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Ambiente

Nel 2023 è diminuita la massa di tutti i ghiacciai di riferimento, è la prima volta che succede: la panoramica dai dati dello “state of climate”

Il rapporto sullo Stato del Clima nel 2023, edito dalla National Oceanic and Atmospheric Administration in collaborazione con la American Meteorological Society, appena pubblicato, fornisce una (drammatica) fotografia delle condizioni climatiche globali per il 2023: i gas serra in atmosfera hanno raggiunto concentrazioni record, determinando un surriscaldamento globale mai osservato prima con conseguenze importanti sulla criosfera globale e per il trentaseisimo anno consecutivo si registra una perdita del bilancio di massa globale dei ghiacciai alpini

di
Sofia Farina
23 agosto | 11:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il rapporto sullo Stato del Clima nel 2023, edito dal Noaa, National Oceanic and Atmospheric Administration, degli Stati Uniti, in collaborazione con la American Meteorological Society, è stato pubblicato ed è consultabile, in tutte le sue cinquecento pagine, qui.

 

Lo "Stato del Clima" è un rapporto annuale che fornisce un'analisi dettagliata e completa delle condizioni climatiche globali per l'anno passato, basandosi su dati raccolti e analizzati da centinaia di scienziati di tutto il mondo.

 

Si tratta di un documento di riferimento per scienziati, politici, e pubblico interessato, poiché fornisce una sintesi scientifica autorevole e aggiornata sulle condizioni climatiche globali e regionali. Questo rapporto aiuta a comprendere le tendenze a lungo termine e a pianificare le risposte necessarie per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici in corso.

 

Il rapporto copre vari aspetti del clima globale, tra cui l'andamento delle temperature globali, i modelli di precipitazione globali, identificando regioni che hanno subito piogge estreme o periodi di siccità prolungata; gli eventi meteorologici estremi, la condizioni degli oceani e della criosfera e la concentrazione dei gas serra.

 

La sua più recente edizione fornisce un panorama, purtroppo, drammatico, soprattutto se si guarda alle terre alte e alla criosfera.

 

L'anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto, i principali gas serra presenti nell'atmosfera, responsabili dell'aumento della temperatura media globale, hanno nuovamente raggiunto concentrazioni record nel 2023.

L'effetto dell'aumento delle temperature, si legge, è evidente nella criosfera, dove l'estensione del manto nevoso entro il giugno 2023 è stata la più bassa più bassa nei 56 anni di record per il Nord America e la settima più bassa per l'emisfero settentrionale in generale.

 

Le ondate di calore hanno hanno contribuito alla più grande perdita media di bilancio di massa per i ghiacciai alpini di tutto il mondo dall'inizio della registrazione nel 1970, tanto che due ghiacciai, il ghiacciaio di St. Anna in Svizzera e il ghiacciaio Ice Worm negli Stati Uniti sono ufficialmente del tutto scomparsi.

 

I bilanci di massa annuale (ovvero la somma di accumulo e ablazione) sono monitorate e riportate dal Servizio mondiale di monitoraggio dei ghiacciai (Wgms), che comprende un set di ghiacciai di riferimento che hanno almeno 30 anni continui di osservazioni del bilancio di massa. Nel 2023, tutti i 35 ghiacciai di riferimento avevano un bilancio negativo e si tratta del primo anno in cui succede. Questo fa del 2023 il trentaseisimo anno consecutivo con una perdita del bilancio di massa globale dei ghiacciai alpini, il quindicesimo anno consecutivo con un bilancio di massa globale medio negativo, nonchè l'anno con il più alto rapporto tra osservazioni negative e positive del bilancio di massa di tutti gli anni registrati.

 

Andando più nello specifico nella condizione dei ghiacciai nelle diverse regioni montuose del globo, per quanto riguarde le Alpi europee, tutti i 21 ghiacciai di riferimento hanno presentato bilanci di massa annuali inferiori a -1300 millimetri di acqua equivalente. Nell'Asia di alta montagna, 22 dei 23 ghiacciai hanno registrato bilanci di massa negativi in sette nazioni: Cina, India, Kazakistan, Kirghizistan, Nepal, Tagikistan e Uzbekistan, e il bilancio di massa medio annuale è stato di -1048 millimetri di acqua equivalente. In Nord America, tutti i 16 ghiacciai al di fuori dell'Artico hanno avuto bilanci di massa negativi, a causa della combinazione di un manto nevoso invernale limitato e di una stagione di ablazione prolungata nel Pacifico nordoccidentale. In Sudamerica, tutti e 10 i ghiacciai monitorati hanno avuto un bilancio di massa annuale significativamente negativo, a causa della continua siccità nelle Ande centrali e di una stagione di fusione calda in tutta la regione. In Svezia e Norvegia, tutti i 14 ghiacciai hanno avuto bilanci di massa annuali negativi, con una media di -1364 millimetri di acqua equivalente.

In agosto, come conseguenza diretta dell'assottigliamento glaciale degli ultimi 20 anni, un lago glaciale su un affluente del ghiacciaio Mendenhall del ghiacciaio Mendenhall in Alaska ha sfondato la diga di ghiaccio e ha causato un'inondazione senza precedenti e ha causato un'inondazione senza precedenti sul fiume Mendenhall, vicino a Juneau (un evento che si è ripetuto anche quest'estate, pochi giorni fa, a distanza di un anno).

 

In tutto l'Artico, la temperatura annuale della superficie dell'aria è stata la quarta più alta nei 124 anni di record, e l'estate è stata è stata da record. Un'estensione del manto nevoso inferiore alla norma della copertura nevosa in maggio e giugno ha contribuito alla terzo più alto picco medio di vegetazione della tundra nei 24 anni di record. A settembre, l'estensione minima del ghiaccio marino dell'Artico è stata la quinta più piccola minimo dei 45 anni di registrazioni satellitari. Le 17 estensioni più basse settembre si sono verificati tutti negli ultimi 17 anni.

 

 

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