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Alpinismo

Sébastien Berthe scala la "big wall" più difficile al mondo e dedica l'impresa alla lotta antifascista: "Il silenzio è complicità, la resistenza è dovere"

"Siamo usciti appena in tempo prima di una grande tempesta, dopo 14 giorni in parete e un'intera notte di arrampicata per completare gli ultimi 12 tiri, con tutte le dita e i piedi insanguinati". Il climber belga ha scalato Dawn Wall, sulla celebre parete de El Capitan (Yosemite), alta quasi 1000 metri e con due tiri gradati 9a

di
Redazione
07 febbraio | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"Ho scalato Dawn Wall! Le due settimane più intense della mia vita si sono concluse la mattina di venerdì 31 gennaio.

Soline Kentzel e io siamo usciti appena in tempo prima di una grande tempesta, dopo 14 giorni in parete e un'intera notte di arrampicata per completare gli ultimi 12 tiri, con tutte le dita e i piedi insanguinati"

 

Il climber belga Sébastien Berthe ha scalato Dawn Wall, sulla celebre parete de El Capitan (Yosemite). Alta quasi 1000 metri e con due tiri gradati 9a, è probabilmente la big wall più difficile al mondo. La prima ascesa fu compiuta da Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson nel 2015.

 

 

L'ANNUNCIO SOCIAL

 

"Ho scalato Dawn Wall!

Le due settimane più intense della mia vita si sono concluse la mattina di venerdì 31 gennaio.

Soline Kentzel e io siamo usciti appena in tempo prima di una grande tempesta, dopo 14 giorni in parete e un'intera notte di arrampicata per completare gli ultimi 12 tiri, con tutte le dita e i piedi insanguinati.

Più volte nel corso di questi 14 giorni, per motivi diversi, l'avventura ha rischiato di finire, e le ultime ore sono state così dolorose che credo sinceramente di essermi trovato per la prima volta nella mia vita faccia a faccia con i miei limiti fisici e mentali.

Ho dato il meglio di me in quegli ultimi giorni e ho lottato duramente. Alla fine di questo viaggio sulla Dawn Wall: un sogno, un risultato incredibile e una pietra miliare nella mia vita di scalatore, di cui sono più che felice e orgoglioso!"

 

 

LA DEDICA ANTIFASCISTA

 

"Dedico la mia ascesa alla lotta antifascista.

Certo, si tratta 'solo' di una scalata, di un risultato sportivo. Ma questa salita è particolarmente importante per me, probabilmente la più significativa della mia vita di scalatore. So anche che probabilmente avrà un certo impatto nel mondo dell'arrampicata.

Ecco perché voglio usare il Dawn Wall per portare alla ribalta questo problema".

 

 

IL SILENZIO È COMPLICITÁ, LA RESISTENZA È DOVERE

 

"Ciò che sta accadendo in Belgio, in Francia, in Europa in generale e negli Stati Uniti è profondamente preoccupante. Tutti ne affronteremo le conseguenze, anche all'interno della bolla privilegiata dell'arrampicata. Il fascismo non è solo retorica odiosa: si manifesta con la violenza della polizia, il razzismo sistemico e la discriminazione, gli attacchi ai diritti delle donne e delle minoranze di genere. Essere antifascisti significa rifiutare tutte le forme di oppressione. Parliamone, organizziamoci, protestiamo, resistiamo...
Il mio pensiero e la mia solidarietà vanno a tutti coloro che stanno soffrendo e soffriranno di più per l'ascesa del fascismo.

Un progetto come Dawn Wall non è mai un'impresa solitaria. Si basa sul sostegno di molte persone e io sono stato incredibilmente fortunato a essere circondato da persone straordinarie che hanno reso possibile questa avventura. Grazie!!!"

 

Fotografie in apertura: @victoriakohnerflanagan e @chrisnataliephoto

 

 

 

 

 

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