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Bessone rompe il silenzio e si scaglia contro la Lega altoatesina: “Un partito distrutto e alla deriva. Vogliono usarmi per denigrare Bianchi ora che è passato in Forza Italia''

"Le elezioni non si vincono con i giochi sporchi, la denigrazione con le bugie raccontate a Milano e i raggiri al “povero” Bosatra.  Sminuendo quelli che via, via sono i rivali politici, prima ero io, adesso è Bianchi. E' stato svenduto il lavoro dei militanti, le esigenze, le richieste dei cittadini, l’ottimo lavoro onesto di chi era in Provincia, per chi in campagna elettorale aveva più potere economico e vi ha promesso aiuti o posti nella pubblica amministrazione, magari anche solo da autisti in assessorato". Massimo Bessone è un fiume in piena 

Di Martina Capovin - 25 febbraio 2025 - 18:42

BOLZANO.  Con una email al vetriolo l’ex assessore provinciale ed ex segretario della Lega altoatesina Massimo Bessone, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Piu che sassolino, sassolone. Bessone, dopo mesi di - quasi - silenzio totale, è un fiume in piena. Sembra essere esploso, come se fosse arrivata la famosa goccia che fa traboccare il vaso. In questo caso, la goccia, sono un serie di messaggi ricevuti nelle ultime settimane che hanno avuto come effetto quello di scoperchiare il vaso di Pandora. 

 

“Sono stufo di sentire gli altri che i fanno belli grazie al mio lavoro e che parlano di me. Adesso è il mio turno” esordisce Bessone. Sconfitto alle ultime elezioni provinciali, l’ex assessore non ha mai nascosto l’enorme dispiacere per la sua mancata rielezione. E nemmeno il  suo malumore. “Come tutti sanno” spiega Bessone “Dopo le provinciali mi son allontanato dalla politica, inorridito da tante situazioni e scegliendo di non avere più contatti con determinate persone. Da più di un anno nessuno della Lega si faceva vivo, ma negli ultimi giorni ho ricevuto alcuni messaggi dai leader locali del Carroccio, guarda caso tutti di Laives o dintorni. Messaggi che hanno un “minimo comune denominatore”: creare o fomentare lo scontro con l’attuale assessore ed ex sindaco di Laives, Christian Bianchi”. “Mi vengono inviati ritagli degli articoli di giornale della conferenza stampa di un anno di legislatura dell’Assessore Christian Bianchi, sottolineando come l’assessore si vanti di cose in realtà già avviate o progettate durante la mia legislatura. Insomma, mi vogliono fare entrare in guerra al posto loro”.  “Ma come?” prosegue Bessone “Gli stessi che fino a ieri vantavano di essere gli artefici dell’operazione “Bianchi”, di annoverare nelle fila della Lega altoatesina il fenomeno venuto da Laives, il “Maradona della politica”, adesso fomentano me e cercano di creare un scontro per screditarlo? Adesso che lui, come ampiamente previsto, se ne è andato diventando numero uno locale di Forza Italia, da fenomeno è diventato un incapace che racconta frottole vantando addirittura cose fatte da altri?”.

 

E lei, quindi, da nemico è tornato ad essere amico, chiediamo a Bessone. “Certo - risponde - il capace ed onesto Bessone è tornato ad essere l’eroe che ben aveva lavorato nell'amministrazione pubblica, l’alleato per sconfiggere e denigrare l’attuale nemico. Questa è follia”. Bessone punta anche il dito, nuovamente, contro i vertici del partito, contro la scelta, secondo lui scellerata, di scegliere come suo successore alla guida locale della Lega il milanese Maurizio Bosatra. “Da quel momento è stata la disfatta - spiega Bessone -. Non perché Bosatra non sappia fare il suo lavoro, ma perché non si può mettere alla guida del partito in Alto Adige uno che viene da Milano. Le logiche locali non si imparano in cinque minuti. Bisogna viverci qui per sapere come funziona. Ed infatti da quel momento è stato tutto un disastro”. “Essersi accaparrati Bianchi alle ultime elezioni provinciali sembrava essere la panacea di tutti i mali. Il risultato ora è che si va verso le comunali a Bolzano e all’orizzonte per la Lega non vi è nulla di buono. Ma non si può dire,  non ci può esporre pubblicamente contro quella che fino a cinque minuti fa era la punta di diamante del Carroccio. Quindi proviamo a fomentare Bessone. Eh no, io a questi giochi non ci sto”.

 

“Ma, queste cose a Milano le sanno?” si chiede l’ex assessore “Ma, Matteo Salvini dov’era in questi anni quando queste persone hanno dilapidato un patrimonio così importante come quello di un partito politico che era in maggioranza in provincia con quattro eletti? Dov’era quando da Milano hanno mandato personaggi di dubbie capacità a creare il caos?”.

“In questo momento la situazione locale del partito è terribile, e questi mezzucci ne sono la prova” prosegue Bessone. La Lega altoatesina che stava cambiando la provincia, si è ridotta ad essere rappresentata da quattro “gatti”, non solo fuori dall’amministrazione provinciale, ma quasi fuori da ogni comune, addirittura nemmeno capaci di scrivere un manifesto elettorale in italiano corretto, che fanno politica denigrando, di volta in volta, gli avversari su whatsapp”. “Le elezioni non si vincono con i giochi sporchi, la denigrazione con le bugie raccontate a Milano e i raggiri al “povero” Bosatra.  Sminuendo quelli che via, via sono i rivali politici, prima ero io, adesso è Bianchi” prosegue Bessone. “Il partito ha svenduto il lavoro dei militanti, le esigenze, le richieste dei cittadini, l’ottimo lavoro onesto di chi era in Provincia, per chi in campagna elettorale aveva più potere economico e ha promesso aiuti o posti nella pubblica amministrazione, magari anche solo da autisti in assessorato”.

“Alla dirigenza dico: avete sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare fallendo ogni elezione, comprese le prossime, dimettetevi e ridate la Lega a chi ha cuore, ideali e amore per la gente”

 

E l’assessore Bianchi? “Perché denigrarlo?” dice Bessone “Ormai lo sanno tutti, non solo i giornalisti o gli addetti ai lavori, che l’amor proprio sia maggiore di quello verso i cittadini. Anche se è abbastanza normale nel mondo politico che gli assessori si succedano e di volta, in volta, portino avanti quanto iniziato nelle legislature precedenti, quello che è scorretto è che  l’Assessore Bianchi in ogni sua conferenza stampa, alterni il “io sono bravo, non l’assessore che mia ha preceduto”, “io sono libero, non schiavo della SVP come chi mi ha preceduto. In questo senso consiglio al Maradona della politica, di impegnarsi, metterci umiltà, cuore, rispetto per gli altri e lavorare senza fare gara a chi è più bravo, smettendo di lavorare per il suo ego e la sua gloria personale, ma per il bene dei cittadini”.

 

 

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