Scuole d’infanzia aperte a luglio, negata l’assemblea alla Uil: “Denunceremo la Giunta per atteggiamento anti-sindacale”
La Provincia ha negato a suoi insegnanti l’autorizzazione per partecipare a un’assemblea sindacale scatenando le proteste della Uil: “Pronti a denunciare se la comunicazione non sarà ritirata”. Tomasi lancia l’ultimatum alla Giunta per bloccare l’apertura delle scuole d’infanzia a luglio “altrimenti sarà sciopero”
TRENTO. Si alza il livello dello scontro fra il sindacato della Uil e la Giunta provinciale in merito al prolungamento dell’apertura delle scuole dell’infanzia anche per il mese di luglio. La Uil Fpl Enti Locali infatti, tramite la segretaria Marcella Tomasi, si era detta pronta allo sciopero qualora la Provincia non avesse accolto l’invito a sedersi attorno a un tavolo. Allo stesso tempo il sindacato è forte del sostegno della maggioranza delle scuole dell’infanzia che si sono dichiarate a più riprese contrarie all’apertura, accusando la Giunta e di conseguenza l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti di fare “propaganda politica” alla ricerca di un facile consenso.
Insomma, gli ingredienti per una situazione esplosiva ci sono tutti ma nelle scorse ore la Provincia potrebbe aver provocato la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. La Uil Fpl per l’appunto aveva indetto un’assemblea per venerdì 14 maggio che che si terrà in Piazza Dante, proprio davanti al palazzo della Provincia. Come denuncia il sindacato però, all’assemblea non potranno partecipare le insegnanti dipendenti Pat perché non autorizzate a lasciare il posto di lavoro e, di conseguenza, a godere dei basilari diritti sindacali. Dalla Provincia infatti è arrivato un secco diniego: si tratterebbe di un problema di orario che non sarebbe in linea con il dettato contrattuale. “Una motivazione assurda” taglia corto Tomasi che però promette battaglia.
“Siamo di fronte a un comportamento inaccettabile: denunceremo questa Giunta e questo Dipartimento all’Istruzione per atteggiamento anti-sindacale. Alle insegnanti provinciali viene negato un diritto costituzionale, e questo avrà delle conseguenze”. Proprio per questo l’avvocato del sindacato sta già lavorando a un’istanza qualora la Pat non dovesse ritirare la propria comunicazione.
“In un momento così delicato – aggiunge Tomasi – negare l’assembla sindacale è una gravissima offesa nei confronti del proprio personale. Così facendo si preferisce che gli insegnanti non siano informati di quello che sta succedendo e soprattutto si vuole evitare che questi possano manifestare liberamente il loro dissenso”. Alla luce della rigidità fin qui dimostrata dalla Pat la Uil ha deciso di lanciare un ultimatum alla Giunta e per scongiurare lo sciopero chiede di far saltare l’apertura di luglio e aprire immediatamente un tavolo per risolvere l’errata applicazione contrattuale della Pat sulle ferie.