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Ambiente

Filmano gli orsi durante l’accoppiamento: la “sindrome di Superquark" e quella "del gregge" compromettono la convivenza con la fauna selvatica

La notizia del sentiero chiuso a causa dei “guardoni” che, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, salivano sul Monte Marsicano per filmare gli orsi durante l’accoppiamento, travalica i confini de voyerismo (la perversione per cui si gode spiando gli atti sessuali altrui) per abbracciare invece il crescente e smanioso desiderio di immortalare contesti insoliti, diversi rispetto a quelli della vita quotidiana

di
Pietro Lacasella
29 maggio | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La notizia del sentiero chiuso a causa dei “guardoni” che, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, salivano sul Monte Marsicano per filmare gli orsi durante l’accoppiamento, a mio parere travalica i confini de voyerismo (la perversione per cui si gode spiando gli atti sessuali altrui) per abbracciare invece il crescente e smanioso desiderio di immortalare contesti insoliti, diversi rispetto a quelli della vita quotidiana. Non stiamo dunque parlando di “guardoni”, come li hanno definiti molti portali d’informazione, perché la dinamica che ha dato vita a questa modalità turistica può prendere forma da motivazioni differenti.

 

Di questi tempi, l’esperienza sembra trovare concretezza solo nel momento in cui diventa testimonianza. In un mondo che parla per immagini, infatti, spesso il turista sale in montagna macchina fotografica o smartphone alla mano, spinto da quella che potremmo chiamare “sindrome di Superquark”, ossia il desiderio di esportare, soprattutto in contesti altamente urbanizzati, frammenti di natura; o meglio: frammenti di quell’idea di natura che si è sedimentata nella società e, di conseguenza, anche dentro di noi.

 

E l’orso, emblema del selvaggio; animale che ha assunto per diverse ragioni una valenza simbolica potentissima, non può che rivelarsi il soggetto perfetto per appagare gli impulsi documentaristici che irrompono un po’ in tutti noi.

 

Tuttavia, a differenza di Superquark e di tutte le realtà specializzate nella produzione di documentari naturalistici, in questo caso scarseggia la preparazione dei visitatori con il conseguente disturbo della fauna selvatica.

 

Inoltre alla sindrome di Superquark spesso si accompagna la "sindrome del gregge". La notizia rimbalza sui social innescando una rincorsa al filmato: molti infatti non si accontentano dei filmati degli altri, ma vogliono diventare essi stessi autori.

 

È questa la ragione che ha spinto l’ente Parco a chiudere il sentiero F10 fino al 9 giugno, salvo esigenze di proroga per la migliore tutela degli orsi.

 

Siamo tutti affamati di suggestioni naturali, questo è innegabile, ma per migliorare la convivenza con la fauna selvatica, quando la nostra presenza rischia di interferire con essa negativamente, sarebbe saggio intraprendere la strada della rinuncia: documentari sugli orsi, in rete, se ne trovano decine.

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