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Seconda interrogazione in poche settimane sulla Rsa, Degasperi: "Non c'è un defibrillatore e non si attuano terapie farmacologiche? Che succede?"

A dicembre Paolo Zanella (Pd) ha presentato un'interrogazione che non ha ancora ricevuto risposta dalla Provincia. Arriva una seconda richiesta di chiarimenti. Filippo Degasperi (Onda): "Apss e Pat controllano? Le segnalazioni sono preoccupanti"

Di Luca Andreazza - 21 gennaio 2025 - 19:48

CASTEL IVANO. "Anche in Trentino nulla è più definitivo di una soluzione temporanea". A dirlo è Filippo Degasperi. Il consigliere provinciale di Onda parla della residenza San Vendemmiano di Ivano Fracena, struttura aperta nel 2020 "per gli anziani non autosufficienti per volere dell'allora assessora Stefania Segnana". Il problema? "Sono pervenute diverse segnalazioni relative a modalità gestionali discutibili".

 

La struttura dispone di 25 posti letto adibiti a Rsa. Una soluzione che sarebbe dovuta essere temporanea fino al 31 dicembre 2020 e soggetta a successive proroghe. Qualcosa però non sembra funzionare. "Riporto, dopo averle comunque selezionate, le preoccupazioni espresse da chi con la residenza San Vendemmiano ha avuto a che fare. Anche qualche recensione pubblica disponibile liberamente su internet potrebbe supportare la necessità di qualche approfondimento da parte della Provincia, soggetto che ha autorizzato la struttura e che la finanzia".

 

E' la seconda interrogazione in poche settimane con oggetto la residenza a Ivano Fracena. Già a dicembre dell'anno scorso Paolo Zanella, consigliere provinciale in quota Partito Democratico, aveva infatti evidenziato qualche criticità. Un documento che non ha ancora ricevuto risposta dalla Provincia.

 

 

In queste ore è arrivata anche l'interrogazione di Degasperi a rafforzare la richiesta di chiarimenti. "Leggiamo diverse recensioni positive - continua Degasperi - ma chi ha avuto il coraggio di firmare con nome e cognome osservazioni pesantissime merita risposte: le segnalazioni recenti hanno riguardano anche le dotazioni".

 

Per esempio "pare che San Vendemmiano non disponga nemmeno di un defibrillatore semiautomatico", dice Degasperi. "Si tratta di un presidio ormai diffuso anche nelle piazze, oltre che nelle palestre e ai campi sportivi. Sarebbe inconcepibile che una struttura sanitaria sia sprovvista di questo macchinario. Le testimonianze parlano di personale impegnato in massaggi cardiaci su ospiti in arresto cardio circolatorio nonostante letteratura e raccomandazioni indichino che l’utilizzo del semplice defibrillatore automatico nei primi minuti aumenti le probabilità di sopravvivenza del 65-70%".

 

 

Nei casi segnalati "non risulterebbero nemmeno attuate le terapie farmacologiche previste dai protocolli di emergenza", prosegue Degasperi. "Non sarebbe presente nemmeno l’impianto per l’ossigeno, rimpiazzato da bombole volanti che passerebbero da un paziente all’altro, recentemente integrate da concentratori di ossigeno che però servono solo per le cronicità e non per patologie più importanti. Pure i presidi sanitari pubblici della zona, chiamati in causa per rimediare e sopperire, avrebbero sollevato qualche perplessità sul rispetto dei crismi assistenziali per i pazienti provenienti da San Vendemmiano dopo aver osservato pazienti disidratati, pazienti saporosi, lesioni da decubito e scarsa igiene".

 

Da qui la richiesta di approfondimenti e chiarimenti. "Quali verifiche sono state effettuate rispetto alle denunce contenute nelle recensioni pubbliche della struttura? Le verifiche della Provincia e dell’Apss hanno rilevato la presenza degli strumenti e delle dotazioni richiamate in premessa quali defibrillatori automatici e impianto per l’ossigeno ed eventualmente chi ha verificato e quando?".

 

E ancora "se all’Apss o alla Provincia siano effettivamente pervenute segnalazioni rispetto a quanto riportato e quale è stata la loro sorte; se si intendono verificare le cartelle dei pazienti provenienti da San Vendemmiano disponibili all’ospedale di Borgo Valsugana per avviare gli eventuali approfondimenti; chi gestisce la struttura e l’ammontare annuale delle risorse trasferite dalla Provincia o dalle sue articolazioni a qualsiasi titolo dall’apertura alla data della risposta", conclude Degasperi.

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