"In due anni, 1 giorno freddo e 42 caldi. Non c'è partita": non facciamoci ingannare dal freddo e dalla neve di questi giorni
Dopo settimane di anomalie termiche positive che avevano portato lo zero termico oltre i 4000 metri, un drastico calo delle temperature ha colpito il continente europeo. La spiegazione di cosa sta succedendo e del perché non deve essere una scusa per lasciar spazio a tesi negazioniste
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Ogni mattina con basse temperature un meteorologo si sveglia e sapendo che dovrà "combattere" la disinformazione e il negazionismo a colpi di dati (e dando prova di grande pazienza). E così, in questi giorni di notevole diminuzione delle temperature rispetto al caldo anomalo (perchè è bene sia mettere le cose in relazione, che ricordarsi cosa è anomalo e cosa è in linea con la stagione) delle settimane precedenti, insieme alla neve fioccano anche commenti sul surriscaldamento globale e sul freddo di fine aprile. Allora i divulgatori e meteorologi come Andrea Corigliano, si rimboccano le maniche e lavorano un po' con i tanti dati a disposizione, per tirare fuori statistiche interessanti e che, a colpo d'occhio, raccontino la realtà dei fatti.
Sulla sua pagina Facebook, il divulgatore racconta: "Oggi, dopo tanto tempo, ho registrato una giornata fredda: la temperatura media giornaliera è stata di 5.2 °C inferiore alla media climatologica. Per trovare una giornata più fredda, con uno scarto negativo di 5.8 °C, devo risalire al 10 dicembre 2021, cioè a più di due anni fa.
E adesso tenetevi forte...
Da quel 10 dicembre 2021 i giorni caldi, cioè quelli con anomalie positive uguali o superiori a 5 °C, sono stati 42.
In poco più di due anni, 1 giorno freddo e 42 giorni caldi di questa intensità. Non c'è proprio partita".
E chi si sta domandando le ragioni di questa "ondata di freddo" può trovare risposta nell'immagine qui di seguito, che rappresenta la temperatura ad una altezza di 850 ettoPascal, che corrisponde a circa 1.5 chilometri rispetto al livello del mare (per i non appassionati o avvezzi alla meteorologia: in questo campo l'altezza rispetto alla superficie terrestre si misura con la pressione, e si esprime quindi in Pascal, e non in metri).
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La spiegazione del passaggio "dal tepore estivo al freddo di fine inverno" è fornita da Scott Duncan, un noto meteorologo scozzese, a corredo dell'immagine, che riportiamo qui tradotta.
"Gran parte dell'Europa sperimenta l'intera gamma che aprile ha da offrire in pochi giorni.
La corrente a getto amplificata è un elemento cruciale per portare il freddo in Europa. Alcune parti d'Europa hanno stabilito record di caldo impressionanti all'inizio del mese.
Sono stati registrati valori di 20 e addirittura 30 gradi Celsius. Questo caldo è stato seguito rapidamente da un forte raffreddamento, che ci ha riportato a livelli di temperatura più tipici di fine inverno/inizio marzo.
Aprile è un mese in cui spesso si registrano le oscillazioni meteorologiche più volatili. Perché? È un mese di passaggio tra le stagioni.
L'Artico è ancora freddo e sta uscendo dall'inverno, ma il sole si sta rafforzando e le masse d'aria calda acquistano caratteristiche estive alle basse latitudini. L'Europa può importare entrambe le masse d'aria con i giusti modelli meteorologici.
È per questo che possiamo passare da un caldo estivo a un freddo da fine inverno. L'Europa non è nuova al freddo in aprile, un ospite frequente negli ultimi anni".