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Ambiente

Ci risiamo: il pulviscolo sahariano torna sulla penisola e arriva fino alle Alpi in questo weekend caratterizzato da caldo e instabilità

Una nuova perturbazione localizzata sullo Stretto di Gibilterra porta nuovamente grandi quantità di pulviscolo atmosferico dal deserto del Sahara alla penisola italiana, facendolo arrivare fino alle Alpi

di
Sofia Farina
29 giugno | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Questo weekend è caratterizzato da una diffusa instabilità che, accompagnata da un forte rialzo termico, porterà temporali (anche violenti) sulla catena alpina e trasporto di ingenti quantità di pulviscolo sahariano su tutta la penisola.

 

Ieri pomeriggio (28 giugno) lo zero termico è arrivato a 4.600 metri sulle Alpi occidentali, con la temperatura che ha toccato quasi +1°C  sul Monte Rosa, al Rifugio Capanna Margherita  (4.560 metri sul livello del mare), e i primi temporali di calore si sono verificati nelle Alpi piemontesi, con localizzati episodi di grandine.

Nel frattempo, a partire da stamattina, la nuvola di pulviscolo sahariano ha raggiunto il Paese. Queste ondate di pulviscolo desertico sono state particolarmente presenti nelle ultime settimane, tanto che gli esperti di Nimbus - la Società Meteorologica Italiana hanno ipotizzato che, nell'alta montagna piemontese dove si svolgono i loro monitoraggi, "l'attuale quantità di polveri nella neve sia ai massimi in almeno un trentennio".

Gli eventi di polvere del Sahara vengono rilevati, misurati e monitorati da MeteoSvizzera dal 2001 presso la stazione di misura dello Jungfraujoch (3.454 metri sul livello del mare), che possiamo considerare un punto di riferimento interessante per l'arco alpino (anche e soprattutto in assenza di serie storiche precise sul suolo italiano).

 

Dalle osservazioni continuative portate avanti dal servizio meteorologico elvetico, si scopre che il pulviscolo sahariano contribuisce in forte misura alla concentrazione di aerosol sopra le Alpi in primavera (tra marzo e giugno) e poi nuovemente in ottobre e novembre. 

 

Solitamente, guardando alla climatologia tra il 2001 e il 2019, in estate gli eventi importanti sono poco presenti mentre in inverno essi sono molto brevi. La metà circa di questi eventi dura solo poche ore e circa un quarto degli eventi si protrae per più di un giorno. Ogni anno si registrano da 10 a 35 eventi, corrispondenti a 200-650 ore di presenza della polvere del Sahara sullo Jungfraujoch.


Ore di presenza di polveri sahariane nelle misurazioni fatte alla stazione dello Jungfraujoch (fonte: MeteoSvizzera)

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