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Sciano fuoripista e provocano una valanga (che raggiunge pista e impianti) condividendo il video sui social: identificati e denunciati due ventenni trentini

I carabinieri hanno individuato e denunciato gli sciatori fuoripista che, il 29 gennaio scorso, hanno provocato una valanga nel comprensorio sciistico di “Solda all'Ortles”. Denunciati anche gli sciatori che, nella stessa giornata, hanno causato un distacco nella zona di Merano

Pubblicato il - 06 febbraio 2025 - 13:20

BOLZANO. Sono stati identificati e denunciati (per il reato di provocata valanga) gli sciatori che, il 29 gennaio scorso, hanno causato le valanghe registrate nei comprensori sciistici di Solda all'Ortles” e “Merano 2000. In entrambi gli eventi infatti, nel corso dei quali solo per un caso fortuito non sono stati registrati feriti (o peggio) tra chi frequentava le piste, i distacchi sono stati causati dalla condotta “gravemente negligente”, dicono i carabinieri, di due diverse coppie di sciatori.

 

Nel primo caso sono stati denunciati dai carabinieri di Prato allo Stelvio i due 'free-rider' che a Solda, sciando fuoripista su un pendio ricoperto di neve fresca accumulatasi dalle abbondanti nevicate dei giorni precedenti, hanno causato il distacco di una valanga. “La ragione del gesto – dicono i militari – è probabilmente da ricollegarsi al desiderio dei due giovani ragazzi di immortalare la propria impresa tramite apposite videocamere di cui erano dotati. Una discesa folle, poi pubblicata su vari profili social riconducibili ai due, dove al brivido dell’evento si unisce il desiderio, ad ogni costo, di ricercare followers e visualizzazioni”.

 

La valanga che ne è seguita, con un fronte di circa 400 metri, ha però attraversato una pista subito a valle del pendio, andandosi ad arrestare contro la vicina e sottostante stazione della seggioviaDes Alpes”, in quel momento interessata dai molti utenti che in questo periodo popolano il rinomato comprensorio sciistico di “Solda all’Ortles”: “Solo un miracolo – continuano i carabinieri – ha quindi evitato il peggio, considerato che, nel momento del distacco, sulla sottostante pista da sci, non stava transitando alcuno sciatore e che il vicino impianto di risalita, seppure colpito, ha riportato solo lievi danni infrastrutturali”.

 

Dopo l'evento l'intervento dei militari sciatori, che prestavano servizio di vigilanza e soccorso nel comprensorio, è stato tempestivo e ha permesso di raccogliere preziose informazioni dai testimoni presenti, sia in merito all'accaduto sia circa i probabili autori, non più presenti all'arrivo della pattuglia. Da questi primi elementi sono quindi partiti accertamenti più complessi, che hanno permesso di risalire all'identità di uno dei due sciatori e che, successivamente, hanno indotto anche il secondo, ormai braccato, a costituirsi. Ad entrambi i ragazzi, poco più che ventenni ed originari del Trentino, quasi inconsci del potenziale disastro che avrebbero potuto creare, la bravata è costata un deferimento da parte dei carabinieri per il reato di provocata valanga.

 

Alle 11 e 30 dello stesso giorno un allarme valanga era scattato ad Avalengo, sul Picco Ivigna, parte del comprensorio sciistico “Merano 2000”, che aveva coinvolto due sci alpinisti locali travolti dalla neve (e, solo fortunatamente, nessun altro). I Carabinieri impiegati nel servizio piste presenti sul posto hanno immediatamente notato il fronte di due distinte valanghe staccatesi sul versante est della montagna, avviando prontamente le operazioni di soccorso. Nel corso delle operazioni, i militari hanno ascoltato turisti e testimoni per cercare di ricostruire l’esatta dinamica dell'incidente. Il primo sci alpinista è riuscito a liberarsi autonomamente, mentre il secondo è stato estratto dai soccorritori. Sul luogo, sono intervenuti anche la squadra di soccorso alpino e l’elicottero Pelikan, che ha trasportato due sci alpinisti all'ospedale di Bolzano per i controlli del caso. A seguito delle attività d’indagine, è emerso che i due sci alpinisti, pensionati altoatesini, stavano risalendo in diagonale il versante del Monte Piccolo Ivigna, quando la valanga si è staccata e li ha travolti.

 

“Sono stati altresì cristallizzati gravi elementi di indubbia negligenza – concludono i carabinieri –: i due sci alpinisti, infatti, non erano dotati degli apparecchi ARTVA, obbligatori per la pratica dello sci alpinismo in condizioni di rischio, avevano intrapreso una risalita in fuori pista nonostante il bollettino nivometeorologico provinciale segnalasse un livello di pericolo molto elevato (livello 4 su 5), ma soprattutto avevano anche ignorato i divieti posti dalla segnaletica compensativa ai bordi delle piste. All’esito delle indagini, dunque, i due soggetti sono stati deferiti in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria, per il reato di provocata valanga. Per tutti, una preziosissima lezione di vita, nella speranza che tali leggerezze, in un ambiente tanto incantevole quanto pericoloso, non si ripetano”.

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