Caso Kaswalder, lettera del presidente Pompermaier: "Ci aspettiamo un contributo costruttivo. Stop ai personalismi"
Il presidente onorario del Patt all'ex presidente del partito: "Chi sostiene che questa è una riforma neocentralista che va respinta, dimostra di non avere la benché minima consapevolezza di quello che è accaduto in questi anni in Italia "
TRENTO. Il presidente onorario degli autonomisti Giulio Pompermaier lancia, tramite una lettera che pubblichiamo integralmente, un salvagente in soccorso di Walter Kaswalder, forse l'ultimo disponibile.
Gli antefatti sono i 37 voti contrari alla linea di partito in consiglio provinciale e le esternazioni critiche dell'ex numero 1 delle stelle alpine verso l'operato dell'assessore targato Patt Michele Dallapiccola e all'indirizzo del governatore Ugo Rossi, sempre creatura Patt. Episodi che hanno indotto la giunta di partito a deferirlo al collegio di disciplina lunedì 21 novembre scorso.
Le stelle alpine sono pronte a staccarsi un petalo e Kaswalder sembra sempre più a rischio, nonostante la stima e gli appoggi di una parte consistente della base Patt. Panizza, a il Dolomiti, spiegava così le ragioni del suo deferimento al collegio di disciplina del partito (LEGGI).
"Come Presidente onorario del Patt, approfitto dell'ospitalità de il Dolomiti per una lettera aperta a Walter Kaswalder, che è stato Presidente del Partito e non è chiamato solo a rispondere a chi ha scritto il suo nome sulla scheda, ma deve rappresentare quei 42 mila Trentini che hanno votato per le Stelle Alpine e che, così facendo, hanno permesso che venisse eletto.
Da lui, come da ogni eletto del Patt, chi ci ha votato si aspetta un contributo costruttivo per il buongoverno della Provincia, non polemiche o critiche. In una comunità politica, le idee divergenti devono essere messe al servizio di un progetto con l'obiettivo di fare sintesi altrimenti quelle idee valgono poco e alimentano solo le contrapposizioni e i personalismi. Tutto questo Walter dovrebbe saperlo bene: non a caso rivendica 40 anni di appartenenza autonomista.
Oggi il Patt è chiamato alla sfida storica di guidare la Provincia, la Regione e addirittura l'Euregio. Pensa davvero Kaswalder che, se questa impresa dovesse fallire, è immaginabile pensare che ci possa essere un ritorno alle origini quando, peraltro, pur combattenti coraggiosi, eravamo poco più che marginali?
Poi governando, si possono fare degli errori e anche diversi. Ma, proprio per questo, l'atteggiamento di un ex-Presidente del Partito dovrebbe puntare a migliorare le cose, a incoraggiare la comunità ad essere coesa e propositiva e non a compiere una sistematica opera di ammutinamento, come appare nell'azione di Kaswalder.
Ha idea Walter del clima di estrema difficoltà nel quale la delegazione parlamentare autonomista è riuscita a strappare un accordo che non solo non mette in pericolo, ma che anzi aumenta le garanzie per le speciali? Chi sostiene che questa è una riforma neocentralista che va respinta, dimostra di non avere la benché minima consapevolezza di quello che è accaduto in questi anni in Italia e della situazione disperata in cui attualmente si trova. Kaswalder, attraverso il suo comportamento, ha messo (e sta mettendo purtroppo) in difficoltà la rappresentanza istituzionale del Partito, intaccandone l'immagine e la credibilità.
Una persona che ha ricoperto per tanti anni ruoli di primo piano nel Partito non può in alcun modo permettersi un comportamento del genere. L'autonomismo, infatti, è prima di tutto cultura della responsabilità.
Ne approfitto, in ultimo, per fare un appello a tutti i Trentini, i quali, mai come oggi, devono sentire forte quel senso di responsabilità verso la propria terra, che è il valore alle fondamenta della storia e del pensiero autonomista.
Questi giorni che ci separano dal referendum devono essere spesi per sensibilizzare i cittadini, le realtà associative, culturali ed economiche, affinché colgano l'occasione di una riforma che può rendere più sicura la nostra Autonomia e che permette di rafforzare la nostra alleanza con Bolzano e ci mette al sicuro dalle intemperie di un clima ostile verso la nostra specialità.
E’ necessario che tutti allora, in questi ultimi giorni, si sentano chiamati in causa per giocare e vincere una partita cruciale per il futuro della nostra terra votando “Sì”.
Giulio Pompermaier, Presidente onorario PATT"
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