Contenuto sponsorizzato

"Va guardato il progetto complessivo", il Pd sulle polemiche per le passerelle sulle orme dei dinosauri: "Intervento articolato, studiato e lungimirante"

Le passerelle che si affacciano sulle orme dei dinosauri sono state travolte dalle polemiche. L'intervento di Giulia Mirandola, consigliera comunale del Partito Democratico: "Invece di bloccare i processi di sviluppo, impegniamoci tutti e tutte affinché il progetto completo del paesaggio verticale della Ruina Dantesca sia meglio conosciuto"

Di Luca Andreazza - 19 January 2025 - 19:19

ROVERETO. Un progetto che va visto nel complesso e che offre una prospettiva diversa per scoprire e ammirare le impronte dei dinosauri. Il Partito Democratico di Rovereto interviene per difendere la passerella dei Lavini. Un'opera travolta dalle polemiche, anche sui social network, e bocciata da tantissime persone.

 

L'apertura è prevista per l'estate dopo un investimento da quasi 2 milioni. L'obiettivo è quello di consentire di ammirare le impronte e incentivare il potenziale turistico della zona ma la passerella non sembra piacere. "Un mostro metallico appoggiato sulle pendici, un territorio gravemente usurpato", l'intervento dell'associazione Italia Nostra (Qui articolo). Ma le critiche sono diffuse tra "Credo che di peggio non si potesse fare", "C'è Gardaland, c'è Disneyland e poi c'è Paiazoland" oppure "Farla smontare e chiedere i danni a progettista, geologo, membri della commissione edilizia" (Qui articolo).

 

L'amministrazione si è difesa, un'iniziativa avallata da Provincia, ma anche da Muse e Museo Civico. Anche Il Pd prova a fare ordine e difende l'intervento progettuale. "Comincio ringraziando l’architetto Marco Malossini per lo studio di fattibilità per valorizzare l’ambito del paesaggio verticale della Ruina Dantesca", dice Giulia Mirandola, consigliera comunale a Rovereto, delegata al "patto locale per la lettura 2024-2030", componente delle Commissioni consiliari "urbanistica e territorio" e "ambiente e salute". "Non entro nella polemica, ma nel cuore del discorso sì e il cuore è il paesaggio".

 

Lo studio è "utilissimo e chiaro", aggiunge Mirandola. "In quest’area la passerella non è da intendersi come un oggetto unico e isolato. Ci sono ben tre zone, tra loro collegate: quella montana dello Zugna; quella mediana collinare; quella di valle. Se solo ci soffermiamo su quella mediana, nuovamente il paesaggio parla e dice di sé che in questa zona ci sono, oltre alle orme dei dinosauri, infrastrutture importanti, siti di rilievo storico e naturalistico: la strada di accesso, il parcheggio e la Baita degli Alpini, la Strada degli Artiglieri, la Grotta di Damiano Chiesa, la Sorgente Prà, la Busa d’Adamo, il Fungo di Albaredo, cioè il Parco del Cengio Alto".

 

Nominare questi elementi "restituisce subito la forma del progetto complessivo. Saltare questo ordine di cose è come leggere un libro al rovescio e accusare il libro di essere scritto male, disinteressandosi per altro di provare a leggerlo per il giusto verso e capire cosa c’è scritto", prosegue la consigliera comunale in quota Pd. "Riposizionare i termini del discorso vuole anche dire che l’articolo 9 della Costituzione non si tocca e che la cura del paesaggio e la sua tutela sono doveri al quale un’amministrazione risponde, giustappunto con interventi articolati, studiati, lungimiranti. Sospettare che vi siano in atto da parte dell’attuale amministrazione azioni volte a stravolgere il significato di quanto la Costituzione afferma e difende è un cortocircuito al quale non ci stiamo".

Ma torniamo alla passerella. "Le orme dei dinosauri si trovano esattamente là dove le suole delle scarpe rischiano ogni volta di calpestarle", evidenzia Mirandola. "Il terreno è in pendenza e ciò pone il tema della sicurezza per coloro che vorremmo visitassero questo sito: il più possibile, tutte e tutti, cioè persone con corpi diversi, anche di bambino piccolo, anche non atletici. A loro va l’attenzione massima di chi progetta, affinché non ci siano rischi di ruzzolare giù e farsi male".

 

Oltre a questo, "trovarsi a percorrere le piste dei dinosauri da una posizione più comoda e stabile vuole dire godere di una visione delle orme che non abbiamo mai sperimentato in precedenza, avendole sempre guardate rasoterra", continua Mirandola. "Studiare il fenomeno delle orme da una posizione sopraelevata è qualcosa di assolutamente nuovo, poiché porta con sé un tema di cui nessuno parla, invece rilevante: dinanzi agli occhi, studiosi e non, avranno una immagine diversa delle orme di sempre".

 

E la consigliera lancia alcune domande e l'invito a guardare il progetto complessivo. "Che cosa ci diranno che ancora 'non abbiamo visto'? Quale impatto avrà sulla nostra capacità di leggere il tempo nello spazio? Che cosa potrà significare ciò per le attività di ricerca e di divulgazione della Fondazione Museo Civico? Invece di bloccare i processi di sviluppo, impegniamoci tutti e tutte affinché il progetto completo del paesaggio verticale della Ruina Dantesca sia meglio conosciuto da cittadini e cittadine e sia portato a pieno compimento", conclude Mirandola.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
21 January - 21:06
Ezio Mauro, già direttore di "la Repubblica" e "La Stampa", a 360° su Elon Musk, Trump e Meloni: dal "saluto romano" del [...]
Cronaca
21 January - 18:28
A sostituirla sarà Baba Hamza, ex ospite del Punto d'Incontro, dove ha trascorso un anno anche con il Servizio Civile, impegnandosi nel [...]
Politica
21 January - 16:00
Dopo l'aggressione avvenuta a Bressanone qualche giorno fa sono ricomparsi gli spettri dell'intolleranza e della violenza tipici dei conflitto [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato