"Jannik ha attributi giganteschi. Gestisce le difficoltà come solo Nadal e Djokovic sanno fare. Favorito? Il vero Australian Open inizia adesso". L'intervista a Paolo Bertolucci
Anche la "prima" voce tecnica di Sky Sport quando si parla di tennis e uno dei commentatori più autorevoli di tutto il mondo stanotte si è preoccupato quando Jannik Sinner all'inizio del terzo set della sfida contro Rune ha dovuto fermarsi e ricorrere immediatamente al medical time out: è andato negli spogliatoi, dove si è trattenuto per undici minuti assieme ai sanitari perché non stava bene
MELBOURNE. "Jannik ha attributi giganteschi. Anche nei momenti di massima difficoltà lui riesce sempre a restare "lì", come solamente pochissimi altri fuoriclasse hanno saputo fare. Però stanotte abbiamo rivisto le streghe di Wimbledon e la grande paura che non riuscisse a proseguire c'è stata. Mi dicevo: o mi sbaglio o sono pessimista, ma le sensazioni erano negative e il fatto che non avesse fatto il warm up era un pessime segnale. Lui però è un fenomeno: nonostante non stesse bene, non ha perso lucidità, è tornato in campo e ha vinto. Incredibile veramente, 'sto ragazzo è eccezionale e non finisce mai di stupirci in positivo".
Anche Paolo Bertolucci, la "prima" voce tecnica di Sky Sport quando si parla di tennis e uno dei commentatori più autorevoli di tutto il mondo, stanotte si è preoccupato quando Jannik Sinner, ad inizio terzo set, ha dovuto fermarsi e ricorrere immediatamente al medical time out: è andato negli spogliatoi, dove si è trattenuto per undici minuti assieme ai sanitari perché aveva accusato un malessere.
Dopo aver stravinto il primo parziale, il fuoriclasse di Sesto aveva ceduto il secondo al danese Holger Rune e nel terzo le cose non si stavano mettendo benissimo, con Jannik che aveva salvato tre palle break nel terzo game e una nel quinto. Era sì avanti 3 a 2, ma sofferente e in difficoltà, come lui stesso ha ammesso durante la conferenza stampa post match.
"Lo sliding doors del match è stato quello scambio infinito (37 colpi) nel terzo game - prosegue Bertolucci - con Jannik che ha annullato la seconda palla break ed ha evitato di andare sotto. Lì ha dimostrato di avere una forza mentale incredibile, infinita. In quei momenti conta la testa, dritto, rovescio, servizio passano in secondo piano e, in un "testa a testa" con lo "scienziato" Rune, non c'è partita: se dipendesse solo da quello sarebbe 6-1, 6-1, 6-1 periodico. L'avversario non è stato più lucido, lui è tornato in campo che stava meglio, e si è visto, ha ricominciato a giocare come sa, piazzato e il break e conquistato il set. Nel quarto parziale c'è stato anche "medical time out" del campo e quello è stato un colpo di fortuna, perché così Sinner ha potuto fermarsi, rifiatare di nuovo e, in questa particolare situazione, ha certamente aiutato".
Prima parlava di forza mentale e attributi giganteschi come pochissimi altri. Chi sono questi "altri"?
"Ah, solamente due me ne vengono in mente, Nadal e Djokovic. In questo Jannik è uguale a Nadal, che riusciva a nascondere i problemi, li teneva dentro e cercava di gestirli, soffrendo in silenzio. Djokovic, invece, è un grandissimo anche in questo, ma lo ha sempre fatto notare, rimarcando quando ha vinto nonostante le difficoltà, cercando di sottolinearlo. Si tratta di due modi diametralmente opposti di vivere ed esternare i momenti complicati".
Sinner è ancora il favorito? Dall'altra parte del tabellone ci sono Alcaraz, Djokovic e Zverev che sembrano in grande forma.
"Beh, il vero Australian Open inizia adesso. Per Sinner è cominciato con Rune, per Alcaraz e Djokovic, che si affronteranno domani (martedì 21 gennaio, ndr), deve effettivamente ancora partire, visto che nei turni precedenti non hanno affrontato avversari in grado oggettivamente d'impensierirli. La prima settimana, per chi punta alla vittoria finale, onestamente non fa testo: se un top esce subito dallo Slam, vedi Medvedev, vuol dire che è messo male. Sono curioso di vedere la sfida sfida tra lo spagnolo e il serbo: mi aspetto un super match".
Secondo lei nel malessere di oggi incide, in qualche modo, la vicenda doping? Giocare con questa Spada di Damocle sulla testa non deve essere, anche a distanza di mesi, facile.
"Ritengo di no: questa volta non stava bene. A Wimbledon era tutto molto diverso e, infatti, non aveva dormito la notte precedente all'incontro con Medvedev. E poi mancano ancora mesi alla sentenza: lui certamente ha sofferto tantissimi per una vicenda assurda, ma ha imparato a gestire la situazione. Stavolta il discorso Clostebol, Wada, eccetera, non c'entra nulla. Non so esattamente cosa abbia avuto, se un abbassamento di pressione, conati di vomito o altro, ma il malessere era fisico".
Jannik è il numero 1 al mondo, il più forte di tutti, eppure continua a migliorare.
"E' normale, è l'evoluzione naturale di un tennista che, come ho già detto, a 29 - 30 anni, giocherà ancora meglio. Se avrà la stessa "fame", la stessa cultura del lavoro, la stessa determinazione e il fisico lo sosterrà, allora vedremo il miglior Sinner di sempre. Perché è vero che è fortissimo, il numero 1 per l'appunto, ma ha ancora margini di miglioramento. Basti vedere come sta giocando tutt'ora".
In cosa è cresciuto?
"Beh, prima di tutto al servizio. E' stato un lavoro continuo e maniacale, un work in progress. A questi livelli, d'altronde, il miglioramento è graduale, non si può pensare che arrivi da un giorno all'altro. E poi lui ci mette tutta la sua classe: quella ce l'hai o non ce l'hai e Jannik ne ha da vendere. A bizzeffe. Puoi essere forte ed aver migliorato il tuo servizio, ma quando non ti entra la "prima" per tre - quattro - cinque volte e poi sul 30-40 piazzi un ace o provochi l'errore dell'avversario, beh quella è classe. Punto e basta".
Tanti dicono che, sul "veloce", se Sinner fa il Sinner non ce n'è per nessuno. Concorda?
"Insomma, se Djokovic, Alcaraz e anche Zverev giocano al top credo proprio "ce ne sia", visto che stiamo parlando degli altri "fenomeni" di questo sport. A quel punto, come si dice, "siamo ai dettagli" e a fare la differenza sono i piccolissimi particolari. Di sicuro, a livello di testa, Sinner è il più forte di tutti".