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Referendum, lo sport prende (chi può) posizione: Giacca e Trainotti stanno con Renzi, Moser dice "No"

Continua il nostro viaggio nella società civile per capire chi vota cosa. Ecco le opinioni dei presidenti dell'Hockey Trento, del New Athletic Team Rovereto boxe, del Trento Calcio, dei Nuotatori Trentini, del Gm dell'Aquila Basket e i silenzi obbligato di Dallapé e Bonvecchio

Di Donatello Baldo - 25 novembre 2016 - 07:44

TRENTO.  Anche gli esponenti dello sport trentino sono divisi tra il Sì e il No. Qualcuno è ancora nel dubbio e cercherà in questi ultimi dieci giorni di prendere la giusta decisioni. Altri sono più convinti.

 

Partiamo dal No più secco, quello del decano del ciclismo che in passato ha cavalcato, oltre che le due ruote, anche la politica, Francesco Moser: “Questa riforma è tutto un pasticcio, è un caos – dice subito con decisione - se avessero proposto l'abolizione del Senato, ma l'abolizione totale, allora avrei votato Sì non una ma due, tre, quattro volte, con la mano destra e con quella sinistra”.

 

È ancora indecisa invece Cinzia Podbersig, presidentessa del New Athletic Team Rovereto boxe che si dice ancora molto incerta sul da farsi. “Decisione molto controversa, quindi per ora non lo so, non mi sono ancora fatta un'idea precisa e non sarà facile farsela in breve tempo. Parlerò con qualche mio amico di cui mi fido, ascolterò le loro opinioni e cercherò di capire meglio. Poi come sempre mi metterò a leggere i dettagli e mi presenterò al seggio convinta”. Per Cinzia votare è un diritto, “Ma per me è anche un dovere”, afferma convinta, e per questo cercherò di prepararmi in questi giorni per esprimere il mio voto nel modo migliore”.

 

Se l'atleta roveretana non conosce ancora bene il merito della riforma, troviamo uno sportivo che il naso ce l'ha messo eccome. Maurizio Riganti, presidente dell'Hockey Trento è preparatissimo. E vota Sì.

 

“Visto che il Parlamento non è riuscito a licenziare la riforma con una maggioranza qualificata dei due terzi dell'Assemblea siamo chiamati come cittadini a esprimerci sulla proposta in un referendum confermativo, e io andrò ad esprimere il mio voto favorevole”.

 

“Non sono un costituzionalista – risponde divertito alla nostra curiosità sulla sua preparazione giuridica – sono laureato in economia, ma le informazioni sono libere e gratuite quindi è possibile informarsi”. E lui l'ha fatto. E quindi saprà spiegarci anche le ragioni del suo Sì:

 

“La riforma è complessa, gli effetti dell'eliminazione del bicameralismo paritario e dell'introduzione di un Senato con nuove prerogative non si vedranno subito, passerà del tempo. Quindi – ammette – è un po' difficile immaginare la portata della riforma con una lungimiranza lucida ed esatta. Ma uno dei motivi principali che mi ha fatto propendere per il Sì – spiega Riganti – è il tentativo di semplificazione del sistema”. “Poi l'abolizione del Cnel ci sta – afferma – così come la riduzione del numero dei parlamentari. Sono dei passi in avanti che è giusto sostenere, la direzione è quella giusta”

 

La pensa così anche Salvatore Trainotti, general manager dell'Aquila Basket: “Io voterò Sì, io sono per il cambiamento, per la semplificazione. Poi ogni cosa è perfettibile, poteva essere fatta meglio questa riforma, ma è indubbiamente un intervento che va nella direzione della modernizzazione del Paese. Io dico Sì

 

Ora altri due Sì, ma mettiamo le mani avanti e diciamo subito che abbiamo tentato di intervistare anche la campionessa olimpica Francesca Dallapè e il Norbert Bonvecchio, il pluripremiato lanciatore di giavellotto: chissà che forse loro voteranno No, non lo sappiamo, ci hanno detto che non potevano rispondere: Francesca Dallapè in quanto atleta affiliata ad un corpo militare che per regola non si può esporre su questioni politiche e Norbert Bonvecchio perché dirigente del Coni che anch'esso chiede ai suoi quadri di non prendere posizione.
 

Allora un altro Sì, quello di Nerio Danieli, presidente dei Nuotatori trentini. “E' diventata una guerra pro o contro Matteo Renzi, e questo non mi piace. Ora io voglio dargli fiducia perché credo che questa riforma possa portare ad un cambiamento. E io – sottolinea – sono ottimista, mi voglio fidare, voglio credere in chi l'ha proposto”.
 

Danieli è un po' preoccupato: “Ma scrivi sul giornale che voto Sì? Chissà ora cosa mi diranno tutti i miei amici che sono convintissimi per il No”. Poi ci pensa un attimo e dice tranquillo: “Vabbè, insomma, ognuno vota come vuole, questa è democrazia giusto?”. Giustissimo.

 

Abbiamo tenuto alla fine Mauro Giacca, presidente dell'Ac Trento. Lui parla poco di politica, lo sport gli piace decisamente di più: “Il referendum è l'ultimo dei miei problemi – ammette subito – ma mi fido di Matteo Renzi. Voto sì e voto per lui che è finalmente un premier che decide – afferma – un giovane, un premier pieno di energia e che almeno prova a cambiare qualcosa. E' un presidente che si dà da fare – e qui inizia ad aumentare il volume della voce - come dev'essere anche il presidente del Trento calcio, e quindi voto Sì e dico: Attento, è tornato l'Ac Trento.” E chiude la telefonata urlando come fosse allo stadio.

 

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