Da Lara Niki Gutmann a Fabrizio Cortese, da Arianna Cau a Stefano Alloero. La SERIE di Marco Chizzola su Il Dolomiti: 4 puntate tra passione e sacrifici
La serie "High on life-being in natural state of joy" di Marco Chizzola trova spazio sul quotidiano Il Dolomiti. Protagonisti Lara Niki Gutmann, Fabrizio Cortese, Arianna Cau e Stefano Alloero. Il regista: "Ho posto le stesse domande che facevo a me stesso, per cercare una risposta da loro e con loro. L’ho fatto per questo e perché per farlo dovevo mettere in pratica la mia passione"
TRENTO. Un viaggio e un dietro le quinte, le esperienze di altri per un'introspezione interiore. Anche questo è "High on life-being in natural state of joy", una serie in 4 puntate firmata da Marco Chizzola, regista trentino di 27 anni, che attraverso alcune interviste si confronta e dialoga con alcune personalità che spiccano e brillano nel loro settore alla ricerca del significato personale di passione e sacrificio che si nasconde dietro ogni professione.
Un lavoro che trova spazio sul quotidiano Il Dolomiti. E la prima puntata che sarà pubblicata domenica 6 febbraio è il confronto con Niki Lara Gutmann, giovanissima pattinatrice di Rovereto, che si trova in Cina per prendere parte alle Olimpiadi invernali di Pechino. Una serie che prende le mosse da una specie di crisi di rigetto verso la propria professione.
"Un'attività bellissima che mi ha catapultato a girare per l'Italia e per il mondo. A toccare praticamente tutti i continenti, così come a visitare in 4 anni oltre 480 città", spiega Chizzola. L’idea di questa serie viene da un momento personale che mi ha segnato più di tre anni fa. Alcune cose sono cambiate nella mia vita e improvvisamente mi sono ritrovato a pensare che la mia stessa passione e lavoro, fonte di gioia per me, mi togliesse in realtà dalle cose belle della vita, lasciandomi in cambio una vita incredibilmente piena ma senza nessuno. E ho voluto quindi cercare delle persone che fossero simili a me: passioni e lavori che li portano spesso a mettere davanti i sacrifici rispetto ai benefici. In definitiva a rinunciare a una vita normale".
La serie descrive persone che fanno, per lavoro, per sport o per passione un'attività particolare: spesso invidiata, stigmatizzata o stereotipata senza avere però piena conoscenza di quelli che sono i sacrifici estremi che la caratterizzano. Tra i protagonisti anche Fabrizio Cortese (speedflyer), Arianna Cau (snowboard, wakeboard) e il fotografo Stefano Alloero.
Da una passione con i primi lavori liceali ("Ho realizzato diversi Tg dell'Assemblea per raccontare quanto avveniva all'interno dell'istituto"), Chizzola termina gli studi e intraprende la professione di video maker. "E' stata soprattutto la curiosità a confrontarmi con mondi diversi a spingermi in questa direzione, unita alla passione per questo settore. Una professione che permette di approfondire e immergersi in praticamente tutti i campi".
Questa professione porta Chizzola lontano dal Trentino. Più precisamente a Milano e raccoglie in poco tempo grandissime soddisfazioni, come il cortometraggio diretto per AstraZeneca, una produzione che racconta la storia della general manager, gli sforzi e l'importanza dei vaccini e poi un documentario in Amazzonia per una grande azienda. Esperienze in tante parti del mondo e naturalmente tanta Italia.
"Ho conosciuto Giovanni Rana e i sopravvissuti di piazza Fontana, ho avuto modo di lavorare con calciatori e sportivi. Ho incontrato davvero tante persone e ho la possibilità di scoprire un mondo incredibilmente bello: ma questo lavoro a tutto gas mi ha portato ad allontanarmi dal Trentino, ma anche a lasciare lo sport, a smettere di vedere con la frequenza che avrei voluto gli amici e la famiglia. Si perdono un po' gli affetti perché non ci sono orari e non ci sono week-end in questo mestiere, soprattutto se sei un freelance".
Da qui qualche crisi e qualche interrogativo, il tutto unito un po' alla nostalgia per casa. "Nonostante la forte passione per quello che faccio, ho avuto qualche crisi e un po' di panico. Ma contemporaneamente il lavoro mi piace e quindi mi sono trovato in questa specie di circolo vizioso". E così prende forma la serie " "High on life-being in natural state of joy", un progetto elaborato a fine 2018 con le riprese che sono iniziate l'anno successivo. Nei primi mesi del 2020 a causa della pandemia Covid tutto si è fermato e questo ha un po' rallentato le lavorazioni, poi riprese e portate a termine.
"Ho intercettato persone che credo possano essere simili a me e che svolgono professioni diverse ma che comportano tanti sacrifici. Un dialogo per capire le motivazioni: se un equilibrio e una convivenza possono essere possibili tra la grande passione, le rinunce e gli affetti. Ho posto le stesse domande che facevo a me stesso, per cercare una risposta da loro e con loro. L’ho fatto per questo e perché per farlo dovevo mettere in pratica la mia passione, tornando quindi a fare quello che amo in questo lavoro. Sono tornato a pattinare, sono tornato sugli sci dopo 9 anni, ho sconfitto la mia paura dell’altezza (ho fatto riprese in volo dal parapendio) e soprattutto sono riuscito a stare nella mia terra: il Trentino".
La scelta è ricaduta su personaggi del Trentino "perché nella mia carriera ho filmato in tutta Italia e nei posti più remoti del mondo ma pochissimo nel mio territorio e ho voluto recuperare un po' di rapporto con la mia terra. Questa è stata letteralmente una terapia per me e oggi, a serie finita, ho ritrovato tutta la mia carica e ho trovato la risposta alla mia domanda", conclude Chizzola. Le risposte e le conclusioni alla fine della serie.