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Pista da bob, "Pronti per accendere il cuore pulsante dell'impianto". A fine mese le prove: "Il Cio sorpreso per la qualità e la quantità del lavoro svolto"

Il commissario di governo, Fabio Saldini, sulla pista da bob: "È stata una visita molto positiva, i nostri interlocutori internazionali sono stati sorpresi per la qualità e la quantità del lavoro svolto. Non avevo dubbi sul buon andamento del cantiere"

di
Luca Andreazza
25 febbraio | 13:38
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"È stata una visita molto positiva, i nostri interlocutori internazionali sono stati sorpresi per la qualità e la quantità del lavoro svolto. Non avevo dubbi sul buon andamento del cantiere". A dirlo Fabio Saldini, il commissario di governo commenta l'ultimo sopralluogo alla pista da bob di Cortina d'Ampezzo. "Abbiamo trattato delle fasi pre-omologazione in vista di marzo. Proseguiamo con ottimismo. Giovedì accenderemo l’impianto di refrigerazione, cuore pulsante della pista".

 

In una dichiarazione all'Ansa il direttore del cantiere, l'ingegnere Michele Titton, afferma che la pista sarà consegnata il prossimo 15 marzo. Le prime prove sono in agenda per fine mese, il 24 marzo. Invece all'agenzia il commissario sull'episodio accaduto nella notte tra giovedì 20 e venerdì 21 febbraio, con lo spostamento di un tubo da collocare lungo la condotta di refrigerazione artificiale della pista, ha spiegato che "la vicenda dei danneggiamenti della settimana passata, che non riguarda solamente il tubo, è affrontata adeguatamente dalle forze dell'ordine".

 

Un "sabotaggio", così è stato definito da Simico e subito la politica, con il ministro Matteo Salvini in primis, aveva sostenuto questa ipotesi, legandola alle attività dei comitati e delle associazioni che si sono opposte in questi anni alla costruzione dell'impianto.

 

La Procura ha aperto un'inchiesta, per ora senza ipotesi di reato o indagati, per ricostruire la vicenda. Risultati attesi anche dalle associazioni perché a oggi sembrano esserci più dubbi che prove

 

E' pur sempre un'opera olimpica, molto discussa, e le misure di sicurezza presentano standard particolarmente elevati. Tutta l’area è chiusa per impedire l’accesso agli estranei e sono state posizionate molte telecamere per prevenire furti, sabotaggi o atti vandalici. Non sarebbero stati individuati danneggiamenti alla recinzione. Un tubo che pesa circa 500 chili e lungo 12 metri, che richiederebbe probabilmente l'utilizzo di mezzi o di un numero adeguato di persone.

 

Il tempo è stato centrale per la ricostruzione della pista. Il cantiere è stato avviato a marzo del 2024 con la demolizione del vecchio impianto dedicato a Eugenio Monti e l’abbattimento di centinaia di alberi del bosco di Ronco. 

 

Il ritardo accumulato nella fase di progettazione ha costretto le imprese che si sono aggiudicate l’appalto a turni straordinari per portare avanti il cantiere e concludere i lavori indubbiamente a tempo di record. Proprio per questo il Comitato olimpico internazionale si è espresso più volte contro il rifacimento della pista di Cortina e di non essere convinto del cronoprogramma ma l'opera è in dirittura d'arrivo e dovrebbe così scongiurarsi il ricorso al piano B, Lake Placid negli Stati Uniti.

 

Un'opera da circa 100 milioni sulla quale però restano ancora tanti punti da chiarire, la gestione post Giochi, il piano industriale e la modalità di mantenimento della pista, questo per evitare che l'impianto segua il destino di Cesana.

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