"Neve garantita al 100%", ma sul ghiacciaio si scia nell'acqua (VIDEO). Vecchie certezze si stanno frantumando sotto i colpi di un clima che cambia
Le immagini che arrivano dal ghiacciaio Hintertuxer, in Tirolo - dove ci sono impianti sciistici attivi tutto l'anno, che raggiungono una quota di 3250 metri - mostrano una montagna sofferente, colpita dalle recenti ondate di calore, dove ci si trova a sciare in pozze d'acqua a causa della rapida fusione. Video che motivano un'analisi sullo stato attuale dei ghiacciai alpini
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
"Con l'altitudine di 3.250 metri la neve garantita al 100% è un fatto certo sul ghiacciaio Hintertuxer, l'unico comprensorio sciistico dell'Austria aperto tutto l'anno. Una giornata sul ghiacciaio è molto di più che solo una giornata sugli sci" questo è ciò che si legge sul sito ufficiale del comprensorio sciistico di Hintertux. Le immagini che si vedono dalle webcam ufficiali e i video condivisi sui social, però, raccontano un'altra storia, come quello condiviso da uno sciatore una decina di giorni fa su Instagram che mostra le punte degli sci alternare immersioni in pozze d'acqua e strisciate su ghiaccio vivo (tant'è che qualche giorno dopo il comprensorio è stato chiuso).
La quota e la localizzazione sul ghiacciaio come promette il sito ufficiale: non sono più "garanzia di neve", vecchie certezze si stanno frantumando sotto i colpi di un clima che cambia. Una realtà ormai tipica dell'intero arco alpino ma che tende a essere difficilmente accettata e interiorizzata da parte di molti frequentatori delle terre alte.
Infatti, nonostante le copiose nevicate primaverili che hanno regalato temporaneo sollievo a diverse località nelle Alpi settentrionali, neanche quest'estate possiamo davvero tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda le condizioni dei ghiacciai.
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Come spiegava Giovanni Baccolo, glaciologo, ricercatore e membro del Comitato Scientifico de L'AltraMontagna qualche giorno fa, se è vero che ha nevicato parecchio in quota, è anche vero che "una nevicata, o una stagione nevosa, non fanno un ghiacciaio e per tanti motivi. In primis il comportamento di un ghiacciaio dipende sempre da due fattori. Accumuli tra autunno e primavera da una parte e perdite estive dall’altra. L’equazione glaciologica è data da questi due termini distinti. Non basta che uno sia generoso per determinare bilanci di massa positivi (e quindi un aumento di massa del ghiacciaio). Ci vogliono accumuli importanti e ridotte perdite. Le perdite le potremo quantificare solo al termine dell’estate (anzi, all’inizio dell’autunno visto che sempre più spesso la fusione procede anche a ottobre)".
Inoltre, ricorda il ricercatore, "la neve non si trasforma in ghiaccio nell’arco di una manciata di giorni. Sulle Alpi, a seconda del contesto, possono volerci da un anno a diverse annate. Sui 4000 metri, dove fa più freddo, possono volerci anche 5-10 anni. Intorno ai 3000 metri può anche bastare un anno. Il fattore chiave è quanta acqua di fusione c'è in giro. Per avere una risposta positiva in termini di produzione di ghiaccio ci vogliono quindi tante stagioni favorevoli che si susseguono. Una stagione buona in mezzo a una sfilza di annate negative non ha un reale impatto sulla dinamica glaciale".
E quindi sebbene quest'anno stia andando meglio dell'anno scorso e di quello precedente, che "sono stati di gran lunga i peggiori di sempre per i ghiacciai delle Alpi", la situazione è tutt'altro che ideale. Infatti "le abbondanti nevicate primaverili hanno mantenuto la superficie dei ghiacciai coperta fino a metà luglio e questo significa che fino a quel momento il sole ha intaccato il manto nevoso stagionale, non il ghiaccio vero e proprio. Ora però da due settimane le temperature sono ben piantate sopra la media, con la quota dello zero termico che è schizzata nuovamente sopra i 5000 metri. Ormai capita ogni estate, prima era un evento straordinario. Quando succede, tutto il ghiaccio delle Alpi va in fusione, anche sulla cima del Monte Bianco. L'impennata delle temperature sta fondendo enormi quantità di neve.