La bicicletta può essere un atto politico: dall'eco-pointing all'analisi antropologica e sociale delle vallate alpine
Lo sport può essere un atto politico: dall’uso della bicicletta per raggiungere la Patagonia o il Polo Nord, agli Eco-Point di Lena Müller. La bicicletta è un mezzo formidabile per frequentare le montagne prestando attenzione alle esigenze ambientali del presente. Questa sera approfondiremo questo tema nella rubrica Un'Ora per Acclimatarsi, nell'ambito del Trento Film Festival, insieme a Lorenzo Barone, Eline Le Menestrel, Eleonora Delnevo, Emanuele Rippa e Elisa Bessega. Appuntamento alle 19:00 in piazza Cesare Battisti, Trento (partecipazione gratuita)
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Il concetto di "eco pointing" è nato pochi anni fa, nel 2020, quando, dopo aver scalato la via trad "Prinzip Hoffnung" dopo averla raggiunta utilizzando solo mezzi pubblici, Lena Müller ha avuto l'idea di dare un nome a un nuovo approccio sostenibile all'arrampicata.
Nel mondo dell'arrampicata infatti si parla di "red point" quando si scala in libera una via da terra alla cima in arrampicata, dopo averla praticata o dopo aver fallito il primo tentativo (cadendo o appoggiandosi alla corda per l'aiuto artificiale). Il concetto di "eco point" rappresenta uno step ulteriore, e si estende includendo anche l'avvicinamento by fair means (ovvero tramite trasporto pubblico, bicicletta, barca, piedi).
Il motivo all'origine della necessità di dare un nome a questa pratica, come spega la sua ideatrice, è che "il linguaggio dà forma ai nostri pensieri e alle nostre culture, compresa quella dell'arrampicata. Pertanto, la creazione di nuovi termini potrebbe sostenere le nostre azioni, come il nostro approccio all'arrampicata".
Lena, insieme a Sofie Paulus, hanno portato avanti il progetto dell'eco pointing tramite l'istituzione di un sito, dove trovare materiale informativo (e dove si è invitati a contribuire seguendo delle semplici guidelines), oltre a itinerari di bike and climb per metterlo in pratica, e da allora il loro progetto di sensibilizzazione e promozione dell'arrampicata sostenibile ha raccolto molto seguito.
Tra le persone che hanno abbracciato questa filosofia c'è anche Eline Le Menestrel, giovane scalatrice professionista, che cerca di portare avanti la causa ambientale anche all'interno dell'ambiente dell'arrampicata agonistica e professionale e delle aziende che sostengono i loro principali protagonisti con il progetto "Upossibile".
"Sta a noi scegliere ciò che conta nella performance e nell'avventura. Vogliamo dare qualcosa in cambio quando pratichiamo i nostri sport preferiti. Con Upossible condivideremo pensieri e idee su come ridefinire la performance e l'avventura" con queste parole Eline ha presentato il progetto nel 2023.
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Una parte centrale del progetto è stata quella di partire da grandi città e raggiungere le pareti per arrampicare utilizzando la bicicletta: "Vogliamo mostrare come i luoghi belli siano accessibili a tutti. Abbiamo bisogno di uno spazio mentale per reimparare a vedere la bellezza di ciò che ci circonda". Eline Le Menestrel insieme a Simone Santacroce hanno così selezionato sette città europee con almeno un milione di abitanti e sono partiti dal loro centro per raggiungere le migliori aree per l'arrampicata utilizzando solamente treni e bicicletta: "Abbiamo scelto città con almeno 1 milione di abitanti per non scegliere le città facili che sono già in montagna".
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"Ciò che amiamo di più dell'arrampicata con gli ecopunti è il modo in cui cambia la nostra sensazione quando arrampichiamo: raggiungere le falesie in bicicletta ci fa sentire più legati alla roccia e all'ambiente circostante. Il nostro apprezzamento per l'ambiente esterno cresce quando contribuiamo alla sua conservazione". Il tema del diverso modo di affrontare lo sport, la performance e l'interazione con la natura è fondamentale all'interno del progetto: "Una semplice giornata di arrampicata si è trasformata in un viaggio, un'avventura. Abbiamo riscoperto l'arrampicata da un'altra prospettiva, abbiamo trovato il piacere in modo diverso" racconta la giovane climber francese "l'arrampicata diventa una forma di puro piacere senza alcuna prestazione, e il viaggio è una lenta contemplazione dei paesaggi che attraversiamo e l'arrivo è un bellissimo traguardo che rende inevitabilmente felici".
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Quello dell'utilizzo della bicicletta per raggiungere una parete di arrampicata, che più che una novità è in realtà un grande ritorno, basti pensare alla prima salita in solitaria del Pizzo Badile, il 6 luglio 1952, di Hermann Buhl che partì da Innsbruck in bicicletta e in un week-end raggiunse la cima più alta della Val Bregaglia, è solamente uno dei modi in cui le due ruote possono farsi portatrici di un messaggio politico forte, sopratutto oggi, nel pieno del cambiemento climatico. A partire da queste riflessioni, alla rubrica Un’Ora per Acclimatarsi, organizzata da L’AltraMontagna nell’ambito del Trento Film Festival, stasera ragioneremo di questi argomenti insieme a Lorenzo Barone, Eline Le Menestrel, Eleonora Delnevo, Emanuele Rippa e Elisa Bessega.
Appuntamento alle ore 19:00 in piazza Cesare Battisti, Trento (partecipazione gratuita). Per chi fosse interessato, l'evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook de L'AltraMontagna