Poliziotta transgender aggredita, Gerosa: "Tutto il mio disprezzo per gli aggressori, vanno puniti". Ferrari: "Il clima di odio e discriminazione sta crescendo"
La vicepresidente della Provincia è intervenuta: “Come donna di destra che crede che il rispetto sia un principio irrinunciabile, condanno con fermezza, senza se e senza ma, quello che voglio definire un ignobile atto”. La deputata del Pd: “Se gli aggressori della poliziotta trans venissero identificati e processati, non esisterebbe alcuna aggravante specifica per il movente transfobico dell’attacco"
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TRENTO. Sull'aggressione brutale subita da una poliziotta trans a Trento è arrivata una solidarietà bipartisan. La donna è stata presa a pugni e calci da tre ultras riconducibili, secondo le prime informazioni, alla “Nuova Guardia”, il gruppo di estrema destra di cui numerosi esponenti sono già stati vittime in passato di Daspo
“Voglio manifestare a lei tutta la mia vicinanza e agli aggressori, mossi dall’odio e in una logica di branco, tutto il mio disprezzo. Quanta intolleranza, quanta violenza, ma soprattutto quanta ignoranza” ha scritto in una nota la vicepresidente della Pat, Francesca Gerosa.
“Come donna di destra – scrive - che crede che il rispetto sia un principio irrinunciabile, condanno con fermezza, senza se e senza ma, quello che voglio definire un ignobile atto”.
L'auspicio, spiega, è che questo ennesimo episodio di intolleranza, inaccettabile “spero vedrà puniti i suoi responsabili, muova le coscienze di tutta la comunità trentina e non solo, perché questa possa sempre di più mettere all’angolo chi ancora oggi, nel 2025, non è in grado di rispettare gli altri, le loro sensibilità e le loro scelte”.
Ad intervenire sull'aggressione anche la deputata trentina Sara Ferrari. “Non si tratta di una semplice manifestazione di tifo violento, ma di un atto esplicitamente transfobico, che evidenzia come il clima di odio e discriminazione stia crescendo in maniera preoccupante” ha spiegato attraverso una nota.
Ferrari, nell'esprimere la propria solidarietà alla vittima, ha condannato “con fermezza questo attacco, che mina la libertà e la sicurezza di chiunque non si conformi a rigidi schemi di genere”. Negli ultimi mesi, il Trentino ha visto una preoccupante escalation di episodi omotransfobici.
“Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni provinciali e nazionali. Non bastano più dichiarazioni di condanna generiche: servono misure concrete per prevenire e contrastare questa violenza discriminatoria” spiega la deputata trentina del Partito Democratico. La responsabilità di questo clima d’odio, spiega Ferrari, non può essere ignorata. “Politiche reazionarie, discorsi d’odio e il disimpegno delle istituzioni alimentano una cultura che legittima la discriminazione. Dalla destra estrema in Europa e negli Stati Uniti alle scelte del governo italiano, si stanno smantellando diritti e percorsi di inclusione, rendendo più difficile la vita delle persone LGBTQIA+”.
L'Italia, ad oggi, non dispone di una legge efficace contro l'omotransfobia. Il rigetto di proposte legislative in materia dimostra quanto sia ancora lunga la strada per garantire reale uguaglianza e sicurezza. “Se gli aggressori della poliziotta trans venissero identificati e processati, non esisterebbe alcuna aggravante specifica per il movente transfobico dell’attacco. Questo vuoto normativo è inaccettabile e va colmato immediatamente” continua Ferrari che punta il dito anche contro la Giuunta Fugatti che “ha già respinto iniziative di legge provinciali del Partito Democratico, mirate a prevenire i crimini d’odio e a monitorare il fenomeno. Ora si rivelano sempre più necessarie. Chi ha responsabilità di governo non può sottrarsi da questo dovere”.