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Ambiente

I sensori "pera" attivi sul Monviso: uno strumento poco conosciuto ma di grande importanza per monitorare il cambiamento climatico delle montagne

Il monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico sul Monviso realizzato grazie ai sensori IoT di lab3841 dal nome singolare: "pera", dal dialetto piemontese per "pietra", proprio perchè il suo guscio esterno riproduce l'aspetto di una roccia di montagna

di
Sofia Farina
27 marzo | 19:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

A partire dal 2022, un progetto di lab3841 ha portato sul massiccio del Monviso dei sensori IoT da loro stessi disegnati e realizzati, dal nome particolare: Pera. Questi sono in grado di funzionare in qualsiasi ambiente, anche in condizioni meteorologiche estreme.

 

La stazione Pera è stata interamente progettata e prototipata all'interno di lab3841, a Cuneo, per poi essere testata nel contesto ambientale alpino. Il nome “Pera” deriva dal dialetto piemontese per “pietra”, proprio perché il suo guscio esterno riproduce l’aspetto di una roccia di montagna e questo le consente di integrarsi perfettamente nell’ambiente naturale, riducendo al minimo l’impatto visivo della sua presenza (ed esponendola quindi di meno all’interazione con i più curiosi).

 

Ogni stazione Pera può misurare temperatura, umidità, pressione atmosferica, ore di luce, stato di bagnatura, posizione e orientamento.

 

Le sue caratteristiche principali sono una estrema compattezza e una notevole resistenza agli ambienti e contesti più difficili: è robusta, completamente stagna e ha un range di funzionamento che va da -40°C a +70°C, che la rende adatta a monitorare i parametri anche in condizioni estreme.


Fonte: lab3841

Inoltre, l’energia che la alimenta è prevalentemente ricavata dall’ambiente circostante, grazie a un pannello solare, e non necessita di manutenzione, infatti grazie alla sua struttura e al sistema a bassissimo consumo ogni stazione ha un funzionamento ininterrotto per almeno 10 anni. Infine, è wireless: il suo trasmettitore a long-range permette di raccogliere i dati da remoto, senza doversi recare sul posto. Queste caratteristiche fanno sì che altri esemplari di Pera possano essere collocati anche all'interno di boschi, campi coltivati, contesti urbani o edifici, e monitorare qualsiasi tipologia di ambiente.


Fonte: lab3841

Il progetto denominato “Operazione Monviso” e mirato a monitorare il cambiamento climatico sul massiccio del Monviso utilizzando il sensore Pera, è iniziato il 16 settembre 2022, quando tre stazioni sono state trasportate sui versanti sud e est del “Re di Pietra grazie ad un'équipe ibrida, composta da ingegneri, programmatori e alpinisti che si sono occupati dell'installazione in parete”. Dall’autunno del 2022 i dati raccolti dalle tre stazioni Pera, collocate sul Monviso a diverse quote ed esposizioni tra i 3300 metri e la cima a 3825 metri, sono stati resi pubblici e sono sempre consultabili online grazie a una web app dedicata.

 

Immagine di copertina da https://operazionemonviso.it/

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