket Pergine, rincara la dose: "Nel 2022 siamo usciti dal progetto perché era evidente che qualcosa non quadrava, ma i nostri dubbi non hanno generato alcun riscontro". Nel frattempo però si intravede qualche spiraglio di luce: la squadra dovrebbe riuscire a far fronte alle tasse Fip e concludere la stagione. Poi si vedrà

Di Marcello Oberosler - 23 gennaio 2025 - 06:00

PERGINE VALSUGANA. "Ho atteso tre anni lungo la riva del fiume, come dice quel proverbio cinese, osservando con pazienza gli sviluppi di una situazione che sembrava destinata a prendere una direzione precisa, e ora vedo scorrere le conseguenze delle azioni e delle scelte di alcuni protagonisti".

 

Ha scelto una metafora particolarmente calzante Dimitri Santuari, presidente del'Asd Basket Pergine e noto dirigente nel basket trentino, per affidare ai social le sue emozioni e i suoi pensieri dopo gli sviluppi recenti del "caso Global Group", di quella che per gli inquirenti sarebbe una mega truffa sul modello Ponzi e delle pesante ripercussioni sull'attività sportiva del Valsugana Basket (QUI L'ARTICOLO).

 

"Cosa ho pensato quando ho visto la notizia?", racconta Dimitri a Il Dolomiti. "Che i timori che avevamo sin dall'inizio del progetto erano effettivamente tali".

 

In effetti, se oggi si fanno i conti con la fragorosa esplosione del caso, giudiziario e mediatico, non si può far finta che negli ultimi anni la situazione del Valsugana avesse fatto "drizzare le antenne" di molti, dentro il mondo del basket ma non solo.

 

"ONE TEAM, ONE DREAM".

 

Sul sito ufficiale del club, la società si definisce una realtà "giovane, preparata e con voglia di ispirare le future generazioni. Una società emergente nata dall’intuizione di un gruppo di persone e amici che nel 2020 hanno deciso di unire le proprie forze e rifondare insieme una società capace di intercettare un maggior numero di persone e aumentare la qualità del team"

 

Oggi il Valsugana Basket conta qualcosa come 200 tesserati tra giovanili e prima squadra, e ogni comunicazione ufficiale e social è accompagnata dal motto "One Team, One Dream". Le ambizioni del club d'altronde fin dal giorno uno sono state oltre ogni limite territoriale e sportivo

 

Ma nel 2022 dopo l'avvio di un progetto che inizialmente aveva unito le due realtà del basket di Pergine Valsugana, l'Audace e il Basket Pergine, il "sogno" ha cominciato a mostrare le prime crepe. "A giugno 2022 - riprende Santuari -, l'Asd Basket Pergine, aderente al progetto Valsugana assieme alla società Audace Basket, ha imposto ed ottenuto la chiusura della Asd Valsugana". 

 

"I primi sospetti sono nati quando si voleva inserire nel consiglio di amministrazione personaggi della Global Group. Un altro sospetto era che rispetto al progetto iniziale che si era dato 3 anni di durata, era sin da subito stato richiesto di abbreviarlo per conglobare tutte le società e i ragazzi in un unico nome. Successivamente è stata creata l'attuale società Valsugana Basket S.r.l. Società Dilettantistica con la quale il Basket Pergine non ha più avuto nessun tipo di rapporti di collaborazione".

 

Santuari si toglie qualche sassolino dalla scarpa. "Cosa non ci era piaciuto? Beh, la figura di questo sponsor che ostentava soldi a tutti i giocatori, unitamente all'insistenza dello stesso di voler entrare direttamente nell'amministrazione della società. Anche il fatto che venisse messa sul piatto una sponsorizzazione con importi elevati e sicuramente sproporzionati rispetto alle realtà del territorio. Per questi motivi abbiamo ritenuto opportuno segnalare questi nostri dubbi e le nostre perplessità alla Fip e ai genitori, tramite riunioni e comunicazioni ufficiali, ma senza ottenere riscontri".  

 

E così giorno dopo giorno siamo arrivati fino ad oggi: a fare i conti con una vicenda che, al di là dei suoi risvolti giudiziari, di certo non fa onore alla pallacanestro trentina. "Sicuramente a livello di immagine del basket regionale non fa bene. Anche perché non dimentichiamo che in questi anni sono andati ad offrire prospettive economiche elevate e fuori mercato rispetto alle realtà locali provocando notevoli difficoltà gestionali e sportive alle varie società del territorio". 

 

"In questa complessa e triste vicenda resta una speranza - scrive Santuari -: che i ragazzi non smettano di fare basket per colpa dei loro genitori, gli stessi che d’ora in avanti saranno costretti a fare tanti chilometri per portarli in palestra per continuare questo splendido sport che è la pallacanestro e gli stessi che forse avranno compreso che i progetti da sostenere sono quelli che incoraggiano i ragazzi a coltivare i loro sogni in un ambiente che li aiuta a crescere non solo come atleti ma anche come persone". 

 

E ADESSO? 

 

Sul territorio trentino oggi registriamo che sono poche le voci di solidarietà e vicinanza al club valsuganotto, travolto da una crisi economica che potrebbe portare anche al ritiro dal campionato: anzi, forse nessuna.

 

Una situazione di isolamento che non è difficile immaginare stia creando ulteriori difficoltà a giocatori, allenatori e staff sul cui destino (e sui cui stipendi) crescono i punti di domanda e le incertezze. 

 

E mentre la notizia comincia a fare il giro del web tra appassionati e curiosi (il focus de Il Dolomiti è stato ripreso anche dal noto sito di notizie di basket Sportando) ora ci si chiede che ne sarà della società valsuganotta

 

A dire la verità, in un cielo scuro di tuoni e nuvoloni neri, filtra un raggio di luce: pare infatti che la società - che come ha recentemente raccontato tramite un comunicato ufficiale da inizio stagione deve fare i conti con l'assenza non preventivata del suo main sponsor - si trovi in una posizione critica, sì, ma non ancora definitivamente compromessa. Insomma, a quanto risulta ci sarebbe la possibilità per la formazione valsuganotta di "stringere i denti" e pagare la decisiva rata Fip bimestrale che le permetterebbe di proseguire con la partecipazione al campionato di Serie B Interregionale

 

Un ostacolo non da poco che, una volta superato, potrebbe dare un po' di ossigeno e permettere a club e squadra di arrivare fino al termine della stagione e potersi poi riorganizzare in vista dei prossimi passi: insomma, saldare stipendi e arretrati e rimodulare il progetto sportivo in base alle risorse (e agli sponsor) a disposizione. 

 

Al momento è presto per fare altre considerazioni, anche perché al di là delle parole (dovute) condivise sui social, dal Valsugana Basket non arrivano comunicazioni ufficiali o commenti alla vicenda

 

Insomma, ci sarà da aspettare e vedere. E per molti, si spera, c'è già da riflettere

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