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(IL VIDEO) É la volta del Marocco: una coda infinita di persone e mezzi raggiunge la stazione sciistica: tutto il mondo è paese?

Non solo Roccaraso e le code infinite delle seggiovie giapponesi, ma anche la stazione sciistica di Oukaïmeden (Marocco) lo scorso 6 gennaio è stata raggiunta da una fiumana di gente e mezzi, a riprova del fatto che l'overtourism è un problema di carattere mondiale

di
Pietro Lacasella
07 febbraio | 17:21
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Non solo Roccaraso e le code infinite delle seggiovie giapponesi, ma anche la stazione sciistica di Oukaïmeden (Marocco) lo scorso 6 gennaio è stata raggiunta da una fiumana di gente e mezzi, a riprova del fatto che l'overtourism è un problema di carattere mondiale.

 

"Dopo le prime nevicate della stagione invernale - informa il notiziario H24Info - la stazione sciistica di Oukaïmeden, situata a 2.600 metri di altitudine nell'Alto Atlante, sembra ritrovare il suo splendore e la sua magia, per la gioia dei suoi abitanti, dei suoi visitatori, in particolare degli amanti degli sport invernali, e degli operatori turistici. Situata a circa 75 chilometri da Marrakech, questa località, una delle più elevate dell'Africa, offre ai suoi numerosi visitatori, marocchini e stranieri, numerose attività sportive, di intrattenimento e di scoperta che la rendono una meta imperdibile".

 

Così imperdibile che un'affluenza non indifferente si è riversata nelle strade per raggiungerla. "Pochi giorni dopo la caduta dei primi fiocchi di neve - continua H24Info - la località turistica è stata presa d'assalto da un gran numero di visitatori, accorsi in massa per ammirare la bellezza della natura e la calorosa accoglienza degli abitanti della regione, noti per la loro ospitalità".

 

Come scrivevamo, "molte località montane soffrono da anni sotto il peso di un’affluenza turistica sproporzionata rispetto alle effettive possibilità del territorio che - non riuscendo ad assorbire la fiumana di persone, automobili, moto e pullman - subisce rapidi processi di erosione sociale e ambientale.

Questi episodi in futuro probabilmente si manifesteranno in modo sempre più improvviso e macroscopico per l’immediatezza divulgativa dei canali social.

Strutturare delle politiche capaci di regolare grandi e improvvisi flussi turistici è quanto mai urgente. Prevenire è meglio che curare, sostiene la saggezza comune: chissà se siamo ancora in tempo".

 

 

 

 

 

 

 

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