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Sull'Etna attualmente c'è più neve che sulle Dolomiti? "Quest’anno è buono, fa bene alla terra per avere acqua per l’estate per le coltivazioni"

Con i suoi 3.350 metri l’Etna domina l’orizzonte ricoperto da un mantello di neve bianca, dal cratere alle pendici più lontane. Non smette di sbuffare in questo inverno fortunato, con 60-90 centimetri di neve a Etna Nord, quando la media è di 28 centimetri all’anno con solo due giornate di nevicate

di
Mara Vicino
04 febbraio | 12:06
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Con i suoi 3.350 metri l’Etna domina l’orizzonte, ricoperto da un mantello di neve bianca, dal cratere alle pendici più lontane. Non smette di sbuffare in questo inverno fortunato, con 60-90 centimetri di neve a Etna Nord, quando la media è di 28 centimetri all’anno con solo due giornate di nevicate. Si può dire che attualmente ci sia più neve che sulle Dolomiti? In alcune zone sicuramente.

 

Con i suoi nove impianti di risalita, distribuiti tra il versante nord e il versante sud, si arriva a sciare fino ai 2.604 metri, in un modesto comprensorio di 17 chilometri, con il valore aggiunto del mare all’orizzonte. Un’esperienza unica, resa ancor più incredibile dal fatto che si scii su un vulcano attivo!

 

 

Non capita tutti gli anni una condizione così favorevole come quella di questo inverno: spesso, gli stessi impianti rimangono chiusi, o aprono per pochi giorni per mancanza di neve, non essendoci innevamento artificiale date le condizioni climatiche molto variabili e la particolarità del terreno vulcanico.

Sciare sull’Etna diventa quindi un regalo, una possibilità rara, accolta con emozione, e tutti sanno che durerà quello che deve durare, quanto durerà la neve.

 

 

Anche ai piedi di mamma Etna - perché la montagna più alta della Sicilia è donna - nei piccoli paesi etnei che la circondano, si guarda in su a questo manto bianco che ricopre la terra scura vulcanica, tirando un sospiro di sollievo: “Quest’anno è buono, fa bene alla terra per avere acqua per l’estate per le coltivazioni” mi dice la signora Carmela “oggi all’anno (l’anno scorso n.d.r.) non ha nevicato molto, anzi!”. Per chi vive qui da generazioni, quella dello sci è una novità portata dalla globalizzazione, dal turismo, una forma di divertimento molto lontana dalle necessità delle persone di una certa età. Per loro la neve è solo un buon segno per un’estate più sopportabile, dove la terra riuscirà a far crescere i suoi prodotti senza diventare troppo arida, sotto quel sole cocente che porta sempre più spesso le temperature oltre i 40 gradi. La signora Carmela mi racconta che quando era piccola, nei giorni vicini al Natale, nevicava anche otto giorni di seguito, tutto il paese di Randazzo era innevato e c’era perfino lo spazzaneve. La neve era piena d’acqua e c’erano i canarieri di ghiaccio che penzolavano dai tetti, letteralmente delle candele, lunghe stalattiti trasparenti.

 

Oggi tutto questo è solo un ricordo dolceamaro.

 

Oggi tutto questo è una fotografia in bianco e nero che mostra uno spaccato di vita lontano dalle logiche turistiche e commerciali, e molto vicino ai ritmi della natura e della vita rurale ai piedi di una delle montagne più alte d’Italia.

 

 

 

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