Per l'attraversamento sulla Gardesana si valuta una galleria da 30 milioni. Troppo traffico a Trento? "Soluzioni complesse: situazione orografica decisamente ostile"
I lavori alla "curva Palloncino Rosso", la gestione del traffico verso il capoluogo, la questione dell'attraversamento della Gardesana a Vigolo Baselga e il miglioramento della zona che costeggia il lago di Toblino. Il punto sulla strada statale 45bis
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TRENTO. La questione dell'attraversamento di Vigolo Baselga e l'ipotesi costruire un tunnel, i lavori alla "curva Palloncino Rosso" e la gestione del traffico verso il capoluogo con pochi margini di intervento. Si affronta anche il problema relativo agli incidenti nel tratto di Vezzano (Qui articolo). Un quadro della situazione in valle dei Laghi è stata messa nero su bianco dal presidente Maurizio Fugatti nella lunga risposta a Roberto Stanchina, consigliere provinciale in quota Campobase.
Si affronta la questione Vigolo Baselga. I residenti sono esasperati dal passaggio nel centro abitato della Gardesana. Nelle scorse settimane è stata avviata una petizione e successivamente è stata inviata una lettera alla Provincia e al Comune, così come a Trentino Trasporti e alla Circoscrizione del Bondone in materia mobilità. Dall'assenza di controlli alla mancanza di barriere antirumore, dalle strisce pedonali prive di semaforo ai problemi di parcheggio, sono state evidenziate diverse le criticità (Qui articolo).
"Dopo gli interventi di messa in sicurezza realizzati nel recente passato (due attraversamenti pedonali di cui uno semaforizzato e il semaforo intelligente all’uscita dell’abitato in direzione Trento), le strutture tecniche provinciali competenti hanno valutato l’ipotesi, coerente con le previsioni del Pum 2010, di progettazione di una galleria di bypass al di sotto della collina a est dell’abitato", dice Fugatti. "In particolare, è stata approfondita l’ipotesi di realizzare una rotatoria a raso, a sud dell’abitato nella posizione già prevista dal Prg, mentre a nord è stato considerato uno svincolo parziale con una corsia di uscita per chi proviene da Trento e accede a Vigolo Baselga, e una pista di immissione sulla statale 45 bis dal sobborgo in direzione Trento".
Si pensa a un tunnel ma serve ancora tempo, siamo alle fasi preliminari. "La lunghezza della galleria è di 530 metri complessivi e il costo stimato è dell’ordine dei 25-30 milioni di euro. A oggi le risorse non sono previste negli atti di programmazione. Si tratta di uno studio di fattibilità tecnica e non sono stati coinvolti, a ora, portatori di interessi".
Un altro nodo è quello della "curva Palloncino Rosso". I cantieri per rettificare il tracciato sono stati avviati recentemente. "La prima aggiudicazione è stata oggetto di ricorso da parte di uno dei concorrenti e di conseguente sentenza del Tar. A questa sentenza la Provincia ha presentato a sua volta ricorso in Consiglio di Stato il quale si è espresso di recente", evidenzia Fugatti. "Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato si è provveduto all'aggiudicazione effettiva dell’appalto, così come a programmare la consegna dei lavori che è stata effettuata il 22 gennaio scorso. La durata dei lavori è contrattualmente prevista in 365 giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna".
Ci sono poi le difficoltà di accesso alla città di Trento nella mattine dei giorni feriali. E' stata valutata la possibilità di creare uno sbocco alternativo della viabilità da e per la statale 45bis rispetto al capoluogo? Con quale esito? Le domande di Stanchina.
L’accesso a Trento dei pendolari provenienti dalle valli è un problema molto complesso, spiega Fugatti. In particolare, l’accesso alla città per mezzo della statale è particolarmente delicato a causa di "una situazione orografica decisamente ostile. La 45 bis, infatti, segue la stretta forra del Bus de Vela e per tale motivo, nei decenni scorsi, è stata adeguata con la realizzazione, a più riprese delle attuali gallerie e del viadotto Vela che consente lo scavalco della barriera rappresentata dall’autostrada".
Il viadotto confluisce nella rotatoria di Trento centro che può essere considerato tra i più complessi e trafficati snodi viabilistici della città. "Negli anni sono state attuate delle misure per migliorare la fluidità e capacità di tale snodo, come la chiusura in uscita dello svincolo autostradale di Trento Centro, la realizzazione di una nuova bretella di immissione che dalla tangenziale consente di immettersi in rotatoria dall’esterno dell’anello (uscita 6 direzione sud) in affiancamento alla preesistente connessione sul lato interno dell’anello rotatorio (uscita 6b direzione sud), la realizzazione di tre corsie di incanalamento nella tratta terminale del viadotto per chi proviene dalla Valle dei Laghi e infine il raddoppio della corsia di immissione per chi proviene da sud (uscita 6 direzione nord della tangenziale)".
Tutti questi interventi "hanno certamente migliorato l’efficienza della connessione. Ulteriori miglioramenti sono possibili a fronte di interventi radicali che consentano l’immissione diretta con delle direzioni dedicate in tangenziale. Tali interventi sono di grande impegno tecnico ma anche economico e vanno valutati anche alla luce del futuro destino della tangenziale stessa in relazione all’ipotizzato utilizzo della sede attuale dell’autostrada. A integrazione di ogni intervento di tipo strutturale è opportuno mettere in atto ogni misura di contrasto del costante aumento di traffico attraverso l’implementazione di sistemi di mobilità alternativa e di mobilità collettiva e di trasporto pubblico.
Infine va osservato "che una delle criticità di accesso dalla strada statale 45bis, derivano dal blocco del flusso determinato dalla rotatoria in corrispondenza della Cue, subito dopo il ponte di San Giorgio in sinistra orografica del fiume Adige".
Il consigliere provinciale di Campobase chiede se siano state effettuate delle valutazioni per spostare o adeguare al volume di traffico la strada nel tratto che costeggia il lago di Toblino per una maggiore sicurezza per i veicoli di transito e un'adeguata valorizzazione del biotopo e del castello.
"A tutt’oggi non ci sono studi approfonditi in merito alla viabilità che costeggia il lago, ma solo alcune ipotesi di tracciati, analizzati nel contesto di uno studio di riqualificazione complessiva dell’area del lago di Toblino predisposto dal Servizio Urbanistica della Provincia oltre dieci anni fa", conclude Fugatti.