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Ambiente

Permapyrenees: la Kilian Jornet Foundation insieme a una rete di università per studiare lo stato del permafrost nei Pirenei

Una cordata di università, enti locali e fondazioni, tra cui la Fondazione Kilian Jornet ha dato avvio al progetto Permapyrenees, che nei prossimi tre anni studierà lo stato del permafrost sui Pirenei e la sua risposta (presente e futura) al cambiamento climatico

di
Sofia Farina
24 aprile | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La Fondazione Kilian Jornet, creata e sostenuta dall'omonimo famosissimo atleta catalano, ha annunciato l'inclusione di un nuovo progetto nel suo settore "Ricerca" dedicato allo studio dello stato del permafrost sui Pirenei, una catena montuosa dell'Europa meridionale.

 

Le motivazioni dietro al progetto Permapyrenees sono legate al ruolo cruciale che la criosfera svolge nei processi idrologici, geomorfologici e ambientali. Infatti le diverse componenti della criosfera (neve, ghiacciai e permafrost) sono dei robusti indicatori del cambiamento climatico e sono allo stesso tempo percepibili dalla società. E proprio il surriscaldamento globale in corso ha causato una riduzione della copertura nevosa e l'imminente scomparsa dei ghiacciai pirenaici, che sono studiati e monitorati da gruppi di ricerca di tutto il globo tramite diversi progetti e iniziative transpirenaiche. Non si può però dire lo stesso del permafrost, terreno permanentemente ghiacciato, di cui si sa molto poco al di là della sua esistenza nelle zone più alte della catena montuosa (al di sopra dei 2.600 m). E ancora meno si sa delle sue dinamiche recenti e di come potrebbe rispondere all'aumento termico previsto per il futuro.

Permapyrenees è un progetto Interreg della durata di 3 anni, cofinanziato dall'Unione Europea, che mira proprio allo studio del permafrost nella regione e che tramite le nuove conoscenze ottenute mira a generare nuovi indicatori per il monitoraggio dei cambiamenti climatici. Il progetto servirà anche a monitorare e prevenire i rischi derivanti dal degrado del permafrost, come l'instabilità dei pendii o caduta di massi, che negli ultimi anni hanno interessato percorsi montani molto frequentati e alcune infrastrutture.

A tal fine, verranno utilizzate una serie di nuove tecniche di monitoraggio e una serie di perforazioni in profondità per rilevare la presenza del permafrost e i rischi associati alla sua esistenza. Inoltre, le informazioni precise generate da questo progetto saranno condivise con gli agenti di gestione del territorio e con la popolazione in generale, al fine di praticare e godere della montagna in modo più sicuro.

 

Le perforazioni saranno effettuate nelle seguenti aree: Besiberri (Besiberri 2600m), Circ de Pessons (Clot de la Menera 2492m), Vignemale (Col de la Cerbillona 3198m), Ardiden (Ardiden - Lac Grand 2460m), Monte Perdido (Pic Marboré 3251 m), Pica d'Estats (Clot de Broate 2800m), Pica d'Estats (Montcalm 3078m) e Maladeta (Pico de Coronas 3297m).


Mappa che rappresenta la localizzazione dei siti di perforazione. Fonte: sito del progetto Permapyrenees.

Tra i partner del progetto ci sono anche l'Università di Barcellona, quella di Perpignan, il Centro Andorra Recerca Innovación. Inoltre, diversi enti sono associati al progetto e collaboreranno a esso in diverse forme, come il Parco Nazionale di Aigües Tortes e Estany de Sant Maurici, Parco Naturale degli Alti Pirenei e Servizio Meteorologico della Catalogna.

 

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