"Nature restoration law: il governo cambi rotta. Stiamo perdendo un'enorme opportunità": l'appello delle associazioni nella giornata della terra
"L’Italia cambi la sua posizione e sostenga la Nature Restoration Law, la legge sul ripristino della natura in grado di rigenerare la biodiversità, mettere in sicurezza il territorio, contribuire alla soluzione della crisi climatica e a un futuro più sostenibile per economia e società". Ben 31 associazioni hanno firmato l'appello rivolto alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin sul tema del supporto alla Nature Restoration Law
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Più di trenta associazioni si sono rivolte alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per chiedere che l’Italia cambi posizione e sostenga la legge europea sul ripristino della natura (Nature Restoration Law). Questa infatti fino a pochi mesi fa sembrava pronta all'approvazione, ma dei cambi di posizione dell'ultimo minuto di alcuni paesi (di cui avevamo parlato qui) hanno bloccato il processo, rimandando il suo voto decisivo. Le associazioni sottolineano come questo ritardo (o blocco) rappresenti la perdita di una "enorme opportunità di salvare la biodiversità, combattere i cambiamenti climatici e sostenere l'economia".
"L’Italia cambi la sua posizione e sostenga la Nature Restoration Law, la legge sul ripristino della natura in grado di rigenerare la biodiversità, mettere in sicurezza il territorio, contribuire alla soluzione della crisi climatica e a un futuro più sostenibile per economia e società" è questo il cuore dell’appello che 31 associazioni lanciano oggi, in occasione della Giornata della Terra 2024, che si unisce a quello di numerose altre associazioni europee ai loro governi.
Il comunicato, sottoscritto da Lipu - Birdlife Italia, Wwf Italia, Actionaid, Associazione Italiana di Agroecologia, Associazione Italiana Turismo Responsabile, Altura, Apinicittà aps, Cipra Italia, Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, Cittadini per l’Aria, Ciwf Italia, Enpa, Federbio, Forum Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori, Free Rivers, Greenpeace Italia, Isde, Italia Nostra, Lega abolizione caccia, Legambiente, MareVivo, mountainwilderness.it, Oipa, Pro Natura,Rete Semi Rurali, Slow food Italia, Terra!, The good lobby, Touring club Italia e Verdi Ambiente e Società, è qui riportato.
"Dopo la mancata approvazione, il 22 marzo scorso, della legge da parte del Consiglio europeo, che doveva sancire la conclusione del lungo percorso che aveva portato alla sua approvazione da parte del Parlamento europeo lo scorso 27 febbraio, ora il rischio, tra elezioni europee incombenti, fake news e interessi di parte, è quello di perdere questa opportunità, proprio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno.
La legge sul Ripristino della natura, in realtà porterebbe benefici straordinari, oltre che alla biodiversità e alla lotta ai cambiamenti climatici, proprio ai territori, all’agricoltura, alla pesca e all’economia tutta, smentendo la narrazione anti-ambientale di alcuni gruppi politici e organizzazioni agricole.
In termini economici i benefici che deriverebbero dal ripristino della natura sono in media 10 volte superiori ai costi. Ad esempio, per l’agricoltura la presenza di piccoli spazi naturali ridurrebbe l’uso della chimica e migliorerebbe rese agricole e salute del suolo, a beneficio della biodiversità, delle aziende agricole e della società in generale.
Inoltre, riportare più natura nel territorio, piantare alberi nelle aree urbane, restituire ai fiumi spazi più ampi dove farli scorrere senza fare danni ridurrebbe i rischi di alluvioni e altre catastrofi naturali, con grandi benefici economici e di salvezza di vite umane.
A ciò si aggiungono gli effetti positivi che l’applicazione di questa legge avrebbe sul clima poiché habitat marini, forestali e delle zone umide in salute trattengono e assorbono CO2 e altri gas climalteranti, mitigando l’aumento delle temperature, che ogni anno si fanno sempre più estreme.
Per tutti questi motivi chiediamo al Governo italiano, la cui posizione è determinante per le sorti della legge sulla Nature Restoration law, di rivedere la propria decisione contraria alla legge e sostenerne l’approvazione. Non si assumano la presidente Meloni e il ministro Pichetto Fratin la responsabilità di affossare un provvedimento così prezioso. Ne va del nostro futuro”.